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Non solo problemi di sicurezza a scuola. Si contano infatti numerose assenze, legate al rifiuto del vaccino ma non solo. Didattica in presenza a rischio. it-IT Editoriale 2022-01-11T14:58:20+01:00
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Rientro a scuola: Numerose assenze tra i docenti e personale ATA. 5000 i dipendenti no vax

Non solo problemi di sicurezza a scuola. Si contano infatti numerose assenze, legate al rifiuto del vaccino ma non solo. Didattica in presenza a rischio.

Redazione Universo Scuola
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Primo giorno di scuola dell'anno e subito emergono le problematiche conseguenze dell'aumento dei contagi registrato durante il periodo natalizio.

Si registrano infatti numerose assenze sia tra il personale docente sia tra quello ATA, ma non solo: non sono presenti anche molti studenti, rendendo di fatto difficile la prosecuzione della regolare attività didattica.

I numeri del rientro. Quante assenze tra docenti, ATA e studenti

Sono state comunicate diverse stime per provare a fare un quadro della situazione più preciso possibile. Secondo il sindacato Flc-Cgil a mancare sarebbero circa il 15% degli studenti e il 20% di docenti e ATA.

Percentuali che sono addirittura superiori ai numeri previsti da Antonello Giannelli, leader sindacale di Anp, che aveva stimato 100mila positivi tra il personale scolastico e 300mila tra gli alunni: se fossero vere le stime di Flc-Cgil, si avrebbero infatti circa un milione di alunni e 200mila soggetti positivi tra insegnanti e personale ATA.

Al di là delle stime, che in quanto tali sono soggette a errori e approssimazioni, la situazione appare preoccupante in vista del picco di contagi previsto per la fine di questo mese e per gli inevitabili contatti crescenti che la scuola favorirebbe con la regolare didattica in presenza.

Il ministro Bianchi rassicura, ma i sindacati non ci stanno. Scuola in presenza a rischio

Il governo, forte sostenitore del rientro a scuola in presenza, fornisce invece dei numeri diversi e più rassicuranti. Secondo il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi infatti sarebbero solo il 6% dei docenti e il 4,5% degli studenti ad essere assenti perché positivi al Covid o in quarantena.

Una rilevazione che seppur incoraggiante non convince i sindacati. Flc-Cgil ribadisce la bontà delle loro stime, basate su esperienze raccolte direttamente dalle scuole le quali si stanno trovando a vivere una situazione di forte disagio, ben distante dalla tanto auspicata regolarità delle attività didattiche.

A essere a forte rischio è dunque la didattica in presenza, resa estremamente difficoltosa sia dalle assenze dei docenti - e dalla conseguente assenza di supplenti - ma anche dalla frequenza dei contagi rilevata tra gli studenti.

Pochi supplenti e difficoltà nel reclutamento

Rosolino Cicero, presidente di Ancodis, evidenza infatti le difficoltà che le scuole stanno avendo a reclutare supplenti all'ultimo momento. Una situazione impossibile da tamponare in maniera tempestiva che sta portando le scuole a ridurre l'orario di lezione. Una soluzione chiaramente problematica che mette a serio rischio la normale programmazione scolastica.

Un periodo di dad temporaneo per aumentare i vaccini. Ancora tanti i dipendenti no vax

Il ricorso alla didattica a distanza sembra dunque essere una buona soluzione, nonostante tutte le remore legate all'importanza pedagogica e sociale della presenza in classe e del contatto tra alunni e docenti.

Un periodo in dad, di 2-3 settimane possibilmente, permetterebbe infatti di continuare comunque a portare avanti i programmi didattici, tenendo più al riparo da possibili contagi gli studenti e il personale scolastico tutto, aumentando allo stesso tempo la copertura vaccinale.

Sempre Giannelli di Flc-Cgil segnala infatti come siano 5.000 i docenti no vax, (meno del 5%) sospesi dal servizio. Allo stesso tempo è ancora solo dell'11% la copertura vaccinale per la fascia 5-11 anni, con i vaccini per i più piccoli disponibili ancora da troppo poco tempo per un'immunizzazione sufficiente.

È invece giusto precisare che la carenza di personale scolastico non può essere attribuito solo alla sospensione causata dal rifiuto vaccinale, ma anche - e soprattutto - dai contagi e dai periodi di quarantena che riguardano anche il personale regolarmente vaccinato.

Molte classi in tutta Italia già in dad. Un report del rientro

Secondo il report di Anief sono dopotutto già migliaia le classi in dad in tutta Italia e si prevede un ulteriore incremento con il progressivo aumento dei contagi. Avvisaglie di questa possibilità sono già riscontrabili dai dati del rientro appena avvenuto. Di seguito un breve report da alcune città italiane:

  • A Milano si sono registrate numerose riduzioni orarie negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, con circa 700 educatori assenti su 3.200 totali;
  • A Trento 5.000 studenti, il 7% del totale, non sono rientrati a scuola a causa di positività al Covid o di quarantena cautelare. Assenti anche il 9% dei docenti e il 9-10% del personale scolastico. 200 I docenti no-vax sospesi;
  • A Firenze il 10% del personale scolastico non ha preso servizio perché positivo o in quarantena. Registrata inoltre una media di 4-5 alunni assenti per classe per il medesimo motivo;
  • A La Spezia 350 docenti assenti su un totale di 2.800 che avrebbero dovuto prendere servizio. Tra gli alunni il tasso di assenza oscilla tra il 10% e il 20% in base all'istituto di riferimento. Anche qui particolarmente colpite le scuole dell'infanzia che hanno ridotto il loro orario.

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