Si è conclusa una lunga (se non lunghissima) giornata di confronto tra il Ministero e le associazioni delle famiglie di studenti disabili in merito al DM 182 su inclusione e nuovo PEI: il primo si è dovuto arrendere alla bocciatura da parte delle seconde della proposta di revisione dei modelli PEI e delle linee guida suggerita dai tecnici ministeriali.
Un accordo tra i due era apparso improbabile già dal principio, e quanto è emerso alla fine dell'incontro non ha fatto altro che confermarlo.
Restano invariati modello PEI e assegnazione ore secondo range
Il modello di PEI rimane quello previsto dal decreto 182/2020, a eccezione di qualche piccola modifica (talmente piccola da passare quasi sicuramente inosservata). L'unico aspetto rilevante riguarda lo stop all'esonero, dato che dovrebbe essere del tutto eliminata la frase "l'alunno con disabilità è esonerato da alcune discipline di studio" dal prossimo decreto optando, invece, per attività differenziate per gli studenti con disabilità.
In tutto ciò, rimane uguale la modalità di assegnazione delle ore di sostegno, quantificate in base a range ben precisi, che il decreto stabilisce in 4 diversi livelli; ecco l'esempio per la scuola primaria:
- da 0 a 5 ore in caso di "lieve debito di funzionamento delle capacità";
- fino a 6-11 ore in caso di "debito medio";
- 12-16 ore in caso di "debito elevato";
- 17-22 ore in caso di "debito molto elevato".
Dato che le associazioni delle famiglie di disabili sono totalmente contrarie al criterio dei range, hanno proposto una mediazione: mantenere questa modalità di assegnazione ma, al contempo, concedendo almeno ai GLO la possibilità di potersi spostare di un gradino sopra o sotto rispetto al range. Così facendo si potrebbe lasciare più autonomia ai GLO.
Peccato che la proposta sia passata quasi del tutto inosservata al Ministero, poiché la questione deve fare i conti con le risorse finanziare stabilite dal MEF, che ha già sottolineato la presenza di importanti vincoli di spesa da rispettare.
Quindi, se anche i ministri di competenza riuscissero a firmare in tempo il decreto correttivo, le modifiche sarebbero comunque minime.
Nessuna soluzione per l'orario scolastico
Situazione di stallo per l'orario scolastico, per il quale pare ci siano aspetti vincolanti che ne renderebbero difficile la riduzione. A tal proposito, il Tar si era espresso in questo modo:
- le norme sono state dettate tramite decreto anziché tramite un regolamento;
- la composizione del GLO è decisamente diversa da quella prevista dalla normativa primaria;
- è stato previsto l'esonero per alcune categorie di studenti disabili.
Successivamente, il Ministero aveva emanato una nota per fornire indicazioni operative sugli adempimenti da compiere a seguito della sentenza.
Con la sentenza del 26 aprile, il Consiglio di Stato aveva poi precisato la non idoneità del decreto a ledere interessi concreti e che l'impugnabilità del suo contenuto dovrà avvenire nel "concreto provvedere, nei singoli casi particolari, in attuazione o sulla base ed entro i limiti di norme antecedentemente poste".
In sintesi, il Ministero ha dovuto fare non uno, ma ben due passi indietro: di fronte alle associazioni che, nonostante in passato siano state spesso divise tra loro, stavolta si sono unite per ottenere risultati significativi; di fronte al PEI, che rimane estremamente fragile e che potrebbe essere sicuramente oggetto di futuri ricorsi, così come anticipato dalla sentenza del Consiglio di Stato.