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Sanremo diventa anche un’occasione per riflettere su temi legati al mondo della scuola, come la dispersione scolastica o gli episodi di violenza in classe it-IT Editoriale 2023-02-09T10:47:16+01:00
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Sanremo e scuola: dal monologo di Fagnani alla rabbia di Blanco, dalla dispersione scolastica alla violenza in classe

Sanremo diventa anche un’occasione per riflettere su temi legati al mondo della scuola, come la dispersione scolastica o gli episodi di violenza in classe

Redazione Universo Scuola
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Sanremo e scuola. Due mondi apparentemente distanti, ma in realtà complementari. Lo spettacolo che prende vita sul palcoscenico dell'Ariston è una cartina tornasole dello stato del paese e della sua cultura. Uno show eterogeneo dunque, che può offrire spunti di riflessioni interessanti anche riguardo il mondo della scuola italiana e le tendenze comportamentali dei giovani.

Francesca Fagnani sulla dispersione scolastica. Perché la scuola è una possibilità di riscatto

Durante la seconda serata del Festival, la giornalista e conduttrice televisiva Francesca Fagnani ha infatti presentato il suo monologo. Tra i temi centrali del suo discorso, abbandono e dispersione scolastica, rapportato anche alla condizione dei detenuti in carcere.

Fagnani ha infatti raccontato la sua esperienza diretta di giornalista:
"Quando ho intervistato adulti finiti in carcere, per reati gravissimi, ho chiesto loro: "Cosa cambieresti della tua vita?". Quasi tutti mi hanno dato la stessa risposta: "Sarei andato a scuola", perché se nasci in quel quartiere, in quel palazzo o da quella famiglia, è solo tra i banchi di scuola che puoi intravvedere la possibilità di una vita alternativa a quella già scritta per te da altri"La scuola è dunque un'occasione di riscatto per chi ha la sfortuna di nascere in un contesto sociale disagiato. Eppure, i dati degli ultimi report testimoniano come proprio nelle aree più fragili sia - prevedibilmente - più alto il tasso di dispersione scolastica. I ragazzi che già a 15 o 18 anni si perdono, dando vita a comportamenti disfunzionali, sono ragazzi che hanno abbandonato la scuola senza che però in molti casi i presidi li abbiano poi mai cercati. La scarsa istruzione diventa uno dei fattori chiave a causare l'incapacità di questi giovani a trovare un posto nella società.

In questo senso, non aiutano nemmeno le carceri. Nonostante il loro scopo dovrebbe essere la rieducazione e la riabilitazione, umana e sociale, di coloro che si sono macchiati di reati, la maggior parte delle volte svolgono solo una funzione punitiva.

Secondo Francesca Fagnani, chi entra in carcere deve uscirne migliore. In caso contrario sarà un fallimento dello Stato e dell'intera società. La scuola è quindi il contesto educativo che può salvare un giovane offrendogli una migliore alternativa di vita.

La violenza di Blanco ricorda quella di tanti alunni in classe

Ha fatto molto discutere il comportamento decisamente sopra le righe di Blanco. A causa di alcuni problemi tecnici infatti il talentuoso cantante bresciano ha sfogato la sua frustrazione sulle fioriere presenti sul palco. Una rabbia fuori controllo, sproporzionata e irrispettosa di un contesto così prestigioso.

C'è chi a mente fredda ha tracciato un'analogia tra il comportamento di Blanco e quello di tanti studenti coinvolti in episodi di violenza scolastica. La segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, si è espressa in merito, riflettendo innanzitutto sulla portata educativa del Festival di Sanremo.

Se dunque "Si apprende ciò che si vede, prima ancora di ciò che ci viene detto", bisogna preoccuparsi di ciò che un episodio come quello di Blanco può trasmettere ai giovani. Lo spirito di emulazione potrebbe far sì che certi atteggiamenti vengano riproposti in un contesto scolastico.

La violenza a scuola è dopotutto già diffusa e l'insegnante è una figura parzialmente compromessa da una preoccupante mancanza di rispetto nei suoi confronti. Allo stesso tempo, essendo Blanco stesso un ragazzo di appena vent'anni, bisogna anche riflettere sulle pressioni ricevute e su come il caso è stato, e verrà, gestito.

Quel che è certo è chela reazione di Blanco fa riflettere su come le risposte emotive dei ragazzi siano spesso prive di controllo. Alla domanda di un incredulo Amadeus sulle motivazioni del suo gesto, il cantante ha infatti risposto "Perché volevo comunque divertirmi".

Quando il divertimento passa dalla violenza e dalla mancanza di rispetto, verso cose e persone, allora c'è qualcosa che non va. Sul palco dell'Ariston prendendo a calci dei fiori, così come a scuola sfogandosi sui banchi o sparando a una professoressa con una pistola giocattolo.

Questi episodi sono infatti il segno di una rabbia spesso immotivata, priva di contenuti o ideali, figlia di un'incapacità giovanile di gestire emozioni e frustrazioni che la scuola deve contemporaneamente affrontare e trasformare in qualcosa di diverso, sano e costruttivo.

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