Il nuovo Dpcm del 24 ottobre ha imposto il ricorso alla didattica a distanza per tutte le scuole secondarie di II grado. Tale decisione non toccherà gli alunni di elementari e medie: per loro è confermata la didattica in presenza. Il nuovo provvedimento del Governo Conte stabilisce una quota minima di attivtà scolastiche da svolgersi interamente in DAD pari al 75%, con possibilità per gli enti locali di dilatarla fino al 100%.
Scuole chiuse: regioni con didattica a distanza al 100%
Sono 5 le regioni che al momento hanno sospeso tutte le attività didattiche in presenza per le scuole secondarie di secondo grado. In queste regioni si andrà avanti con la didattica digitale almeno fino al 24 novembre (termine di scadenza delle misure del Dpcm 24 ottobre). Le regioni interessate sono:
- Abruzzo
- Calabria
- Campania
- Lombardia
- Sicilia
Si attende la nuova ordinanza del governatore della Sardegna Christian Solinas che dovrebbe restringere la presenza degli studenti nelle scuole superiori, andando oltre il 75% di didattica a distanza e arrivando al 100%
Campania
Delicata la situazione in Campania. Il governatore Vincenzo De Luca, a causa dei pesanti dati epimediologici registrati nelle ultime settimane nel territorio regionale, ha disposto la chiusure delle scuole primarie e secondarie di I e II grado. Misura che sarà valida fino a quando l'andamento dei contagi migliorerà e si potrà, dunque, procedere ad una graduale riapertura, con priorità alla scuola primaria.
Scuole chiuse: REGIONI CON DIDATTICA A DISTANZA al 75%
Le regioni d'Italia che invece si sono semplicemente adeguate alle disposizioni del nuovo Dpcm sono:
- Emilia Romagna
- Liguria
- Marche
- Molise
- Piemonte
- Puglia
- Toscana
- Veneto
Le scuole presenti nelle regioni sopraelecate svolgeranno didattica a distanza al 75%. Si attendono le decisioni delle restanti regioni per capire se queste si adegueranno alle disposizioni governative oppure introdurranno la DAD come unico strumento per fare scuole alle superiori.
Province autonome di Trento e Bolzano
Le province autonome di Trento e Bolzano, grazie all'autonomia, hanno disposto misure diverse rispetto al Dpcm. Per quanto riguarda Bolzano, la didattica a distanza sarà solo al 50%, mentre nella provincia di Trento non è previsto nessun ricorso alla DAD e le attività scolastiche rimarranno in presenza.
