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Il brainstorming come momento educativo anche a scuola: idee rivolte agli insegnanti per renderlo piacevole e produttivo. it-IT Editoriale 2022-12-20T16:46:46+01:00
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Come facilitare il brainstorming in classe: linee guida utili

Il brainstorming come momento educativo anche a scuola: idee rivolte agli insegnanti per renderlo piacevole e produttivo.

Redazione Universo Scuola
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Direttamente dal mondo aziendale, a scuola arriva il brainstorming, cioè uno strumento estremamente utile per generare idee o trovare soluzione a un problema in classe, a prescindere dall'età degli alunni e dalla disciplina di riferimento.

Organizzato in vere e proprie sessioni, il brainstorming permette a ogni singolo studente di esplorare e ampliare il suo pensiero critico, analizzando il problema e andando alla ricerca delle possibili soluzioni. Si tratta di un momento che coinvolge attivamente gli studenti, aiutandoli a migliorare il loro processo di apprendimento e, di conseguenza, il loro rendimento scolastico.

In particolare, il brainstorming è in grado di motivare gli studenti a esprimere liberamente idee e pensieri, a raccontare le proprie impressioni e argomentare su qualsiasi area o tematica. La regola numero uno è che non ci sono risposte giuste o sbagliate, ma solo opinioni diverse e tutte ugualmente valide. Le sessioni offrono agli studenti momenti per esternare liberamente ciò che pensano senza la paura di essere criticati o interrogati e, soprattutto, uno spazio dove non esistono il fallimento e la sconfitta.

Le discussioni, infatti, fanno leva sulle conoscenze apprese precedentemente dagli studenti; compito dell'insegnante, quindi, è di scegliere un argomento che possa farli sentire competenti e in grado di poter affrontare un dibattito e un confronto con i compagni di classe.

Detto così potrebbe non sembrare così semplice ma, per fortuna, esistono alcuni spunti-chiave che possono facilitare il lavoro del docente nell'organizzazione di un brainstorming interessante, coinvolgente e assolutamente educativo.

Non si vince e non si perde: si discute

Il brainstorming non è una gara a premi, quindi alla fine non viene eletto un vincitore e, di conseguenza, non c'è neanche un perdente. Tutte le idee e tutti i pensieri espressi sono ugualmente validi e il dibattito deve svolgersi in modo piacevole e pacifico, mirato all'apprendimento, allo scambio costruttivo e alla crescita personale.

Formulare domande e generare risposte

Prima di avviare un brainstorming, l'insegnante dovrebbe elaborare un elenco di domande ben pensate e, quindi, in grado di generare risposte e stimolare le idee. Avere a portata di mano una linea guida scritta può aiutare nel caso in cui gli studenti dovessero bloccarsi, o il discorso dovesse deviare verso una direzione sbagliata. Potrebbe essere utile, inoltre, registrare o annotare le varie idee proposte in modo che non si ripetano nel corso del dibattito.

Impostare un limite di tempo

Il brainstorming deve avere un inizio e una fine ben precisi, che devono essere rispettati. Una volta concluso, uno degli studenti può fare un riepilogo di quanto discusso, dei problemi affrontati e delle soluzioni trovate. Può essere una tecnica valida per imprimere con maggiore efficacia i risultati ottenuti nelle menti degli studenti.

Non esistono valutazioni

L'insegnante non presiede il brainstorming per giudicare o valutare le idee proposte,ma deve solo facilitare e mediare nel corso della discussione. Per farlo, può intervenire con nuovi input, da scrivere sulla lavagna o su post it da attaccare al muro, oppure può dividere la classe in più gruppi per incentivare il lavoro di squadra.

Un'altra idea è quella del metodo a torta: si disegna un cerchio e l'argomento viene scritto al centro, dopodiché l'insegnante divide il cerchio in più parti per accogliere i vari sotto-argomenti. Così facendo, a fine sessione, si avrà a disposizione un diagramma con tutte le idee che confluiscono nell'argomento principale.

Insomma, il brainstorming deve essere una via di mezzo tra un momento di svago e una buona occasione di apprendimento, che offre agli studenti di mettersi in gioco da soli o con il supporto dei compagni.

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