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La questione degli esami di Stato per gli studenti "homeschooler" è particolarmente spinosa. Può essere risolta la questione sul "dove" essi debbano sostenere le prove e in quali modi? Riferimenti normativi e interpretazioni. it-IT Editoriale 2022-03-18T15:57:19+01:00
Famiglie e Studenti

Esami di stato: per l'homeschooler la questione è più complessa. Dove dovrà sostenerlo?

La questione degli esami di Stato per gli studenti "homeschooler" è particolarmente spinosa. Può essere risolta la questione sul "dove" essi debbano sostenere le prove e in quali modi? Riferimenti normativi e interpretazioni.

Redazione Universo Scuola
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Uno dei temi più dibattuti, in termini d'istruzione, in questi ultimi periodi è certamente quello riguardante la questione esami. Se finalmente pare che per quello di maturità si sia giunti a un punto definitivo, resta aperta la questione per gli homeschooler - soggetti in istruzione parentale - per i quali, una delle criticità che emerge, è proprio quella relativa al dove sostenere le prove.

Difatti, l'esigua percentuale rappresentata da questa frangia di studenti, fa sì che la loro concentrazione in poche scuole possa concorrere a generare difficoltà sul piano organizzativo. La ricorrenza sempre maggiore di questo fenomeno genera difficoltà nelle istituzioni scolastiche a venire incontro agli homeschooler in procinto di sostenere le prove d'esame, rischiando di ledere uno dei diritti fondamentali del nostro sistema, cioè quello legato all'istruzione. Con il seguente articolo, ci siamo interrogati sul fenomeno e sul possibile arginamento del problema, proponendo i riferimenti normativi utili a far chiarezza e accompagnandoli da alcune considerazioni in merito.

Riferimenti normativi e considerazioni al riguardo

Due riferimenti normativi sui quali vale la pena di riflettere sono, rispettivamente, il Decreto Ministeriale 13 dicembre 2001, n. 489 e il D.M. 5 del 8/2/2021.

  • Rispetto al primo, l'art. 2, comma 7, sostiene che: "Gli allievi, soggetti all'obbligo d'istruzione, che si avvalgono delle disposizioni di cui all'articolo 111, comma 2, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono tenuti a sostenere i prescritti esami di idoneità ovvero di licenza media, presso uno degli istituti di cui al comma 2, secondo quanto disposto dalla vigente normativa, ai fini del rientro nell'istituzione scolastica o al termine dell'obbligo di istruzione."
  • In un passaggio del D.M. 5 del 8/2/2021, invece, il ministero precisa che "non è possibile accogliere l'individuazione della scuola di residenza quale sede per l'esame di idoneità nel caso di istruzione parentale, in quanto confliggente con l'art.23 del decreto legislativo n°62/2017 che non prevede tale specificazione in ossequio alla libertà di scelta della famiglia".

Ferme restando, dunque, le eventuali difficoltà concepite dagli organi scolastici nell'accogliere e gestire le prove d'esame degli homeschooler, gli aspetti organizzativi non possono in alcun modo collidere con uno dei presupposti fondamentali - costituzionalmente sancito (art. 33 della Costituzione) - vale a dire che la libertà di scelta è legalmente garantita per tutti gli scolari frequentanti o apprendenti in istruzione parentale.

Sta pertanto al servizio scolastico l'onere e il dovere di predisporsi nel migliore dei modi per assicurare tali diritto anche alla suddetta fascia di studenti. Di contro, infatti, si rischierebbe di andare a compromettere i principi sopra richiamati, destabilizzando al contempo la struttura liberale sulla quale il nostro sistema si regge.

Ancora, volendoci appellare nuovamente alla struttura portante del nostro sistema di diritti - la Costituzione - l'art. 34 dice, in maniera ineludibile, che "la scuola è aperta a tutti". La scuola è un servizio disposto dallo Stato e, come tale, estende tale diritto/dovere a tutti gli studenti, offrendo didattica, gestione amministrativa e - si rammenta - inclusione, da rispettare in qualsivoglia evenienza. L'inclusione, infatti, nello specifico, più che essere un aspetto saldamente disciplinato, dovrebbe essere inteso proprio come un diritto che, trascendendo tutto, si pone come pietra angolare dei rapporti etico-sociali della Repubblica.

