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Si cerca di risolvere l'annoso problema delle classi pollaio, con nuove norme che andrebbero a ridurre gli alunni previsti per classe. News dai sindacati. it-IT Editoriale 2022-04-13T15:06:34+02:00
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Nuove regole per risolvere il problema delle classi pollaio: Prevista ridzione del numero di alunni per classe

Si cerca di risolvere l'annoso problema delle classi pollaio, con nuove norme che andrebbero a ridurre gli alunni previsti per classe. News dai sindacati.

Redazione Universo Scuola
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La questione delle classi pollaio è uno dei problemi storici del sistema scolastico italiano. Perennemente nell'agenda dei vari ministri dell'Istruzione che si sono succeduti negli anni, si continua a cercare una soluzione alla questione.

Recentemente i sindacati sono tornati a confrontarsi assiduamente col ministro Bianchi per provare a migliorare la situazione. Ecco le ultime novità.

Indicatori di status socio-economico e di dispersione scolastica: Si cerca di limitare le classi pollaio

L'Amministrazione ha presentato ai sindacati, d'intesa con il MEF, un decreto interministeriale indicante una lista di "Indicatori di status socio-economico e di dispersione scolastica".

L'individuazione dei suddetti criteri è intesa come una misura utile a prevenire il sovraffollamento delle classi, andando a identificare le condizioni in cui sarà possibile formarle sotto i limiti previsti attualmente dal DPR 81/09.

In altre parole, il ministero dell'Istruzione ha intenzione di operare una sorta di mappatura della fragilità delle scuole, grazie anche al supporto e ai dati forniti dall'agenzia INVALSI.

Una volta identificati, tramite i criteri scelti, gli istituti scolastici più fragili e soggetti a dispersione scolastica, gli Uffici scolatici regionali potranno provvedere a derogare riguardo le dimensioni delle classi normalmente previste da regolamento.

Permane, almeno al momento, una serie di dubbi sul carattere e la validità degli indicatori.

La Cisl fa notare come ci si trovi di fronte a quella che di fatto rappresenta un'assoluta novità nel mondo scuola, che richiederà in quanto tale una fase di collaudo e monitoraggio, al fine di valutarne l'efficacia reale.

L'aspetto positivo è che, almeno da quanto prospettato, tali indicatori dovrebbero garantire una buona versatilità e specificità nel giudizio, includendo ad esempio condizioni di disagio collegate a situazioni specifiche locali e geografiche quali ad esempio:

  • Residenza in piccoli comuni montani e isole
  • Situazioni emergenziali e/o orografiche

Se tutto funzionerà a dovere insomma, gli USR avranno sufficiente margine di manovra per affrontare concretamente le specifiche esigenze di ogni istituto.

IL DPR 81/09. Cosa dice l'attuale normativa sulla composizione delle classi

Il range di alunni che possono formare una classe è regolato dal DPR 81, risalente al 2009. Una regolamentazione con ormai 13 anni sulle spalle, che richiede inevitabilmente un ammodernamento.

Ecco i limiti previsti, raggruppati per grado scolastico:

  • Scuola dell'infanzia: Previsto un numero di alunni compreso tra i 18 e i 26, salvo disposizioni relative alle classi con alunni con disabilità. È previsto di estendere il limite massimo a 29 qualora i bambini non possano essere mandati in altre scuole.
  • Scuola primaria: Previsto un numero di alunni compreso tra i 15 e i 26, con estensione a 27 in caso di residui. Le pluriclassi vanno dagli 8 ai 18 alunni. In caso di scuole e sezioni staccate site in comuni montani, piccole isole o aree abitate da minoranze linguistiche, si possono istituire classi con numero di alunni minore a quanto previsto, ma comunque non inferiore a 10.
  • Scuola secondaria di primo grado: Previsto un numero di alunni compreso tra i 18 e i 27, con estensione a 28 in caso di residui. Se gli alunni non superano le 30 unità, si può procedere alla formazione di un'unica prima classe.
  • Scuola secondaria di secondo grado: Per le cassi di primo anno sono previsti in media 27 alunni per classe, che possono arrivare a 30 in caso di residui.

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