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Con i troppi casi di ipotermia nelle scuole italiane degli ultimi giorni, come si può riconoscere in tempo? Sintomi, cause e cosa fare per trattare i casi di ipotermia a scuola. it-IT Editoriale 2023-06-28T17:47:46+02:00
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Ipotermia a scuola: come riconoscere i sintomi del congelamento e cosa fare nell'immediato

Con i troppi casi di ipotermia nelle scuole italiane degli ultimi giorni, come si può riconoscere in tempo? Sintomi, cause e cosa fare per trattare i casi di ipotermia a scuola.

Gianmarco Bonomo
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Bambina ipotermiaL'ondata di freddo che ha colpito l'Italia nella seconda metà di Gennaio ha causato alcuni casi di ipotermia in classe. Si è parlato molto di quanto avvenuto in una scuola primaria di Palermo e nell'ateneo della città siciliana, ma molte segnalazioni sono arrivate anche da altre regioni. Nel cercare di fornire strumenti adeguati, pur nell'insostenibile impreparazione delle scuole italiane, possono risultare utili alcune linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità su come affrontare l'ipotermia.

Cos'è l'ipotermia, quali sono le cause e i diversi livelli

L'ipotermia sopraggiunge quando la temperatura del corpo umano scende al di sotto dei 35° C e, come accennato in introduzione, può verificarsi tanto all'esterno quanto all'interno degli edifici. Le persone maggiormente colpite sono gli anziani, i bambini e i soggetti fragili. Secondo l'ISS, l'esposizione dell'organismo alle basse temperature può avere diverse conseguenze e comportare danni anche permanenti. Se il corpo umano non riesce a mantenere una temperatura intorno ai 37° C, mediante la termoregolazione, ma essa si abbassa sotto i 35° C,
"si parla di ipotermia dell'organismo (o assideramento). L'ipotermia è caratterizzata dal rallentamento della circolazione del sangue provocato dall'organismo per evitare la dispersione del calore"A seconda dell'intensità del freddo, della durata dell'esposizione alle basse temperature e dell'effetto che esse hanno sul corpo umano, si possono avere diversi livelli di ipotermia. Nello specifico, si parla di:

  • ipotermia lieve, quando la temperatura corporea superiore a 32° C, contrassegnata da pallore del viso e del corpo, brividi continuati, battito accelerato, dolori articolari e muscolari associati a un principio di congelamento delle estremità;
  • ipotermia moderata, quando la temperatura corporea è compresa fra 32° C e 26° C, che comporta uno stato di confusione o sonnolenza, irregolarità del battito cardiaco, respiro rallentato e rigidità muscolare;
  • ipotermia grave, con temperatura corporea inferiore a 26° C, in cui le funzioni vitali risultano compromesse e compare la perdita di coscienza e morte, dovuta ad arresto cardio-respiratorio.

L'ipotermia può portare al congelamento? Le parti del corpo più a rischio

Nei casi di ipotermia lieve e moderata, lo scarso afflusso di sangue nelle estremità del corpo e il loro raffreddamento possono portare al congelamento. Quest'ultimo è un danno alla pelle e ai tessuti molli che si origina quando essi sono esposti a temperature inferiori allo zero.

In base alla durata dell'esposizione e all'intensità del freddo, nei casi più gravi il congelamento può portare a morte cellulare e danni permanenti, con comparsa di cancrena e invasioni di batteri. Al fine di evitare che anche il resto del corpo sia colpito dall'infezione, è spesso necessario procedere all'amputazione.

Sebbene questa evenienza sia poco probabile, anche quando avvengono casi di ipotermia a scuola, è bene conoscere quali sono le parti del corpo più a rischio. In generale, si tratta delle estremità - dita delle mani e dei piedi - e del viso: naso, orecchie, guance, mento, labbra.

I primi sintomi sono il freddo e il dolore nella parte del corpo interessata e possono colpire maggiormente:

  • chi lavora all'esterno a temperature molto basse;
  • le persone senza fissa dimora che vivono all'esterno;
  • in caso di incidenti in montagna.

Ipotermia a scuola: come riconoscere i sintomi e cosa fare per tutelare le vittime

Può stupire, ma viste le notizie degli ultimi giorni non troppo, come casi di ipotermia si siano verificati anche a scuola e all'università. Si tratta di aule prive di riscaldamento, dove docenti e studenti lavorano e studiano per ore e subiscono temperature esterne bassissime.

Non dovrebbe succedere, soprattutto in ambienti come quelli delle scuole primarie, ma per contrastare i casi di ipotermia a scuola diventa fondamentale saper riconoscere i primi sintomi del congelamento e quindi intervenire in modo tempestivo.

I sintomi a cui prestare particolare attenzione sono:

  • brividi, pallore e freddo;
  • apatia e disorientamento;
  • respirazione lenta e superficiale;
  • polso lento e debole.

Per trattare i casi di ipotermia a scuola, se possibile è necessario riscaldare l'aula. Le persone colpite da raffreddamento e congelamento dovranno essere scaldate gradualmente, per esempio tramite coperte e un berretto.

In attesa dell'arrivo del 118, si possono dare alla vittima bevande calde e cibi altamente energetici. Inoltre, è utile ricordare che nelle persone anziane i sintomi di ipotermia possono essere confusi con quelli di un attacco cardiaco o di un ictus.

Si consiglia di avvisare i genitori dell'alunno o i familiari del docente o del dipendente ATA. Mentre si attende l'ambulanza, andranno monitorati i segni vitali della vittima: respirazione, temperatura e stato di coscienza.

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Gianmarco Bonomo

Scrivo da sempre e, se contiamo anche i temi delle scuole elementari, anche da prima. Negli anni ho unito la mia passione per la scrittura a quella per i meccanismi della comunicazione, che ho tradotto nel mio lavoro di SEO Copywriter e autore in diversi campi. Mi piace approfondire le tematiche che riguardano il mondo della scuola e che vanno dai risvolti politici alla cultura, dagli approfondimenti normativi al racconto quotidiano delle novità scolastiche.

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