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La dispersione scolastica è causata da diversi fattori che, se individuati, possono essere arginati e contrastati. Le proposte di Valditara con il supporto del Miur. it-IT Editoriale 2023-01-30T17:48:55+01:00
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Dispersione scolastica tra cause e prevenzione. Le proposte del Governo per arginare il fenomeno.

La dispersione scolastica è causata da diversi fattori che, se individuati, possono essere arginati e contrastati. Le proposte di Valditara con il supporto del Miur.

Redazione Universo Scuola
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La dispersione scolastica è un fenomeno, purtroppo, molto diffuso in Italia; complesso e articolato, è molto difficile da arginare e comporta costi molto elevati sia dal punto di vista individuale, sia sul piano sociale.

La situazione è frutto di tutta una serie di fattori che portano inevitabilmente alla mancata, o incompleta, o irregolare funzione dei servizi dell'istruzione da parte di tutti i ragazzi in età scolare. In particolare, comprende:

  • totale non scolarizzazione, anche a livelli basici di istruzione;
  • abbandono, quindi l'interruzione (tendenzialmente definitiva) del percorso di istruzione;
  • ripetenza, cioè ripetere lo stesso anno scolastico da parte di chi non ha superato quello precedente.

Per poter mettere in atto delle strategie che consentano di ridurre il tasso di dispersione scolastica è prima opportuno rintracciarne le cause, cioè i fattori scatenanti, dato che non è possibile ricondurre il fenomeno a un solo agente di causa.

Secondo gli studi, esistono 3 classi di fattori:

  • ascritti: capitale socio-economico e culturale della famiglia di origine, genere e background migratorio;
  • di contesto: tipologia e caratteristiche della scuola, preparazione degli insegnanti e relazione tra insegnanti e studente;
  • individuali: attitudini e predisposizione allo studio.

Eccoli più nel dettaglio:

Fattori ascritti di dispersione scolastica

Lo status di origine, la classe sociale di appartenenza e il livello cultura della famiglia influiscono inevitabilmente sulla possibilità di ottenere titoli di studio superiori. In particolare, il background socioeconomico incide notevolmente sulla motivazione allo studio e sulle ambizione educative e occupazionali.

Fattori di contesto di dispersione scolastica

Le disuguaglianze si originano anche nel contesto di riferimento, cioè al sistema di istruzione, alle caratteristiche delle singole scuole, alle modalità di valutazione e la capacità da parte degli insegnanti di motivare gli studenti. Inoltre, esistono nette differenze anche tra le scuole di città e quelle di provincia, così come tra quelle del nord e del sud Italia.

Fattori individuali e dispersione scolastica

L'insuccesso o l'abbandono scolastico possono essere causati anche da elementi prettamente correlati al singolo individuo: scarso coinvolgimento nello studio, poche capacità di organizzare il tempo e le risorse a disposizione, assenza di motivazione. Molti ragazzi vivono l'insuccesso scolastico come un fallimento personale e, di conseguenza, preferiscono abbandonare; in questi casi incidono fattori come autostima, autoefficacia, autodeterminazione, sentimenti e supporto familiare.

Come prevenire (e impedire) la dispersione scolastica

In primis, sono la scuola e il corpo insegnanti a poter arginare il fenomeno della dispersione scolastica; non si tratta di una cosa semplice ma, poco per volta e a piccoli passi, è possibile ottenere ottimi risultati. Posso rivelarsi utili, a tal proposito, i seguenti spunti:

  • stimolare l'espressione delle proprie emozioni;
  • incentivare la comunicazione sia verbale, che non verbale;
  • favorire la partecipazione alle attività di gruppo;
  • incrementare la stima e la fiducia nelle proprie possibilità e competenze.

I piccoli successi si ottengono soprattutto se si lavora in equipe, in modo che ogni figura possa intervenire nel suo campo di specializzazione. A livello pratico sono sicuramente essenziali:

  • seminari contestualizzati;
  • incontri di psicoeducazione;
  • lavori in gruppi e sottogruppi;
  • incontri per analizzare le proprie emozioni.

Inoltre, per facilitare i punti appena elencati, bisognerebbe dividere gli spazi in aree tematiche:

  • area dell'istruzione, dedicata alla didattica e alla competenza professionale;
  • area relazionale, dedicata alle abilità sociali e comunicative;
  • area della personalità, dedicata alle caratteristiche dei singoli individui.

Dispersione scolastica, Valditara promuove classi da 10 alunni

Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha affrontato il tema della dispersione scolastica annunciando di voler seguire il modello sperimentale già condotto in Francia: "Ho chiesto a Invalsi di individuare le 50 scuole italiane che hanno grandi difficoltà. In queste realtà più difficili le classi dovrebbero essere molto ridotte, dieci studenti l'una. Ho incarico un gruppo di lavoro di alto profilo di individuare una serie di azioni importanti da realizzare in queste scuole".In pratica, Valditara promuove classi composte da un massimo di 10 alunni, idea che intende discutere prossimamente con il ministro francese. "All'Ocse ho portato la proposta di creare una banca dati sulle migliori pratiche nella lotta alla dispersione scolastica. Mentre ho appena istituito una commissione di esperti sul bullismo - aggiunge - che è una delle cause dell'abbandono, per trovare soluzioni"Alcuni interventi su questo fronte sono stati già messi in atto: seguendo le linee guida del PNRR, il Ministero ha promosso percorsi di mentoring e orientamento, ciascuno erogato in presenza da un esperto con competenze specifiche in orari diversi da quelli scolastici. Sono previsti anche percorsi di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e di accompagnamento. In tutto ciò, verranno coinvolte anche le famiglie, in piccoli gruppi, in modo da collaborare attivamente per contrastare la dispersione scolastica.

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