Fra le novità della cabina di regia sul PNRR, non tutte hanno riguardato lo stanziamento dei fondi per la scuola. Durante la conferenza che ha seguito il Consiglio dei Ministri, infatti, il Ministro dell'Istruzione Bianchi ha chiarito quali potranno essere le procedure di accesso all'insegnamento.
Sembra quindi che il futuro dei 24 CFU non sia poi così certo: è necessario fare un po' di chiarezza sulle dichiarazioni e sulle intenzioni del Governo.
24 CFU: da misura temporanea a prassi per il reclutamento
Da anni ormai, per accedere all'insegnamento, è necessario conseguire 24 CFU in materie antro-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Questi crediti universitari rappresentano una condizione necessaria, oltre al titolo di studio, per poter:
- partecipare ai concorsi, ordinari o straordinari;
- accedere alla seconda fascia GPS;
- svolgere le prove per il TFA Sostegno.
I 24 CFU sono stati considerati, almeno nelle intenzioni della Buona Scuola di Renzi, come una misura transitoria che avrebbe - in futuro - lasciato il posto ad altre forme di reclutamento. E una risposta in proposito potrebbe averla data proprio l'attuale Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi.
Laurea abilitante, tirocinio e concorsi annuali: oltre i 24 CFU
La conferenza stampa che ha seguito la cabina di regia del Governo ha visto una presa di posizione abbastanza netta, benché a parole, verso i 24 CFU. Queste le parole del ministro:
Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c'è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo puntando molto sulle competenze [...]. Ciò significa selezione basata non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio.
Si tratta di dichiarazioni simili a quelle che il Ministro aveva già fatto anche durante l'estate, e che portano a intravedere nel futuro un superamento dei 24 CFU.
L'obiettivo del Governo è quello di indire un concorso ordinario che sia:
- strutturato su base annuale;
- esclusivamente sui posti liberi e disponibili;
- basato su una selezione per titoli e servizio svolto.
La graduatoria risultante servirà per assegnare i posti liberi, mentre al termine dell'anno di formazione sarà prevista una prova finale utile alla conferma dell'inserimento in ruolo.