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Tutti hanno parlato della vicenda di Giuseppina Giugliano, collaboratrice scolastica che viaggia ogni giorno da Napoli a Milano. Al di là delle polemiche, cosa ci dice davvero la sua storia? it-IT Editoriale 2023-01-20T13:18:36+01:00
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Collaboratrice scolastica viaggia ogni giorno da Napoli a Milano: oltre le polemiche, cosa ci dice davvero la sua storia?

Tutti hanno parlato della vicenda di Giuseppina Giugliano, collaboratrice scolastica che viaggia ogni giorno da Napoli a Milano. Al di là delle polemiche, cosa ci dice davvero la sua storia?

Redazione Universo Scuola
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Si è discusso tantissimo in pochi giorni (miracoli del web) di Giuseppina Giugliano, la collaboratrice scolastica che ogni giorno viaggia in treno da Napoli a Milano, dove lavora in un istituto scolastico.

Come spesso accade con i contenuti virali, il fact checking arriva sempre dopo e in fondo ognuno ci vede quel che vuole.

Fra sostenitori e critici della questione affitti, samaritani che si sono messi alla ricerca di appartamenti, debunker e quotidiani, la vicenda ha travalicato i confini del gossip e le maglie dell'indignazione per approdare nello scontro ideologico (o quasi).

Da Napoli a Milano ogni giorno per lavoro: la storia di Giuseppina Giugliano

Il racconto è quello ormai comparso su tantissime testate cartacee e online. Giuseppina Giugliano (che per giorni era stata erroneamente chiamata Giuliano), si alza fra le tre e mezza e le quattro per poter prendere un treno alle cinque del mattino. Da Napoli a MIlano, l'alta velocità di Frecciarossa o Italo impiega quattro ore e mezza all'andata e al ritorno e percorre quasi 800 km a tratta. Non una gita di piacere, ecco.

La ragione dietro alla scelta della collaboratrice scolastica di Napoli sarebbe puramente economica. Un abbonamento - preso con le giuste promozioni e in anticipo - costerebbe circa 400 euro, mentre una stanza a Milano 650 euro e oltre. Con l'abbonamento a questo prezzo stracciato e vivendo a casa dei genitori, lo stipendio da collaboratore scolastico non finirebbe tutto (o quasi) in affitti e spese. Sottolinea Giuseppina Giugliano:
"A conti fatti ho realizzato che, tra affitto, bollette e spesa, avrei consumato tutto il mio stipendio se mi fossi trasferita a vivere al Nord e molto probabilmente avrei anche dovuto chiedere alla mia famiglia di aiutarmi economicamente."

Appartamenti troppo cari a Milano o biglietti troppo bassi: come stanno le cose?

Com'era facile prevedere, una storia come quella raccontata da Giuseppina Giugliano non ci ha messo molto a generare polemiche. Il filone principale si è concentrato sulla verifica delle informazioni fornite dalla collaboratrice scolastica di Napoli. I dubbi riguardano soprattutto la questione economica. Dato per assodato come gli affitti di Milano siano fra i più alti d'Italia, appare troppo bassa la cifra di 400 euro per due viaggi giornalieri da Napoli a Milano per venti giorni al mese. In molti hanno fatto notare come un abbonamento per l'alta velocità costi più di 1000 euro al mese. Anche considerando le promozioni, le riduzioni per gli under 30, il largo anticipo, non è detto che si arrivi alla cifra di cui parlava Giuseppina Giugliano. Ma non è tutto qui.

Alcune testate hanno sollevato dubbi anche sull'effettiva esistenza della collaboratrice scolastica, salvo poi scoprire che i giornali avevano riportato male il cognome. Inoltre, ulteriori richieste di conferme sono state avanzate su prezzi dei biglietti, orari dei treni, eventuali periodi di aspettativa. Insomma, su tutto quello che avrebbe reso più umana e meno paradossale la storia raccontata al quotidiano online Il Giorno e presto diventata virale.

Ma dove sta la verità?

Dignità del lavoro e personale scolastico pendolare: interviene D'Aprile di UIL Scuola

Forse è proprio la domanda a essere sbagliata. Nella fame data dalla rincorsa a una notizia virale, alcune voci hanno analizzato una prospettiva differente sulla storia della collaboratrice scolastica pendolare. Open ha per esempio sollevato il dubbio su quanto sia in effetti costituzionale un lavoro del genere. Ore su un treno, ore sul posto di lavoro, poco tempo per dormire o per se stessi. Tutti elementi che intaccano la dignità del lavoro sancita dalla Costituzione.

Il segretario UIL Scuola Giuseppe D'Aprile, per esempio, ha collegato la vicenda di Giuseppina Giugliano alle condizioni dei dipendenti scolastici. Pur dando per vera la notizia, o quantomeno i suoi contorni, D'Aprile commenta:
"È una faccenda che purtroppo non ci stupisce. È chiaro, che un caso con queste coordinate geografiche, salta agli occhi e sembra quasi un paradosso. Eppure, ogni mattina migliaia i lavoratori della scuola si spostano centinaia di chilometri per svolgere il loro lavoro."La lontananza è la condizione ordinaria, secondo il segretario UIL Scuola, di molte persone, al netto di situazioni estreme come quelle della collaboratrice scolastica di Napoli. Per non parlare delle condizioni di lavoro spesso non ottimali del personale della scuola.

E non si può certo dire che qui su Universo Scuola non abbiamo affrontato l'argomento, soprattutto in merito:

Qui però la questione è un altra.

Oltre le polemiche: come usare la storia di Giuseppina Giugliano per cambiare le cose

Come si è visto, il caso di Giuseppina Giugliano ha scatenato tantissime opinioni diverse e una molteplicità di sentimenti contrastanti. Il parere di chi scrive è però che - complice la viralità della notizia - sia tutto fumo negli occhi, o quasi.

In merito alla vicenda della collaboratrice scolastica si è parlato di:

  • caro affitti a Milano e nel resto d'Italia;
  • prezzo dei biglietti dei treni ad alta velocità;
  • dignità del lavoro da pendolare;
  • condizioni di lavoro dei precari.

Si sono anche messe in dubbio le affermazioni fatte dalla dipendente scolastica che viaggia ogni giorno da Napoli a Milano. Al netto di quest'ultima, argomento caro più ai debunker, il problema è che tutte le questioni sollevate dalla vicenda sono legittime.

Esiste un caro affitti ed esiste, allo stesso tempo, la possibilità di viaggiare per lavoro anche su grandi distanze. Lo fanno tantissimi pendolari, benché non da Napoli a Milano.

Esiste anche un problema di dignità del lavoro che riguarda tutti i dipendenti, pubblici e privati, nonché i dipendenti scolastici, così come esiste un problema di lavoro precario. Allora, l'unica ragione per considerare valida la storia della collaboratrice scolastica, non ce ne voglia Giuseppina Giugliano, è trattarla come spunto per parlare dei problemi di un'intera categoria. Nell'ottica di risolverli davvero.

Troppo spesso accade invece che, nella viralità, queste storie diventino fumo negli occhi. Le si prende per vere o false, le si critica o sostiene, le si tratta come vangeli calati dal cielo o come le peggiori apostasie. Insomma, diventano spunto per tifare questo o quello. Piuttosto che utilizzarle come base per cambiare qualcosa in meglio, le si tratta come lo specchio di un Paese dove l'attività principale è sempre consumare qualcosa. Che siano foto, video, storie, o vite umane.

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