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Secondo un recente studio ISTAT sono poche le donne che scelgono di intraprendere la carriera scientifica. Il programma Girls4Tech per colmare il gender gap. it-IT Editoriale 2022-07-26T17:50:59+02:00
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Studio ISTAT su livelli di istruzione. Poche donne studiano le materie STEM

Secondo un recente studio ISTAT sono poche le donne che scelgono di intraprendere la carriera scientifica. Il programma Girls4Tech per colmare il gender gap.

Redazione Universo Scuola
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La parità di genere è un tema portante del dibattito politico contemporaneo. Anche nell'istruzione esiste ancora una radicata asimmetria tra uomini e donne.
Secondo uno studio ISTAT le donne sembrano in particolar modo poco inserite nell'ambito tecnico-scientifico, specialmente a paragone dei loro rispettivi colleghi di sesso maschile.

Un dato preoccupante se si pensa che lo studio delle cosiddette materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è un fattore fondamentale per lo sviluppo economico e scientifico di un paese, con l'Italia che rischia di rimanere sempre più indietro rispetto agli altri paesi europei.

Studio Istat e materie STEM: divario di genere

Dallo studio che ha preso in considerazione i livelli di istruzione dell'anno 2020 emergono dati poco gratificanti per l'Italia.

Secondo il report ISTAT, infatti, soltanto il 20,1% della popolazione italiana compresa tra i 25 e i 64 anni possiede una laurea rispetto alla media del 32,8% nell'UE.

Ancora, solo il 24,9% dei laureati con età tra i 25 e i 34 anni possiede una laurea in aree disciplinari scientifiche e tecnologiche.

All'interno di questa percentuale emerge un consistente divario di genere:

  • Tra gli uomini laureati, il 36,8% lo è in una disciplina tecnico-scientifica (Oltre uno su tre)
  • Tra le donne laureate, solo il 17% lo è in una disciplina tecnico scientifica (Nemmeno una su cinque)

Il gender gap va analizzato anche nell'ottica del divario tra il Nord e il Sud del paese. Nell'area settentrionale, infatti, la differenza tra uomini e donne laureati in materie STEM sale fino al 27,7% a favore degli uomini, scendendo al 10,1% nel Meridione e passando per 14,1% nel Centro.

Anche dal Nord arrivano quindi dati poco rincuoranti in merito all'applicazione delle donne nell'area tecnico-scientifica che rimane evidentemente un ambito ancora a trazione prettamente maschile.

Ridurre il divario di genere. Il programma Girls4tech

Dalla collaborazione tra Mastercard e Unicef nasce "Girls4tech" un programma di sviluppo per incentivare lo studio delle materie tecnico-scientifiche e diminuire il gender gap attualmente presente.

Presentato in occasione della "Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze" il programma è rivolto a studenti, di entrambi i sessi, tra gli 8 e i 12 anni.

Questi avranno l'occasione di confrontarsi direttamente con figure professionali Mastercard che, in qualità di manager e mentor, spiegheranno le basi del funzionamento della tecnologia a cui si ricorre ogni giorno per lavorare.

L'obiettivo è quello di stimolare la curiosità con un'applicazione pratica dei saperi tecnici e scientifici per invogliare studenti e studentesse a proseguire lo studio nell'ambito delle materie STEM.

Girls4tech non è dopotutto una novità. Programma a lungo raggio che ha visto la luce nella sua prima iterazione già nel 2014, ha coinvolto più di un milione e mezzo di giovani su 45 paesi del mondo che sono stati affiancati da circa 6000 mentor.

Un'iniziativa encomiabile che non è ancora però riuscita ad appianare il divario di genere che continua a essere un problema attuale e pressante.

Quali prospettive per l'Italia

Paolo Rozera, Direttore Generale di Unicef Italia, si è direttamente pronunciato proprio sulla difficile situazione italiana.

Secondo Rozera entro il 2030 saranno circa 880 milioni i ragazzi e le ragazze che non avranno acquisito le competenze che sono richieste per inserirsi nel mondo del lavoro.

Questo dato riguarda soprattutto il settore dell'industria 4.0 che richiede nuove competenze e abilità specifiche, ma che si acquisiscono proprio da quei percorsi formativi che al momento vedono una penuria di studenti ma soprattutto di studentesse.

La speranza è quella di una rapida inversione di rotta, grazie a progetti come Girls4tech i quali non devono essere tuttavia iniziative isolate ma parte di un progetto di riforma dell'istruzione del sapere tecnico-scientifico più ad ampio spettro.

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