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Si parla molto di benessere psicologico a scuola, sia degli studenti sia dei docenti, ma cosa si può fare di concreto? Le parole di Galimberti, Galiano e la proposta di legge dell'UDU. it-IT Editoriale 2023-06-28T17:26:32+02:00
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Benessere mentale degli studenti, fra docenti poco empatici e mancanza dello psicologo a scuola: cosa può fare la politica?

Si parla molto di benessere psicologico a scuola, sia degli studenti sia dei docenti, ma cosa si può fare di concreto? Le parole di Galimberti, Galiano e la proposta di legge dell'UDU.

Gianmarco Bonomo
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Negli ultimi tempi si è vista un'attenzione particolare verso il tema della salute psicologica degli studenti a scuola. Certo, il dibattito si è originato per i casi di bullismo e cyberbullismo e per le notizie di cronaca riguardanti i sempre maggiori casi di violenza a scuola.

Nonostante questo, la questione del benessere dei ragazzi è importante di per sé e si interseca con le discussioni sull'efficacia del sistema educativo italiano.

Solo un docente su dieci è empatico verso gli studenti: le parole di Galimberti

Si esprime sulla questione il filosofo Umberto Galimberti che, in un'intervista al Corriere della Sera, traccia un quadro piuttosto fosco della scuola italiana.

Per Galimberti, l'istruzione non funziona perché considera gli studenti come semplici contenitori da riempire con nozioni. Allo stesso tempo gli insegnanti non sono in grado, per la maggior parte, di svolgere la funzione educativa in modo da risvegliare l'entusiasmo e l'interesse dei ragazzi.

Nelle parole del filosofo:
"Educazione, invece, richiede di seguire l'aspetto emotivo degli studenti. Nella scuola, è necessario portare gli studenti dalla pulsione all'emozione, ovvero far sentire loro una risonanza emotiva rispetto al proprio comportamento, cosa che purtroppo non accade spesso."
L'importanza del lato emotivo, che la scuola dovrebbe coltivare e indirizzare in ogni studente, si scontra però con la mancanza di empatia da parte dei docenti. Galimberti definisce "fortunati" gli studenti che hanno anche solo un insegnante competente fra quelli di un'intera classe. Allo stesso tempo, appare ovvio il paradosso di una situazione che, al massimo, dovrebbe costituire una base e che invece ci ritroviamo a glorificare.

Mancano i soldi per lo psicologo a scuola, ma non per le armi: l'accusa di Galiano

Umberto Galimberti conclude la sua istantanea sul mondo della scuola italiana riconoscendo come gli studenti oggi non siano più in grado di distinguere il bene dal male. Al netto della presa di posizione, la questione si lega in maniera molto profonda con quella del benessere psicologico dei ragazzi.

Il tema richiama subito alla mente la figura dello psicologo a scuola, argomento che viene toccato da anni e da più parti politiche, ma con poca concretezza.

Il docente e scrittore Enrico Galiano, a tale proposito, sostiene che:
"abbiamo in classe ragazzi che stanno male. Forse sarebbe ora di metterlo nero su bianco, che ne abbiamo che si tagliano, che smettono di mangiare, che smettono di uscire dalle proprie stanze. Li guardi lì a due banchi di distanza, e ti sembrano lontani chilometri."Per Galiano, i docenti possono arrivare fino a un certo punto, ma è necessario riconoscere quanto sia importante curare la salute psicologica degli studenti. E farlo mediante dei professionisti che sappiano approcciare e risolvere i problemi che i ragazzi affrontano quotidianamente.

Conclude il docente:
"se vivi in un paese che reputa superflua la spesa dello psicologo in ogni scuola ma non quella di aerei da guerra e armi, allora vuol dire che a quel paese non importa molto dei propri e delle proprie giovani"

Uno psicologo in ogni scuola e università: la proposta di legge dell'UDU

Come dicevamo, il dibattito sullo psicologo a scuola va molto indietro. D'altronde, già Bianchi l'anno scorso e Valditara quest'anno si sono espressi sul sostegno psicologico non solo per gli studenti ma anche per i docenti. Ma tra il dire e il fare, si sa, c'è di mezzo tutto il resto.

Per questa ragione, dal momento che in Italia non c'è ancora una presenza stabile di psicologi a scuola, si è mossa l'UDU con una proposta di legge.

L'Unione degli Universitari ha presentato una proposta che ha lo scopo di istituire un presidio psicologico in ogni scuola e università. L'obiettivo è quello di regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica e psicoterapeutica, nonché di counseling, in modo da prendere in carico gli studenti che ne sentissero il bisogno.

A sostegno dello psicologo a scuola anche Sinistra e Partito Democratico: e gli altri partiti?

Che una proposta di legge su un tema così importante provenga da fuori il Parlamento è già di per sé un segno dei tempi. A sostegno dell'UDU e della presenza stabile dello psicologo a scuola si sono mossi tuttavia l'Alleanza Verdi Sinistra e il Partito Democratico.

Queste le parole della deputata Elisabetta Piccolotti di AVS:
"siamo profondamente preoccupati per l'aumento dei problemi di salute mentale registrato tra le giovani generazioni. In un momento di molte emergenze, alcune inventate, chiediamo che questa sia considerata una priorità e che venga affrontata in modo adeguato"
La richiesta di Piccolotti è che il Governo consideri un aumento significativo dei finanziamenti per i servizi di salute mentale e la creazione di sportelli appositi nelle scuole.

Rachele Scarpa, deputata del PD, dal canto suo rilancia la vecchia proposta di Bianchi:
"il benessere psicologico è un problema che colpisce non solo gli studenti, ma anche i docenti e i lavoratori in generale. Ecco perché riteniamo importante una visione più ampia sul tema del benessere psicologico e la necessità di fornire strumenti adeguati ai luoghi di istruzione pubblica."Di fronte alla necessità di istituire la figura stabile dello psicologo a scuola, Scarpa ha proposto l'istituzione di un apposito intergruppo parlamentare che si occupi del tema.

La cosa peggiore che può accadere a una questione così importante, infatti, è che venga polarizzata politicamente sulla base di illusioni ideologiche e contrapposizioni fra schieramenti.

A pagarne le conseguenze sarebbero nuove generazioni del cui benessere la politica si riempie da sempre la bocca ma che, alla prova dei fatti, rimangono l'ultima ruota di un Paese che fa un passo avanti, e tre indietro.

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Gianmarco Bonomo

Scrivo da sempre e, se contiamo anche i temi delle scuole elementari, anche da prima. Negli anni ho unito la mia passione per la scrittura a quella per i meccanismi della comunicazione, che ho tradotto nel mio lavoro di SEO Copywriter e autore in diversi campi. Mi piace approfondire le tematiche che riguardano il mondo della scuola e che vanno dai risvolti politici alla cultura, dagli approfondimenti normativi al racconto quotidiano delle novità scolastiche.

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