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A pochi giorni dalla pubblicazione del bando del concorso STEM in Gazzetta Ufficiale, i docenti STEM precari inseriti in seconda fascia GPS si appellano alla normativa e chiedono il blocco della procedura. Scopri le loro motivazioni it-IT Editoriale 2021-06-11T10:21:25+02:00
Docenti

Il concorso STEM è alle porte, ma i docenti precari chiedono il blocco delle procedure. Ecco perchè...

A pochi giorni dalla pubblicazione del bando del concorso STEM in Gazzetta Ufficiale, i docenti STEM precari inseriti in seconda fascia GPS si appellano alla normativa e chiedono il blocco della procedura. Scopri le loro motivazioni

Redazione Universo Scuola
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Mancano pochissimi giorni alla pubblicazione del bando per il concorso STEM in Gazzetta Ufficiale e il Governo si affaccenda a limare gli ultimi dettagli. La pubblicazione potrebbe avvenire già dal prossimo martedì, il 15 giugno 2021, e le prove potrebbero svolgersi già da luglio ma, come al solito, il malcontento non tarda a farsi sentire.

La soluzione del concorso rapido per la selezione dei docenti delle materie scientifiche entusiasma gli aspiranti docenti che sono riusciti ad iscriversi al concorso ordinario entro luglio 2020. Per essi, infatti, il concorso STEM rappresenta un'opportunità molto ghiotta ma si può dire lo stesso per i docenti precari?

La Lega, fino a qualche tempo fa, aveva avanzato delle proposte che tenessero conto della situazione dei precari spinta da motivazioni che, adesso, sembrano aver preso voce anche tra coloro che sono coinvolti in prima persona in questi eventi, ovvero i docenti STEM della II Fascia GPS.

Si tratta di docenti in graduatoria per le classi di concorso interessate dalla procedura veloce che hanno una grande esperienza ma che continuano a lavorare con contratti a tempo determinato. Sono proprio loro, in una lettera pubblicata sul profilo del senatore Leghista Pittoni, a chiedere il blocco di una procedura concorsuale che li penalizzerebbe.

Il concorso sembra loro una procedura messa in piedi in quattro e quattr'otto, senza tempo sufficiente per la preparazione. In questo periodo, infatti, molti degli insegnanti precari delle materie STEM hanno prestato regolare servizio presso le scuola, stanno tutt'ora lavorando con gli scrutini, con gli esami e con alcuni progetti del Piano scuola in estate, una procedura del genere andrebbe tutta a favore dei "neolaureati senza esperienza" danneggiando il personale esperto e già formato che avrebbe solo bisogno di essere stabilizzato.

Nella lettera viene chiesto a gran voce il blocco del concorso anche sulla base di quanto stabilito nel D.lgs 368 del 2001, con il quale l'Italia ha recepito la Direttiva Europea N. 70 del 1999, che è chiaramente contro la discriminazione dei lavoratori e la "reiterazione dei contratti a termine".

La richiesta è quindi la stabilizzazione dei docenti che dal 2013 non hanno avuto alcuna possibilità di abilitarsi e che, negli ultimi due anni, hanno dato manforte alla scuola italiana contribuendo ad arginare la pandemia.

Questo episodio è lo specchio della realtà Italiana che per anni ha procrastinato rimandando impegni e decisioni, forse con troppa leggerezza. Il sistema scolastico ha alimentato il precariato negli ultimi anni, penalizzando quella moltitudine di docenti a tempo determinato da tempo immemore e, al tempo stesso, ostacolando l'inserimento dei nuovi docenti senza esperienza ma con i titoli, la formazione e la voglia di fare. Due facce della stessa medaglia che avrebbero potuto contribuire a rendere migliore l'ordinamento scolastico italiano ma che oggi, purtroppo, sembrano farsi la guerra sotto ogni fronte in una logorante lotta per la sopravvivenza. Come finirà?

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