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Polemica dopo la prima prova dell'esame di maturità 2023. Criticati programmi scolastici e tracce. I ragazzi sono in difficoltà con la scrittura. it-IT Editoriale 2023-06-22T14:35:13+02:00
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Esame di maturità 2023: tante critiche dopo la prima prova. Tracce fuori programma e disabitudine alla scrittura

Polemica dopo la prima prova dell'esame di maturità 2023. Criticati programmi scolastici e tracce. I ragazzi sono in difficoltà con la scrittura.

Redazione Universo Scuola
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Dopo lo svolgimento della prima prova dell'esame di Maturità 2023 non si sono fatte attendere le polemiche. Sul web sono circolati diversi pareri negativi riguardo la scelta delle tracce e, più in generale, si è riflettuto su una difficoltà generazionale nell'approcciare la produzione di testi scritti.

Tracce fuori programma. Sotto accusa l'analisi del testo: Moravia e Quasimodo autori non studiati

A essere criticate sono state soprattutto le tracce afferenti alla tipologia A, l'analisi del testo letterario. Gli autori scelti sono stati Quasimodo e Moravia, due pilastri della letteratura italiana che però non sempre vengono adeguatamente studiati a scuola.

Entrambi gli autori spesso infatti, pur essendo inseriti formalmente nel programma, non vengono adeguatamente attenzionati. Se è vero, come dicono alcuni docenti, che la prova chiedeva un'analisi tecnico-formale che lo studente deve saper fare a prescindere dal singolo testo, non si può negare che la conoscenza dell'autore, del pensiero e del contesto siano fondamentali.

La discussione è in realtà più ampia. La scuola italiana sembra avere in fatti un problema con la contemporaneità, data la sempre crescente difficoltà a fare studiare ai ragazzi gli autori del ‘900 (per non parlare del ventunesimo secolo). Moravia e Quasimodo diventano dunque due corpi estranei, poco approfonditi dai docenti e quasi sconosciuti ai ragazzi.

Di quest'idea sia il Segretario generale di Uil Scuola Rua Giuseppe D'Aprile, sia il giornalista e insegnante Alex Corlazzoli, che hanno parlato di belle tracce ma distanti dalla reale preparazione degli studenti. Urge quindi la necessità di rivedere, almeno in parte, i programmi di letteratura italiana dando più spazio alle opere contemporanee.

Bianchi e Chabot tracce politiche. Bene Fallaci e Angela

Corlazzoli commenta anche le altre tracce, non facendo mancare altre critiche. La traccia che cita l'ex Ministro Bianchi riguardo la possibilità una maturità light dopo il Covid-19 è stata bollata come una traccia politica. Bianchi si è tra l'altro risentito, giudicandola un attacco personale totalmente immotivato. Il ministro Valditara è corso ai ripari, porgendo le sue scuse e ricercando un chiarimento.

Anche la traccia su di Federico Chabod che riprende il concetto di Nazione è stata vista come fortemente orientata dall'andazzo politico attuale. Il testo è inoltre poco conosciuto e anche questo lontano dai ragazzi. Molto sentita, almeno potenzialmente, la traccia su Whatsapp. Grande assente tra le proposte del Ministero, il cambiamento climatico, tematica per la quale i giovani hanno dimostrato un grandissimo interesse negli ultimi anni.

Secondo Corlazzoli, che ha invece apprezzato le tracce su Oriana Fallaci e Piero Angela, questo esame di maturità è finora distante dalla sensibilità e dalla realtà dei ragazzi italiani, dai quali dovrebbe essere tenuto lontano qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica.

Difficoltà nella scrittura. Studenti troppo abituati al digitale

Va infine ricordato che i maturandi risentono ancora dei primi anni di scuola passati in Dad a causa della pandemia di Covid-19. Questo ha, purtroppo, accentuato una certa difficoltà a confrontarsi con la produzione di un testo scritto. Il foglio bianco rischia dunque di mettere ansia, specie se si deve scrivere senza il supporto di tecnologie digitali.

Nonostante tutto però, il 99% degli studenti vengono promossi all'esame di maturità. Questo aspetto mette molto in dubbio l'autorità della scuola, che sembra incapace di sopperire alle carenze dei ragazzi. Sembra in altre parole esserci uno scollamento sempre più netto tra la didattica e le reali esigenze dei giovani, anche se l'eventuale arretratezza della scuola è solo parte del problema.

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