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Nell'attesa del DPCM sui 60 CFU non si possono più conseguire i 24 CFU: oggi manca un canale di formazione per i futuri docenti in quella che sembra una situazione paradossale. it-IT Editoriale 2023-06-28T17:12:42+02:00
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Chiusi i 24 CFU ma manca ancora il DPCM sui 60 CFU: la situazione paradossale di chi vuole diventare docente

Nell'attesa del DPCM sui 60 CFU non si possono più conseguire i 24 CFU: oggi manca un canale di formazione per i futuri docenti in quella che sembra una situazione paradossale.

Gianmarco Bonomo
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Docente arrabbiata 2Nonostante la promessa di un concorso in primavera per i precari con 3 anni di servizio e i 24 CFU, ancora non c'è nulla di definito in merito al nuovo reclutamento docenti. Con il DPCM atteso per dicembre, come era stato annunciato dalla Ministra Bernini ma oggi non pervenuto, scatta l'allarme per le procedure di formazione dei nuovi docenti.

Facciamo il punto della situazione.

Nuovo reclutamento docenti: cosa prevede il DPCM sui 60 CFU

Il nuovo reclutamento docenti, elaborato dal Governo Draghi e dall'allora Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, è diventato legge con la conversione del DL n. 36/2022.

Per la completa attuazione e per la definizione delle procedure, tuttavia, si attende il DPCM che regolerà anche i 60 CFU previsti per diventare docenti.

Si tratta di un atto dovuto e necessario che dovrà contenere i contenuti e la strutturazione dell'offerta formativa relativa ai 60 CFU/CFA. Di questi, almeno 10 dovranno essere di area pedagogica e almeno 20 di tirocinio diretto e diretto. Inoltre, la presenza in classe non potrà essere inferiore a 12 ore per ciascun credito di tirocinio.

Il DPCM sul reclutamento docenti dovrà anche prevedere:

  • numero dei crediti universitari o accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità;
  • percentuale di presenza alle attività formative per accedere alla prova finale;
  • modalità di svolgimento della prova finale, suddivisa in una prova scritta e una prova orale.

Sebbene non sia stato ancora emanato il DPCM, nel testo ci sarà anche il riconoscimento degli altri crediti maturati durante gli studi universitari o accademici purché coerenti con gli obiettivi formativi.

Chiusi i 24 CFU ma non ancora attivi i 60 CFU: l'allarme delle università

Uno dei punti certi è che, nell'ambito dei 60 CFU quale requisito di accesso al concorso, sarà riconosciuta la validità dei 24 CFU o CFA già conseguiti. Il problema è che non è più possibile conseguire i crediti in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Dall'altra parte, non c'è ancora il DPCM sui 60 CFU e in generale sul nuovo reclutamento docenti.

Si è espresso sul tema Mariano Venanzi, docente di Chimica Fisica all'Università Tor Vergata, che lancia l'allarme:
"Per ora i 24 CFU sono stati chiusi in tutte le Università. La decretazione dei 60 CFU non è ancora uscita. In questo momento non c'è nessun canale di formazione per gli studenti che si laureano e vogliono diventare insegnanti."Si tratta di un vuoto normativo che colpisce tutti e, come si è visto, in particolar modo gli studenti che vorrebbero entrare nel mondo dell'insegnamento. Venanzi continua riferendosi alla realtà che conosce meglio, quella di Tor Vergata:
"Se teniamo conto che a Tor Vergata nei 24 CFU abbiamo avuto circa 1000 studenti che gratuitamente hanno avuto accesso ai 24 CFU, per i nostri laureati in questo momento è veramente un danno. Non c'è un canale di formazione."

Accesso ai percorsi universitari di formazione: la questione del costo per i futuri docenti

Di fronte a quella che è a tutti gli effetti una situazione paradossale - quasi definibile "all'italiana" - c'è anche un altro nodo da sciogliere. Al netto dei 60 CFU, forse il nodo più controverso. Infatti, il futuro DPCM dovrà anche regolare la questione della selezione iniziale per accedere ai percorsi universitari.

Al momento, non si conosce nulla sulla natura del corso: non si sa se sarà a numero chiuso né quali saranno le modalità di accesso. Inoltre, manca anche la chiarezza sul costo di partecipazione, che sarà del tutto a carico degli studenti ma dovrebbe prevedere un prezzo calmierato.

Come si può vedere, il DPCM dovrà rispondere a questa e a tutte le altre domande che abbiamo elencato nei paragrafi precedenti. E come al solito, nell'attesa che la burocrazia faccia il suo corso a pagarne le spese sono i futuri docenti.

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Gianmarco Bonomo

Scrivo da sempre e, se contiamo anche i temi delle scuole elementari, anche da prima. Negli anni ho unito la mia passione per la scrittura a quella per i meccanismi della comunicazione, che ho tradotto nel mio lavoro di SEO Copywriter e autore in diversi campi. Mi piace approfondire le tematiche che riguardano il mondo della scuola e che vanno dai risvolti politici alla cultura, dagli approfondimenti normativi al racconto quotidiano delle novità scolastiche.

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