Come annunciato più volte dal Ministro dell'Istruzione Bianchi, sono previsti nuovi concorsi per il prossimo anno come parte di un più ampio piano di investimenti per la scuola. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un decreto ad hoc, le procedure volute su base annuale dal Decreto Sostegni Bis si aggiungono a quelle del 2020 ancora in attesa di svolgimento. Di fronte al cospicuo numero di concorsi, vecchi o nuovi che siano, è lecito chiedersi quali saranno i requisiti di accesso. In particolar modo: servono ancora i 24 CFU in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche per partecipare?
24 CFU: rimangono un requisito o saranno sostituiti?
Il caos sui 24 CFU, se così lo si vuole definire, deriva:
- da alcune dichiarazioni fatte da Patrizio Bianchi;
- dalle indiscrezioni sul futuro dei requisiti per diventare docente.
In particolare, in seguito alla prima cabina di regia sulla scuola e il PNRR il Ministro dell'Istruzione aveva fatto intendere che la selezione dovesse basarsi non soltanto sulle competenze teoriche. In questo quadro, anche il tirocinio avrebbe assunto maggiore importanza. Inoltre, nelle ultime settimane è anche stata anticipata la riforma del reclutamento per gli insegnanti. Non più 24 crediti formativi universitari da conseguire, ma 60 CFU complessivi che comprendono anche almeno 24 CFU da conseguire in un tirocinio. Come si può vedere, il Governo sembra avere le idee abbastanza chiare su come avverrà la selezione dei futuri docenti. Ma allora perché ci sono tutti questi dubbi sui nuovi concorsi?
Requisiti per diventare docente: la normativa
Al pari dei concorsi in arrivo per il 2022, di cui si attendono i bandi, anche per quanto riguarda il nuovo reclutamento non ci sono ancora provvedimenti ufficiali. Allo stato attuale, quindi, l'unica normativa di riferimento è il D.Lgs. n. 59/2017, che regola appunto i requisiti di accesso alle procedure concorsuali per i docenti.
Sebbene siano ancora possibili eventuali smentite future, al momento il modello attuale richiede ancora il possesso dei 24 CFU. Varrà così nel caso dei nuovi concorsi, così come per quelli banditi nel 2020 e poi rinviati a causa della pandemia. Per avere un quadro più esaustivo sui 60 CFU e sulle nuove procedure, bisognerà attendere la normativa ufficiale. Ne sapremo di più dopo l'approvazione della Legge di Bilancio, con anche maggiori certezze sugli investimenti del Ministero per la scuola.