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Ormai matematico l'ulteriore slittamento del concorso straordinario bis per docenti con servizio: sfumata la prova orale il 15 giugno, è ancora possibile l'assunzione entro il 1° settembre? it-IT Editoriale 2023-06-28T11:37:43+02:00
Docenti

Concorso straordinario bis per docenti con servizio: impossibile la prova entro il 15 giugno

Ormai matematico l'ulteriore slittamento del concorso straordinario bis per docenti con servizio: sfumata la prova orale il 15 giugno, è ancora possibile l'assunzione entro il 1° settembre?

Redazione Universo Scuola
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Del concorso straordinario bis, dedicato ai docenti con servizio, si è parlato molto tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022. Da organizzare entro il 31 dicembre dello scorso anno, infatti, la data ultima era stata spostata al 15 giugno 2022 dal Decreto Milleproroghe. Sembra tuttavia che anche questo termine non sarà rispettato, e a confermarlo sono proprio le tempistiche fissate dal Ministero.

Vediamo qual è la situazione e quali sono le novità in merito.

Concorso straordinario bis: le tempistiche previste dalla bozza

Già dalla bozza del decreto i tempi del concorso straordinario bis per docenti con servizio erano abbastanza stretti:

  • pubblicazione del bando entro aprile;
  • finestra di presentazione delle domande di 30 giorni;
  • formazione delle commissioni e convocazione dei candidati;
  • svolgimento della prova orale entro la data ultima del 15 giugno 2022;
  • anno di prova e formazione, a tempo determinato, dal 1° settembre 2022;
  • assunzione a tempo indeterminato dall'anno successivo.

A oggi, del bando ufficiale non si è più saputo nulla. Se infatti nell'ultima Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto con la riforma del reclutamento dei docenti, nulla si sa ancora del concorso straordinario bis.

Ritardo nelle tempistiche del concorso straordinario bis: la prova si farà entro il 15 giugno?

Il rischio adesso è quello di un ulteriore slittamento delle tempistiche. Al momento dell'approvazione del Decreto Milleproroghe 2022, infatti, la scelta della data ultima era ricaduta sul 15 giugno proprio per consentire:

  • l'organizzazione puntuale del concorso;
  • lo svolgimento di tutte le operazioni burocratiche;
  • l'assunzione già dall'anno scolastico 2022/2023.

Essere arrivati a maggio senza ancora un bando ufficiale, invece, porta a supporre un ulteriore ritardo. Dalla pubblicazione, dovranno essere previsti 30 giorni di tempo utili a presentare la domanda. Terminato questo step, gli Uffici Scolastici Regionali dovranno convocare i candidati almeno 20 giorni prima della prova orale.

Facendo un veloce calcolo, c'è quindi la certezza matematica che la prova non potrà svolgersi entro il 15 giugno 2022.

Di per sé, questo ulteriore ritardo potrebbe anche non influire più di tanto sulle altre tempistiche del concorso. Una prova a fine giugno o inizio luglio consente ugualmente di avviare l'assunzione finalizzata al ruolo entro il 1° settembre.

Va da sé che, a prescindere dalla data ufficiale, dovranno essere le commissioni e gli USR a facilitare uno svolgimento di tutte le fasi del concorso straordinario bis entro l'inizio dell'A.S. 2022/2023.

Concorso straordinario bis: quante richieste per i 14 mila posti disponibili?

Nell'attesa che venga pubblicato il decreto, le stime del Ministero quantificano i docenti con i requisiti necessari per poter partecipare al concorso straordinario bis.

Stando alla bozza, potranno iscriversi alla selezione i docenti che:

  • non sono stati assunti dalle GPS 2021/2022, compresi gli elenchi aggiuntivi;
  • pur avendo partecipato alla procedura GPS, non sono stati assunti;
  • abilitati e non, hanno svolto almeno 3 anni di servizio anche non consecutivi negli ultimi cinque, di cui uno nella classe di concorso per la quale fanno la domanda.

Da questo punto di vista, il Ministero si attende circa 50 mila domande per i 14 mila posti disponibili. Si tratta però di un valore calcolato - per così dire - all'ingrosso.

Infatti, non tutte le classi di concorso sono presenti in tutte le regioni e, anche quando presenti, spesso hanno pochi posti disponibili. Tali considerazioni, unite ai vincoli territoriali previsti dalla bozza, portano a pensare che le domande saranno comunque inferiori al pool di docenti in possesso dei requisiti.

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