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Guida alla procedura per diventare insegnanti in Trentino Alto Adige. Differenze rispetto al sistema tradizionale, per reclutamento e contratto. it-IT Editoriale 2022-05-23T16:51:25+02:00
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Come diventare docenti in Trentino Alto Adige. Tutte le informazioni utili: dai titoli di accesso alla conoscenza del tedesco

Guida alla procedura per diventare insegnanti in Trentino Alto Adige. Differenze rispetto al sistema tradizionale, per reclutamento e contratto.

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Diventare docenti in Trentino Alto Adige è una procedura che presenta delle differenze rispetto a quella tradizionale, in vigore nel resto dell'Italia. Questo è legato all'ampia autonomia garantita alla provincia di Bolzano e di riflesso a tutta la regione. Ecco una piccola guida riassuntiva per fare chiarezza sulle peculiarità del percorso abilitativo e delle condizioni contrattuali.

Reclutamento insegnanti in Trentino Alto Adige

Come nelle altre regioni italiane, in Trentino Alto Adige i docenti vengono assunti tramite due tipi di graduatorie:

  • Graduatorie di Istituto
  • Graduatorie provinciali

Per inserirsi in queste graduatorie bisogna essere regolarmente in possesso di un titolo universitario italiano o di un equivalente titolo estero, riconosciuto e che abbia durata legale di almeno 4 o 5 anni.

Per inserirsi nelle graduatorie provinciali, bisogna avere l'abilitazione, conseguita in Italia o all'estero, se adeguatamente riconosciuta. Per quanto riguarda la competenza, questa appartiene alle Intendenze scolastiche.

La Deliberazione della Giunta Provinciale n.1198/2016 contiene i titoli di accesso alle classi di concorso di scuola secondaria di primo e secondo grado presenti solo in Alto Adige.

Riconoscimento abilitazione conseguita all'estero

Il riconoscimento delle abilitazioni all'insegnamento conseguite all'estero è disciplinato dalle direttive europee 2005/36/CE e 2013/55/CE. L'autorità a cui compete la procedura di riconoscimento è il MIUR. Nel caso della Provincia Autonoma di Bolzano, sulla base di quanto espresso dalla Legge n. 107/2015, è la provincia stessa ad avere competenza di riconoscimento della validità dei titoli esteri.

Grazie alla sua autonomia dunque la provincia di Bolzano può riconoscere come valida l'abilitazione rilasciata da un paese comunitario per accedere all'insegnamento di classi di concorso esistenti solo all'interno delle scuole del territorio o alle classi di concorso o materie delle scuole in lingua tedesca.

Bisogna conoscere il tedesco o il ladino per insegnare in Trentino Alto Adige?

Spesso gli aspiranti insegnanti si chiedono se per insegnare nella provincia di Bolzano, e più in generale nell'Alto Adige, serva la conoscenza della lingua tedesca. Nelle scuole della provincia autonoma si insegna solo nelle scuole della propria madrelingua, tranne per quanto riguarda l'insegnamento della seconda lingua.

Conoscere il tedesco è quindi sicuramente un'arma in più, un titolo di accesso preferenziale ma non necessario, in quanto è sufficiente insegnare la propria materia di riferimento in italiano, in una scuola italiana.

I docenti di seconda lingua devono comunque possedere almeno un livello C1 (QCER) per accedere all'insegnamento della stessa. Questo richiede l'acquisizione del patentino di bilinguismo di livello A.
In sintesi, nella provincia di Bolzano, nelle scuole italiane le materie vengono svolte in italiano, con apprendimento del tedesco come lingua seconda, mentre nelle scuole tedesche si fa lezione intedesco con l'italiano come seconda lingua.

Nelle scuole ladine invece italiano e tedesco si apprendono allo stesso modo durante tutto il percorso di studi, mentre viene dato particolare rilievo al ladino nel primo ciclo.

Contratto docenti in Trentino Alto Adige. Differenze con il resto dell'Italia

Differenze importanti dal punto di vista contrattuale. In Trentino Alto Adige i docenti guadagnano infatti in maniera sensibilmente maggiore rispetto ai colleghi italiani, con 200-300 euro in più in stipendio.

Tuttavia, cambiano anche gli oneri lavorativi. I docenti altoatesini devono infatti prestare 220 ore annue per le cosiddette "Attività funzionali all'insegnamento". Una bella differenza con il resto dell'Italia, dove le ore in questione sono 40+40.
Ecco come viene ripartito questo monte ore:

  • Consigli di classe;
  • Consigli di plesso;
  • Collegio docenti;
  • "Fachgruppe", ovvero programmazioni settimanali di dipartimento;
  • Corsi di aggiornamento obbligatori;
  • Colloqui con i genitori.

Inoltre, il monte ore settimanale non si esaurisce con le lezioni frontali, ma include anche il servizio su corsi facoltativi opzionali (Wahlfach) e su corsi della quota obbligatoria opzionale (Wahlpflichtfach).

I docenti hanno anche obbligo di sorveglianza nei momenti di ingresso e pausa e durante il servizio mensa.

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