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Con il mese di febbraio ormai agli sgoccioli, ancora non è stata emanata alcuna ordinanza sulla mobilità 2023. Il problema, com'è… it-IT Editoriale 2023-03-01T09:27:34+01:00
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Mobilità 2023: va avanti la trattativa per eliminare i vincoli, ma il governo attende il parere dell'Unione Europea

Con il mese di febbraio ormai agli sgoccioli, ancora non è stata emanata alcuna ordinanza sulla mobilità 2023. Il problema, com'è…

Redazione Universo Scuola
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Con il mese di febbraio ormai agli sgoccioli, ancora non è stata emanata alcuna ordinanza sulla mobilità 2023. Il problema, com'è noto, riguarda la permanenza dei vincoli di mobilità e la trattativa con i sindacati per la revisione del CCNI mobilità 2022-2025. Con l'incontro programmato per il 24 febbraio saltato anche a causa delle polemiche con Valditara in merito all'aggressione di Firenze, quali sono le novità sulla mobilità 2023?

Sui vincoli di mobilità pende la decisione di Bruxelles: qual è la posizione del Governo?

Al netto delle critiche sulle dichiarazioni del Ministro, la lentezza nel risolvere il nodo della mobilità 2023 riguarda il confronto fra Governo Meloni e Unione Europea.

La posizione dell'Europa è piuttosto chiara: i vincoli di mobilità sono collegati alla continuità didattica. Al contrario, esecutivo e sindacati vogliono trovare un modo per eliminare i vincoli o quantomeno ridurli per alcune categorie di docenti.

A questo proposito, il responsabile istruzione della Lega Mario Pittoni sostiene che
"il vincolo di permanenza è un istituto che [...] ha comunque sempre trovato modalità d'applicazione ragionevoli e ponderate in sede di contrattazione collettiva integrativa, dovendo entrare nel confronto con le parti sociali anche i necessari bilanciamenti tra interesse pubblico ed esigenze dei lavoratori"D'altronde, continua Pittoni, la relazione fra l'istituto dei vincoli e la continuità didattica non è così diretta. Dal momento che, secondo il D.Lgs. n. 59/2017, il docente può presentare domanda di assegnazione provvisoria e utilizzazione, la conservazione del rapporto discente/alunno non è demandata in toto al vincolo di mobilità.

Al contrario, tali vincoli servono più nello specifico a rispondere alle esigenze di certezza e stabilità nella programmazione degli organici.

Quelle appena elencate, grazie anche alle dichiarazioni del responsabile istruzione della Lega, sono le argomentazioni della delegazione ministeriale nel confronto con Bruxelles.

La risposta dell'Unione Europea non dovrebbe farsi attendere, anche a causa delle scadenze esplicite e implicite sulla questione della mobilità 2023.

Se lo scorso anno le procedure sono iniziate il 25 febbraio, ormai è certo che non vedremo un'ordinanza ministeriale fino a inizio marzo.

Intervenire su docenti neoassunti e neotrasferiti: le richieste dei sindacati sulla mobilità 2023

Se da una parte il Governo attende la decisione di Bruxelles in merito ai vincoli di mobilità, dall'altra parte incombe il confronto con i sindacati.

L'ordinanza per la mobilità 2023 non può infatti prescindere dalla ridefinizione del CCNI mobilità 2022-2025. Come abbiamo accennato in introduzione, tuttavia, un incontro ufficiale fra Ministero e sindacati non è ancora stato fissato in calendario.

Secondo Pittoni, in assenza di un confronto la trattativa va avanti per incontri informali:
"Tali confronti hanno finora confermato la compattezza del fronte sindacale nel chiedere che, se ci saranno interventi sul vincolo di permanenza dei docenti prima delle risposte attese da Bruxelles, questi dovranno riguardare ambedue le categorie interessate: neoassunti e neotrasferiti. Posizione che condivido per non generare ulteriore disparità di trattamento"Fra le richieste dei sindacati al Governo e il pressing del Ministero sull'Europa, si attende una decisione per questa settimana o, al massimo per l'inizio della prossima.

La possibilità è quella di dare il via libera a un accordo fra le parti che permetta ai docenti interessati di presentare la domanda di mobilità. Un po' in ritardo rispetto all'anno scorso ma, si spera, in tempo utile.

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