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Recepito il parere positivo, con alcune osservazioni, di CSPI, CRUI e CUN, manca davvero poco alla firma del DPCM sul nuovo reclutamento docenti: modifiche, requisiti e costi della formazione it-IT Editoriale 2023-06-28T12:07:58+02:00
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DPCM 60 CFU: positivo il parere del CSPI, ma con alcune osservazioni

Recepito il parere positivo, con alcune osservazioni, di CSPI, CRUI e CUN, manca davvero poco alla firma del DPCM sul nuovo reclutamento docenti: modifiche, requisiti e costi della formazione

Gianmarco Bonomo
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Sembra finalmente mancare poco alla firma del DPCM sul reclutamento docenti da parte della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dopo il sostanziale parere positivo del CSPI, che ha comunque richiesto diverse modifiche, tutto è pronto per le nuove procedure di abilitazione degli insegnanti.

Facciamo il punto della situazione.

DPCM sul reclutamento docenti: parere positivo del CSPI

Il DPCM, previsto dall'articolo 44, comma 4, del DL n. 36/2022 convertito con modificazioni nella Legge n. 79/2022, ha come oggetto la formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie. Nel parere reso il 21 giugno 2023, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha analizzato le diverse componenti del documento.

Innanzitutto, ha espresso un parere positivo sulla centralità e importanza della formazione iniziale del personale docente. Allo stesso modo, ha accolto positivamente la necessità di una riforma del reclutamento che metta al centro la formazione degli insegnanti.

Il DPCM definisce infatti:

  • percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione all'insegnamento;
  • contenuti e strutturazione dell'offerta formativa;
  • requisiti dei centri multidisciplinari individuali;
  • modalità organizzative e costi massimi a carico degli interessati;
  • criteri e modalità di svolgimento della prova finale, al fine del conseguimento dell'abilitazione.

Il parere del CSPI è quindi positivo sull'impianto del DPCM sul reclutamento docenti, con particolare riferimento alla garanzia di uniformità delle procedure su tutto il territorio nazionale

Costi inferiori e percorsi specifici per i supplenti: le modifiche richieste dal CSPI

Il sostanziale parere positivo reso dal CSPI è però accompagnato da alcune osservazioni. In primo luogo, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione propone una complessiva riduzione dei costi, o almeno:

  • un adeguamento delle esenzioni per gli studenti che ne fruiscono da iscritti ai corsi di studio universitari;
  • la previsione di facilitazioni e borse di studio in modo da garantire un accesso a tutti gli aspiranti, a fronte di costi non alla portata di chiunque (si parla di circa 2500 euro).

Inoltre, secondo il CSPI è bene anche prevedere percorsi specifici per gli insegnanti che hanno prestato servizio a tempo determinato, nonché percorsi semplificati per i docenti che vogliano ottenere un'ulteriore abilitazione.

L'ultimo rilievo riguardante l'accesso ai percorsi di formazione affronta la questione dei casi di eccedenza delle domande rispetto all'offerta universitaria e accademica. A tale proposito, il CSPI propone che il MIM possa individuare dei criteri di precedenza nel rispetto di un equilibrio fra membri universitari e accademici e membri della scuola.

DPCM e docente tutor: dal 2025 meno fondi alla carta del docente

Nel suo parere in merito al DPCM sul reclutamento docenti, il CSPI rileva anche alcune criticità riguardanti la figura del docente tutor. Fermo restando che il testo fa riferimento al tutor coordinatore e al tutor di tirocinanti, è necessario un successivo decreto che determini i criteri e la modalità selettiva.

Inoltre, il CSPI segnala che dal 2025 i fondi per il finanziamento del docente tutor saranno prelevati dal fondo destinato alla carta del docente. In questo modo, viene penalizzata l'attività di aggiornamento di tutto il personale docente, compresa quella degli insegnanti precari che da poco hanno ottenuto il riconoscimento del bonus.

Criticità anche per per associazioni universitarie: tempistiche e requisiti troppo stretti

Sul DPCM riguardante i 60 CFU si sono espressi positivamente anche il CRUI e il CUN, in entrambi i casi con osservazioni su potenziali modifiche.

In particolare, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane apprezza l'importanza del provvedimento ma solleva alcuni dubbi sui tempi di attuazione. Le tempistiche appaiono infatti eccessivamente ristrette, con l'inizio dei corsi previsto già per l'autunno dell'anno accademico 2023/2024. Allo stesso tempo, si lamenta una certa rigidità dei requisiti.

