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La didattica a distanza è una risorsa imprescindibile per la scuola ucraina, che riparte con il rischio di nuovi attacchi russi. Il punto della situazione. it-IT Editoriale 2022-08-31T13:03:13+02:00
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Guerra in Ucraina: la ripresa della scuola, tra didattica a distanza e lezioni nei bunker

La didattica a distanza è una risorsa imprescindibile per la scuola ucraina, che riparte con il rischio di nuovi attacchi russi. Il punto della situazione.

Redazione Universo Scuola
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Da quasi sette mesi, l'Ucraina è dilaniata dalla terribile guerra con la Russia. Settembre è però anche il mese della ripresa della scuola e il paese di Volodymyr Zelens'kyj ha tutte le intenzioni di tornare ad una parvenza di normalità. Si ritorna dunque tra i banchi di scuola, ma in che condizioni? Non basta la sola voglia di normalità per garantire la sicurezza nelle scuole. Ecco dunque che il ricorso a soluzioni come la didattica a distanza può essere decisivo per garantire il diritto all'istruzione dei tanti studenti ucraini.

Didattica a distanza e aule bunker: la scuola ucraina ai tempi della guerra

Il problema principale per la ripresa delle attività didattiche in Ucraina è innanzitutto logistico. Tante sono infatti le scuole che sono state distrutte a causa dei feroci bombardamenti russi. Altre sono invece danneggiate - secondo i numeri ufficiali sono 2.135 - o sorgono in aree a forte rischio bellico, essendo dunque di fatto inagibili.

Molte scuole hanno predisposto degli appositi bunker antiaerei per proteggere docenti e studenti in caso di bombardamenti (una soluzione analoga è stata adottata negli stadi per la ripresa del campionato di calcio).

La presenza dei bunker permetterà ai docenti di condurre immediatamente i ragazzi nel seminterrato al suono della sirena antiaerea, garantendo non solo la sicurezza, ma anche l'attività didattica, nella maniera più rilassata possibile, compatibilmente con quella che è in ogni caso una situazione emergenziale e disumana.

I numeri sono comunque incoraggianti: secondo quanto affermato dal sindaco di Kiev Vitali Klitschko saranno 132.000 gli alunni pronti a tornare tra i banchi (si noti comunque che la città è lontana dall'area più interessata ai combattimenti).

Sono comunque il 51%, ovvero circa 13.000, le scuole dotate di bunker. Le altre attiveranno invece un servizio di didattica a distanza: una scelta discussa, che aumenta la sicurezza ma che priva comunque i ragazzi dell'ambiente scolastico e di quella normalità quotidiana tanto agognata.

L'Italia e l'Europa: il supporto internazionale all'Ucraina

Pur non potendo interrompere il conflitto, la comunità internazionale sta cercando in tutti i modi di supportare le famiglie ucraine, anche dal punto di vista dell'istruzione dei figli. Sia l'Europa che l'Italia hanno infatti cercato in questi mesi di accogliere gli studenti ucraini garantendo loro insegnamenti in continuità con la loro programmazione didattica, in lingua ucraina o russa.

Secondo i dati del Ministero dell'Istruzione, l'Italia ha accolto circa 23.000 studenti da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Le scuole si sono destreggiate con progetti dedicati, pur dovendosi confrontare con una strutturale scarsezza di fondi destinati a queste attività.

Ciononostante, come è anche comprensibile, sono molti gli studenti che vogliono rientrare in Ucraina per seguire le lezioni anche a distanza, ma vicino alle famiglie, nonostante l'elevato rischio di operazioni militari in aree civili.

La speranza è che le strategie messe in atto dal governo ucraino possano garantire la massima sicurezza di tutti coloro che frequentano e lavorano all'interno degli istituti scolastici.

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