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Data la crisi energetica approfondiamo come sono gestiti i consumi di energia elettrica all'interno degli edifici scolastici in base alla normativa vigente. it-IT Editoriale 2022-09-14T16:56:53+02:00
Normative

Energia elettrica a scuola: una panoramica su piano nazionale, consumi, interventi e pagamenti

Data la crisi energetica approfondiamo come sono gestiti i consumi di energia elettrica all'interno degli edifici scolastici in base alla normativa vigente.

Redazione Universo Scuola
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L'anno scolastico è appena iniziato dopo due anni di pandemia e la crisi energetica minaccia già di mettere a dura prova tutto il mondo della scuola. In quest'articolo andiamo ad approfondire la gestione generale dell'energia elettrica nelle scuole, in base al recente "Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas". Uno spunto interessante per comprendere meglio il funzionamento della scuola.

Gestione dell'energia nelle scuole: cos'è il Piano nazionale

Il "Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas" è un insieme di norme e misure approvate dal Ministero della Transizione Ecologica il 6 settembre 2022. Questo documento va a disciplinare il riscaldamento e più in generale la gestione dell'energia negli uffici della Pubblica Amministrazione, scuole incluse.

A supporto del Piano nazionale sono state disposte anche delle linee guida rivolte ai dipendenti degli uffici per risparmiare e ottimizzare i consumi energetici in ufficio. Le raccomandazioni sono state disposte dall'Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Quanto espresso in queste linee guida è rivolto a 3 soggetti interessati:

  • Gli enti locali proprietari di immobili, a cui spetta la programmazione di interventi strutturali per ottimizzare l'efficienza energetica degli impianti e degli edifici nel loro complesso;
  • I datori di lavoro i quali devono garantire che gli ambienti siano contemporaneamente ottimizzati ma confortevoli e ideali per svolgere l'attività lavorativa a consumi ridotti;
  • Gli impiegati che devono tenere un comportamento responsabile per favorire la diminuzione degli sprechi energetici.

I consumi energetici di scuole e uffici

All'interno delle linee guida si trova un report sui consumi energetici degli edifici adibiti a ufficio, tra cui le scuole. Secondo questa panoramica:

  • Il 10% del totale degli immobili italiani sono adibiti a ufficio;
  • Il 30% dei loro consumi dipende dall'utilizzo di luce artificiale;
  • Il 25 dei loro coro consumi è conseguenza del riscaldamento;
  • Il 16% dei loro consumi è dato dall'utilizzo di dispositivi elettronici quali computer, fax, fotocopiatrici, stampanti e scanner;
  • Il 9% dei loro consumi deriva dalla climatizzazione in periodo estivo, mentre un altro 9% dal riscaldamento dell'acqua per utilizzo sanitario.

Gestione degli interventi strutturali per l'efficienza energetica

Il Decreto Legislativo 297/1994 è la normativa di riferimento per quanto riguarda le responsabilità in materia di energia di scuole ed enti locali. Questo documento chiarisce come vanno gestiti gli interventi strutturali per l'efficienza energetica e il pagamento delle utenze.

In particolare l'art.85 afferma che, in materia di edilizia, il comune si occupa degli aspetti a lui attribuiti dalla legge statale e regionale, riguardo interventi sull'istruzione materna, elementare e media. La provincia si dovrà invece occupare degli interventi nell'ambito delle scuole superiori e degli istituti di formazione professionale.

Va inoltre precisato che per quanto riguarda le scuole elementari e medie, il comune deve anche occuparsi degli oneri di acquisto di arredamento e attrezzature.

Chi paga le utenze relative ai consumi della scuola?

Secondo l'art.3 della Legge 11 gennaio 1996, n.23 ("Norme per l'edilizia scolastica"), comuni e province devono provvedere anche al pagamento delle utenze di energia elettrica, acqua, gas e telefono degli istituti scolastici.

Sempre nel Decreto Legislativo 297/1994, agli articoli 89 e 107 si afferma inoltre che nel computo del pagamento delle utenze rientrano anche le aree aperte delle scuole e le palestre, considerate dunque a tutti gli effetti locali scolastici e che le norme riguardano anche le scuole materne statali.

In sintesi dunque si può affermare chei comuni sono responsabili dei pagamenti delle utenze delle scuole del primo ciclo di istruzione, mentre le province per quelli delle scuole del secondo ciclo. Queste ultime per la maggior parte dei casi pagano le spese anticipando le risorse economiche e poi chiedono il rimborso all'ente proprietario degli immobili.

Gestione dei pagamenti delle utenze delle attività extrascolastiche

Se vengono svolte attività extrascolastiche con la partecipazione di soggetti privati e/o enti pubblici o del terzo settore, l'utilizzo delle attrezzature e il pagamento dei consumi vengono normati da convenzioni stipulate con l'ente proprietario dell'immobile.

In questo caso generalmente si provvede a un canone forfettario. La casistica può prevedere dunque o il pagamento delle utenze da parte del soggetto che utilizza gli ambienti o da parte di quello che è proprietario dell'edificio.

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