Anche il Consiglio Universitario Nazionale solleva alcune criticità nella parte relativa alle tempistiche del nuovo reclutamento docenti e della relativa formazione iniziale. Nello specifico, per il CUN è necessario definire con più precisione il gruppo di aspiranti insegnanti, in modo da evitare lo squilibrio fra i nuovi abilitati e i vincitori delle prove di ruolo.

Come si può vedere, su alcuni punti c'è un sostanziale accordo fra i rilievi del CSPI, del CRUI e del CUN. Il Governo Meloni, che sta per emanare il DPCM sul reclutamento docenti a un anno dalle iniziali scadenze, sembra intenzionato ad accogliere alcune delle modifiche richieste, pur mantenendo il provvedimento all'interno della cornice iniziale.

Le novità del DPCM 60 CFU sul reclutamento docenti: posti disponibili e requisiti

Andando nel merito del DPCM, il Ministero dell'Istruzione e del Merito dovrà individuare il fabbisogno di docenti per i tre anni scolastici successivi. In pratica, gli aspiranti potranno conseguire l'abilitazione all'insegnamento secondo una stima delle necessità per classe di concorso che tenga conto:

  • degli organici previsti;
  • dei docenti senza abilitazione assunti con contratti a tempo determinato;
  • delle esigenze del personale abilitato nelle scuole paritarie e nelle scuole italiane all'estero.

Anche le università dovranno indicare annualmente il livello sostenibile per l'attivazione del percorsi di formazione iniziale. Potranno accedere a questi ultimi, ossia i percorsi da 60 CFU, i candidati in possesso di laurea o diploma per ITP. Inoltre, potranno essere ammessi anche gli studenti regolarmente iscritti a corsi di studio purché abbiano già conseguito almeno 180 CFU.

Il DPCM prevede anche una riserva del 40% dei posti per:

  • i docenti che intendano ottenere un'ulteriore abilitazione, i cosiddetti docenti ingabbiati;
  • i docenti specializzati sul sostegno che intendano conseguire l'abilitazione su posto comune.

Previsto anche il riconoscimento dei 24 CFU conseguiti in base all'ordinamento previgente.

Costi per accedere alla formazione universitaria e prova finale

Il DPCM prevede anche delle modalità precise per la prova finale, che sarà composta da una prova scritta e una lezione simulata. Proprio questo punto è stato accolto positivamente dal CSPI, che in precedenza aveva lamentato l'assenza di specificità nel caso del concorso riservato per Dirigenti Scolastici.

In particolare, la prova scritta consisterà in un'analisi critica di episodi, situazioni e problematiche che si sono verificati durante il tirocinio diretto e indiretto. Il punteggio sarà massimo di 10 punti, così come anche per la lezione simulata: in entrambi i casi le prove vengono superate con un punteggio minimo di 7 su 10.

Il superamento della prova finale permette l'acquisizione dell'abilitazione all'insegnamento nella relativa classe di concorso.

Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti, il DPCM fissa a 2500 euro il costo massimo per la formazione da 60 CFU. La cifra massima scende però a 2000 euro per:

  • studenti che abbiano acquisito almeno 180 CFU;
  • docenti che vogliano acquisire un'ulteriore abilitazione con i corsi da 30 CFU;
  • docenti specializzati sul sostegno che vogliano acquisire l'abilitazione sulla classe di concorso;
  • nella fase transitoria, docenti che dovranno completare 30 CFU di formazione, nell'anno di prova, dopo il concorso.

Il costo per lo svolgimento della prova finale è invece fissato a 150 euro.

Tempistiche del DPCM sul reclutamento docenti: a quando la firma?

Oltre alle osservazioni da parte di CSPI, CRUI e CUN, il testo definitivo del DPCM sul reclutamento docenti dovrà anche tenere conto delle modifiche introdotte dal Decreto PA Bis.

Alcune di queste riguardano la previsione del numero massimo di docenti che possono abilitarsi e l'erogazione in modalità telematica sincrona della formazione.

Chiariti questi ultimi dubbi, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrà finalmente firmare il DPCM. Sapremo di più già nei prossimi giorni o durante la prossima settimana, considerando le tempistiche strette per l'avvio dei corsi nel prossimo autunno.

 

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Gianmarco Bonomo

Scrivo da sempre e, se contiamo anche i temi delle scuole elementari, anche da prima. Negli anni ho unito la mia passione per la scrittura a quella per i meccanismi della comunicazione, che ho tradotto nel mio lavoro di SEO Copywriter e autore in diversi campi. Mi piace approfondire le tematiche che riguardano il mondo della scuola e che vanno dai risvolti politici alla cultura, dagli approfondimenti normativi al racconto quotidiano delle novità scolastiche.

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