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Riflessioni sullo sciopero della scuola, sulla didattica e su lfuturo. Ecco cosa si sono detti Bianchi e Gavosto al Festival Internazionale dell'economia. it-IT Editoriale 2022-05-31T16:44:27+02:00
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Patrizio Bianchi e Andrea Gavosto al Festival Internazionale dell'Economia. Dialogo sulla scuola del futuro

Riflessioni sullo sciopero della scuola, sulla didattica e su lfuturo. Ecco cosa si sono detti Bianchi e Gavosto al Festival Internazionale dell'economia.

Redazione Universo Scuola
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Interessante confronto tra il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e Andrea Gavosto, direttore della fondazione Agnelli, avvenuto a Torino durante il Festival Internazionale dell'Economia.

Moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Gianna Fregonara, l'incontro tra i due ha prodotto interessanti riflessioni sulla scuola, sul suo futuro e sul recente sciopero generale. Di seguito riportate le affermazioni dei due protagonisti.

"La scuola bloccata": la proposta di riforma di Andrea Gavosto

Pubblicato di recente per Editori Laterza, "La scuola bloccata" è il saggio scritto da Andrea Gavosto avente per oggetto l'inadeguatezza delle competenze degli studenti italiani alla fine dell'istruzione obbligatoria, ma più in generale di tutto il sistema scolastico della penisola.

Un problema diffuso in tutto il territorio italiano, ma aggravato da discrepanze sociali e territoriali, segno di una carta arretratezza strutturale di tutto il sistema istruzione in Italia.

Secondo Gavosto la causa è da ricercarsi nella frammentarietà della struttura didattica, dove una volta scelto il liceo o il professionale non si hanno più margini di manovra.

La scelta della scuola è spesso inoltre influenzata dalle famiglie e la proposta degli istituti non è differenziata. L'autore è critico anche verso le metodologie didattiche, sottolineando il fatto che molto spesso viene proposta la semplice lezione frontale senza esplorare metodi alternativi di fare imparare gli alunni.

Flessibilità è la parola d'ordine, sia da parte dei docenti, che da parte di chi deve pensare alla fisionomia della scuola del domani, dove anche gli ambienti veri e propri devono essere ripensati sinergicamente in base ai cambiamenti che avverranno.

Bianchi difende l'operato del governo. La scuola non è bloccata

Il ministro Bianchi nega l'idea che la scuola sia una struttura bloccata e difende quanto fatto e proposto dal governo, anche conseguentemente allo sciopero generale tenutosi il giorno prima.

Bianchi accoglie favorevolmente le occasioni di riflessione e ricorda come si stiano facendo passi avanti in merito ai temi del contratto e della legge 36, da inserire obbligatoriamente nel PNRR.

Contestata anche l'idea che il Ministero stia operando dei tagli. Bianchi ricorda infatti come siano stati già assunti 57mila insegnanti l'anno scorso, che si aggiungeranno ad altri 61mila di quest'anno e 70mila del prossimo.

Positive anche le opinioni sulla formazione in orario di servizio, che potenzierà le competenze digitali fondamentali per rinnovare la didattica e sulla diminuzione delle persone per classe, che riequilibrerà la popolazione scolastica tra il 2021 e il 2032: nel suddetto periodo mancheranno infatti 1milione e 400mila bambini, ma questo non comporterà alcun taglio.

Anche dal punto di vista della sperimentazione Bianchi è positivo, con tante proposte innovative che ancora non sono diventate sistematiche, ma che garantiscono un miglioramento dell'autonomia degli istituti.

Rimane centrale la competenza degli insegnanti sulla materia, specie per le scuole superiori, dove il docente deve essere una figura maggiormente specializzata su una disciplina rispetto all'insegnante di scuola primaria, necessariamente più versatile.

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