Esame di stato: esiste una soluzione valida per tutti?

Sembra invece che, nei confronti degli homeschooler, l'istituzione scolastica stia sempre più andando ad assolvere soltanto la parte amministrativa, restringendo di fatto i loro diritti sul piano istruttivo.

Esiste una possibile alternativa, in grado di garantire lo stesso diritto a sostenere gli esami presso le istituzioni scolastiche prescelte, parimenti a tutte le tipologie di studenti?

Una possibile strada percorribile potrebbe essere quella legata alla valorizzazione della professionalità nella valutazione, complessiva e coerente dei vari percorsi, in particolare di quelli informali e/o non formali e personalizzati. Se infatti vogliamo assurgere - e tener ben fermi, come punti di riferimento del nostro argomentare - gli assunti per cui "l'esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva" e "l'accertamento del dovere di istruzione", allora con gli stessi si intende quello snodo fondamentale che sancisce ministerialmente il riconoscimento dell'istruzione (parentale e/o scolastica), ovverosia il passaggio nel quale si manifesta l'avvento aggiornamento progettuale, culturale, professionale e civico di un'istituzione (sia essa specificamente scolastica o parentale).

D'altro canto, come ben specificato all'interno del contesto istituzionale-ordinamentale della Provincia Autonoma di Trento, "l'esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva" accerta il "dovere all'istruzione" avventa in qualsiasi formula prevista dall'ordinamento italiano.

La questione appare perciò risolvibile, quantomeno sul piano teorico, non soltanto non penalizzando nessuno nelle proprie, libere, rispettabili scelte, ma anzi anche valorizzando le intenzioni di tutti. Difatti basterebbe che le istituzioni scolastiche - nell'atto di presentazione del piano didattico-educativo da parte delle famiglie degli homeschooler - si predisponessero non soltanto ad accoglierli e sancirli, ma che trovassero anche opportune forme per validarli mediante forme di accertamento finale.

SUL PIANO PRATICO

Se la questione, sul piano teorico, è risolvibile, potrebbe poi esserlo pure fattivamente:

  • Gli Uffici regionali, provinciali e centrali, dovrebbero impegnarsi nel diramare direttive coerenti che tengano conto di tutti gli aspetti, nonché delle legittime esigenze degli homeschooler. In tale direzione, gli stessi dovrebbero svolgere al contempo un lavoro interpretativo delle norme che sia in grado di superare l'incongruenza normativa fra gli ultimi decreti e quelli precedenti, tra cui anche le Indicazioni nazionali per il curricolo.
  • Dovrebbe poi essere ben ripensato il concetto di "esame", in tutte le sue molteplici modalità: quello previsto per la riammissione al percorso scolastico; quello che conclude l'obbligo di istruzione e quello che accerta il dovere genitoriale di istruire la prole. Insieme a questa riflessione, poi, dovrebbe avvenire quella relativa alla declinazione di tutte queste forme anche per gli homeschooler, così da estendere - in accordo con i principi della nostra democrazia - sempre più questi diritti a tutti gli attori coinvolti.
  • Anche a docenti e dirigenti dovrebbe essere richiesto di assecondare la loro professionalità, con atteggiamento aperto e che sia veramente inclusivo, in grado di riconoscere a pieno la personalizzazione dei percorsi.
  • Le Indicazioni nazionali 2012 dovrebbero poi divenire il termine di riferimento nel lavoro di verifica e valutazione dei giovani in istruzione parentale, soprattutto di quelli che hanno valorizzato i percorsi informali in un'ottica di personalizzazione. L'unico obiettivo da porsi, infatti, dovrebbe essere quello di una effettiva verifica dell'esistenza di un processo di apprendimento.
  • Dovrebbero poi costantemente essere elaborate delle strategie in grado di verificare se lo studente abbia effettivamente fruito del diritto all'apprendimento nel quadro delle Indicazioni nazionali e non se abbia acquisito gli stessi contenuti dei suoi coetanei che frequentanti l'istituzione scolastica.

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