Negli ultimi giorni ha fatto discutere il caso della bocciatura annullata dal TAR a favore di una studentessa che aveva diverse insufficienze. Sulla vicenda si è espresso il Ministro Valditara, non nuovo a interventi del genere, ma sono arrivate dichiarazioni anche da esponenti della maggioranza e della società civile.
Facciamo il punto della situazione.
Bocciatura con sei insufficienze annullata dal TAR: cos’è successo
Il caso della studentessa bocciata è avvenuto a Tivoli, in provincia di Roma. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la ragazza aveva insufficienze in sei materie: geografia, francese, matematica, scienze, inglese e musica.
Per questa ragione, i docenti avevano optato per una bocciatura della studentessa, motivando la decisione con lo scarso e inadeguato impegno dimostrato. Come spesso accade, però, i genitori hanno ritenuto di aver subito un torto e hanno quindi presentato un ricorso al TAR. Nella sentenza che ha annullato la bocciatura, si legge:
"L’alunna, dal primo mese di scuola fino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare i propri voti. [...] E la scuola ha anche le sue colpe per non aver messo a disposizione sistemi di ausilio e di supporto per il recupero."
Alla soddisfazione di genitori e avvocati ha fatto da contraltare la delusione degli insegnanti, che ritengono diseducativo l’annullamento della bocciatura. D’altronde, come abbiamo già rilevato in un approfondimento apposito, le scuole possono adottare alcune buone pratiche per evitare la presentazione di ricorsi per bocciatura.
Necessario regolare il ricorso al TAR per bocciatura: le parole di Valditara
Nell’introduzione, abbiamo accennato al coro di polemiche e dichiarazioni sollevate dalla vicenda. E il primo a esprimersi è proprio il Ministro dell’Istruzione e del Merito. Queste le parole di Valditara sulla sentenza del TAR:
"La decisione del Tar accentua gli aspetti formali rispetto a quelli sostanziali e sotto il profilo strettamente formale appare corretta, anche perché non “promuove” la studentessa, ma annulla la decisione del consiglio di classe ritenendola non adeguatamente motivata e rimettendo la decisione finale nelle mani della scuola."
Il Ministro continua annunciando la formazione di un gruppo di lavoro che definisca norme più stringenti sui ricorsi per bocciatura. Lo stesso Valditara peraltro riconosce come parte del problema abbia un’origine culturale: per trovare una soluzione serve responsabilizzare i genitori.
Insomma, scuola e famiglie non sono nemici ma alleati, ed è importante che entrambi gli attori se ne rendano conto per il bene degli studenti.
Valutare gli studenti è un compito delicato e non dei giudici: la polemica politica
Forti critiche arrivano nei confronti della decisione del TAR anche da parte di molti esponenti della maggioranza di governo. Per Frassinetti, sottosegretaria all’istruzione e al merito, è allarmante la tendenza recente di contestare mediante ricorsi le decisioni delle istituzioni scolastiche. Per la deputata di Fratelli d’Italia,
"la valutazione del rendimento degli studenti è un compito delicato, affidato ai docenti che li seguono durante il percorso, basandosi sulla propria esperienza e sulla conoscenza approfondita dei progressi degli alunni all’interno del contesto scolastico-didattico"
E se la vicenda della bocciatura annullata dal TAR ha portato alle immancabili dichiarazioni di Matteo Salvini, più articolato appare il punto di vista di Rossano Sasso.
Secondo il capogruppo in Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, con questa decisione
"i giudici amministrativi hanno messo in discussione l’autorevolezza dei docenti che hanno seguito l’alunna per un anno e hanno legittimato un atteggiamento di disimpegno, suggerendo che non sia necessario fare sforzi perché si può ottenere lo stesso risultato."
Il TAR ha fatto bene ad annullare la bocciatura: la posizione di Christian Raimo
In mezzo alle polemiche e alle critiche alla sentenza del TAR, una voce fuori dal coro è quella dello scrittore Christian Raimo. D’accordo con la decisione dei giudici amministrativi, Raimo sostiene che alle medie le bocciature sono inutili. La questione è pratica ma anche economica:
"Ma è soprattutto una la questione educativa che hanno posto i genitori che hanno fatto il il ricorso: l’impossibilità di recuperare offerta alla loro figlia. Chi può permettersi ripetizioni private riesce magari a compensare le carenze e recuperare le insufficienze, chi non può permettersele resta indietro."
Inoltre, secondo lo scrittore le bocciature colpiscono maggiormente gli alunni non italiani, e noi non siamo a conoscenza della nazionalità della studentessa. L’osservazione è corretta, ma va esplorata fino alle sue naturali conseguenze. Le disuguaglianze ci sono e vanno affrontate in modo adeguato, a prescindere dal colore politico e dai dibattiti in TV.
Sul caso della bocciatura annullata dal TAR non si sa molto, in realtà. E ciò rende tutta la vicenda un mero terreno di scontro ideologico fra posizioni contrarie, in attesa di azioni concrete che sappiano dare le giuste risposte a scuole, famiglie e studenti.