La valutazione degli studenti è sicuramente uno degli aspetti più importanti e delicati del mestiere dell'insegnante. Un processo complesso, in cui tanti fattori entrano in gioco. Valutare significa esprimere un giudizio sia su quanto sia efficace l'attività didattica del docente, sia quanto gli alunni siano stati in grado di raggiungere gli obiettivi preposti. Ecco alcune considerazioni a riguardo.
Le indicazioni della Commissione Europea. Cosa si intende per competenza
Essendo la valutazione un incontro tra l'attività del docente e le competenze raggiunte dagli studenti, è importante che i primi abbiano a disposizione degli strumenti e linee guida di supporto alla loro attività.
È importante anche ricordare che la valutazione delle competenze non deve solo tenere conto del mero rendimento scolastico, ma dello studente come individuo nel suo complesso, da guidare nella sua formazione integrale in relazione alla società in cui vive.
La Commissione Europea si è espressa riguardo le competenze chiave della cittadinanza. I concetti esplicitati sono:
- Conoscenza
- Abilità
- Competenza
In particolare per competenza non si intende solo il livello di conoscenza raggiunto in una disciplina, ma una qualità dal carattere trasversale, che permette di usare abilità e capacità in situazioni diverse in maniera autonoma e responsabile.
Valutare lo studente come individuo: Cosa sono gli stili cognitivi
È importante ricordare che ogni studente è diverso da un altro. Al di là dell'abilità dell'insegnante, i risultati scolastici variano in base alle singole abilità, strategie di apprendimento, conoscenze, motivazioni personali e stili cognitivi dei singoli discenti.
In particolare lo stile cognitivo è un concetto molto importante, che ben spiega le differenze individuali. Per stile cognitivo si intende il modo in cui ogni persona apprende, pensa, percepisce, ricorda e assimila nuove conoscenze per riutilizzarle in futuro.
Tra le abilità di un buon docente deve dunque esserci, banalmente, la capacità di comprendere che tipo di studente si trova davanti, per poi modulare l'attività didattica in base a questo, così da rendere più efficaci le proprie modalità di insegnamento.
Questo aiuta anche a instaurare un rapporto umano, perché lo studente si sentirà più rispettato nei suoi ritmi di apprendimento, guadagnando fiducia e motivazione. In altre parole, ogni docente dovrebbe riuscire a sviluppare al massimo le potenzialità dei suoi studenti, tenendo conto della loro individualità.
È comunque importante che lo studente non si adagi sulle stesse modalità di apprendimento, confrontandosi anche con stili cognitivi diversi. Docente e discente devono dunque rapportarsi in una didattica consapevole ed eterogenea, che al contempo valorizzi le propensioni dello studente ma lo spinga anche a uscire dalla propria comfort zone cognitiva.
L'osservazione come processo di raccolta dati
Quanto detto finora passa dal processo di osservazione, ovvero una raccolta - e conseguente strutturazione - di dati utili a comprendere le individualità degli studenti di una classe.
Il processo di osservazione si divide in 3 fasi ben precise:
- Focalizzazione: Consiste nell'osservazione sistematica degli alunni, volta a evidenziare le conoscenze e le competenze dell'alunno. Si mette in atto tramite procedure coerenti e ripetibili, tecniche di osservazione, annotazione e codifica;
- Raccolta: Consiste nel raggruppamento delle osservazioni, delle loro valutazioni preliminari e della loro analisi rapportata al contesto che deve essere normale rispetto ai comportamenti osservati;
- Analisi: Consiste nel piano di osservazione. Deve comprendere le difficoltà che si possono incontrare lungo il percorso, così da stabilire eventuali metodi per risolverle e raggiungere comunque gli obiettivi prefissati
È importante che l'osservatore sia sistematico nella sua attività, che consideri i fattori di validità e pertinenza e che programmi in maniera chiara i risultati attesi, aiutandosi anche con strumenti quali una check list.