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Matteo Salvini su TikTok espone la difficoltà di leggere e comprendere le nuove schede valutative degli alunni, caldeggiando la valutazione numerica. Ecco cosa ribatte il pedagogista Corsini it-IT Editoriale 2023-02-16T12:49:44+01:00
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Salvini contro il nuovo sistema di valutazione su TikTok. Corsini ribatte.

Matteo Salvini su TikTok espone la difficoltà di leggere e comprendere le nuove schede valutative degli alunni, caldeggiando la valutazione numerica. Ecco cosa ribatte il pedagogista Corsini

Redazione Universo Scuola
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Il Ministro Matteo Salvini si è di recente espresso sulle nuove modalità di valutazione degli alunni della scuola primaria, prendendo come esempio la scheda della propria figlia, alunna di quinta elementare. "Per interpretarla ci vuole la laurea" ha esordito il Vicepresidente del Consiglio in un video sul social TikTok lamentando difficoltà nel capire il reale significato degli attuali termini di valutazione ‘avanzato, intermedio, base o in via di prima acquisizione', facendo un parallelismo con i più tradizionali ‘ottimo, distinto, sufficiente, insufficiente'. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché numero uno del Carroccio, ha concluso il suo messaggio invocando il ritorno ai numeri, lodando la semplicità di comprensione di un sistema di valutazione basato su di essi.

Salvini prova a confutare la teoria secondo cui i voti numerici, specie se bassi, potrebbero avere un impatto psicologico negativo sugli studenti, problema portato sotto i riflettori dal caso del Liceo Morgani, la famosa scuola senza voti, che ha dato il via ad una lunga polemica tra politici, esperti e pedagogisti.

Ed è proprio un pedagogista a dare una risposta ai dubbi sollevati da Matteo Salvini, ovvero Cristiano Corsini, docente all'università di Roma Tre.

Il docente, pur prendendo le distanze dal caso specifico avvenuto nella scuola della figlia del Vicepresidente, afferma che:"non sempre le famiglie seguono con attenzione l'evoluzione degli apprendimenti dei figli e non so, magari può succedere che questa distrazione renda incomprensibile una scheda".Corsini poi cita il caso di scuole che, già da alcuni mesi, hanno inviato delle comunicazioni alle famiglie per chiarire le motivazioni delle loro scelte valutative, spiegando quali obiettivi sarebbero stati valutati e fornendo indicazioni su come leggere i diversi livelli assegnati sulla scheda, mettendo fine a molte perplessità che, in un momento delicato di transizione come questo, è normale che nascano.

Corsini, poi in aperta contrapposizione alla proposta di Salvini, spezza una lancia a favore della comprensibilità di questa nuova modalità valutativa definendola:"più chiara rispetto ai voti numerici, dato che ‘intermedio' su un obiettivo disciplinare, come è facilmente spiegato sulla scheda, significa che in determinate situazioni un bambino riesce a svolgere certe attività e in altre no… mentre un 7 su una disciplina significa solo più di 6 e meno di 8".Certo, i voti numerici hanno il vantaggio di far comprendere meglio ai genitori, anche se in maniera approssimativa, gli eventuali miglioramenti o peggioramenti del figlio o, magari, fare un confronto più chiaro con l'andamento generale della classe. Anche per questa tesi Corsini ha una risposta:
"se le famiglie vogliono sapere quanto 'vale' un alunno, magari per confrontarlo con i suoi compagni di classe e stilare classifiche, allora i voti numerici vanno benissimo. Ma se invece vogliono avere informazioni sui progressi nello sviluppo degli apprendimenti, allora i giudizi e i livelli funzionano meglio".Insomma, da un lato abbiamo un politico, o meglio, un genitore, che espone una difficoltà di comprensione dei nuovi sistemi di giudizi e livelli che, ad una prima occhiata, sembrano più astrusi; dall'altra abbiamo il parere "tecnico" di un pedagogista che motiva le scelte effettuate da molte scuole per analizzare e comunicare alla famiglia in maniera più approfondita il percorso di crescita didattica di un alunno.

Quello che è certo è che, come accade in ogni periodo di transizione, la contrapposizione trai nostalgici dei vecchi metodi e gli innovatori che credono nell'efficacia delle nuove soluzioni è inevitabile. Tuttavia, ci teniamo a puntualizzare che il nuovo sistema di valutazione basato su giudizi e livelli è frutto di studio e sperimentazione da parte dei pedagogisti e degli esperti del settore e che, il parere dei genitori e politici (o genitori-politici), seppur importante, spesso non è supportato da competenze e conoscenze tecniche. Questi ultimi, forse, dovrebbero dedicare, come suggerisce Corsini, maggior tempo e maggiore attenzione alla lettura delle schede valutative, per abituarsi a questo nuovo sistema che ha come unico obiettivo una comprensione più piena dello sviluppo didattico-educativo degli alunni.

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