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Come commemorare il Giorno della Memoria nella scuola primaria? Nell'articolo, cerchiamo di dare alcuni spunti su didattica, eventi in classe, libri e film, in occasione del 27 gennaio. it-IT Editoriale 2023-01-26T15:12:15+01:00
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Giorno della Memoria nella scuola primaria: come commemorare l’evento del 27 gennaio in classe

Come commemorare il Giorno della Memoria nella scuola primaria? Nell'articolo, cerchiamo di dare alcuni spunti su didattica, eventi in classe, libri e film, in occasione del 27 gennaio.

Redazione Universo Scuola
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Il 27 gennaio 1945 è la data in cui furono aperti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e liberati i superstiti. La Legge n. 211/2000 ha istituito proprio per il 27 gennaio il Giorno della Memoria, una ricorrenza che commemora ogni anno lo sterminio degli ebrei e di molte altre persone, gruppi sociali e individui "indesiderabili".

Parlare di un evento così traumatico per l'intero genere umano, e farlo soprattutto nella scuola primaria, non è semplice. Nondimeno si tratta di un evento da ricordare e da far conoscere anche anche ai più piccoli.

Per questa ragione, nell'articolo vogliamo fornire alcuni spunti per una commemorazione del Giorno della Memoria nella scuola primaria: spiegazioni, libri e film, didattica.

L'istituzione del Giorno della Memoria e il ricordo nelle scuole di ogni ordine e grado

L'articolo 1 della legge che istituisce il Giorno della Memoria recita:
"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico)"
Oltre allo sterminio degli ebrei, il Giorno della Memoria vuole ricordare anche le leggi razziali e la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, nonché gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte e coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e hanno salvato altre vite.

L'atto del non dimenticare una tragedia enorme qual è quella della Shoah, fondamentale per quanto talvolta abusata come retorica, è tanto più importante se svolta nelle scuole, luogo di formazione per antonomasia. A tale proposito, si legge nell'articolo 2 che in occasione del Giorno della Memoria si organizzano
"cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano più accadere"
Come fare però a raccontare un tema così doloroso ai bambini? In che modo comunicare il trauma di quella crepa nel concetto stesso di umanità che è la Shoah?

Come spiegare il Giorno della Memoria nella scuola primaria: alcuni spunti

Di solito, il tema della Shoah viene affrontato nella scuola primaria a partire dalle classi quinte, per poi essere approfondito nella scuola secondaria, sia di primo che di secondo grado. Per Lia Toaff, curatrice di mostre per il Museo Ebraico di Roma, non è facile spiegare davvero cosa ha significato l'annientamento di esseri umani, senza alcuna distinzione, a bambini con età inferiore di 13 anni. Nelle sue parole:
"È importante celebrare la Giornata della Memoria per fermarsi a ragionare e riflettere su quello che lo sterminio sistematico di milioni di individui, per il solo fatto di essere ebrei, abbia significato."
Risulta altrettanto importante, tuttavia, non limitarsi a inserire il Giorno della Memoria nella cornice del 27 gennaio, quanto inserirlo in un percorso di approfondimento che non inizia con le leggi razziali del 1938 e non finisce con il 1945. Né si riduce a una commemorazione una volta l'anno.

Una buona base potrebbe essere quella di raccontare gli avvenimenti e il Giorno della Memoria stesso mettendosi nei panni di un bambino. Diventa fondamentale allora trovare delle tecniche alternative che riescano ad avvicinare gli alunni della scuola primaria a un discorso complesso, certo, ma che verrà approfondito negli anni.

Raccontare la Shoah nella scuola primaria evitando approcci traumatici

Si può quindi iniziare a discutere con i più piccoli di temi come quello della memoria e della discriminazione. Un racconto in generale e, magari, anche legato alla realtà quotidiana dei bambini che permetta di comprendere cos'è il Giorno della Memoria senza per questo costituire un approccio traumatico.

Comunicare un evento tragico come la Shoah, soprattutto a dei bambini è estremamente difficile proprio perché è impossibile ricorrere a filtri. Raccontare la complessità e il concetto di genocidio senza traumatizzare gli alunni della scuola primaria, ma senza banalizzare il male, rappresenta la vera sfida del Giorno della Memoria nella scuola primaria.

La stessa Toaff ammette che è importante, in questo caso,
"cercare un approccio che sia il meno traumatico possibile, evitando ad esempio i particolari macabri e utilizzando strumenti quali libri e film adatti ai più piccoli"
Allo stesso modo ugualmente importanti le attività che, sul tema del Giorno della Memoria, si svolgono in casa. Anche qui però i genitori, i pedagogisti o gli insegnanti dovranno avvicinare i bambini al tema della Shoah senza traumatizzarli.

Giorno della Memoria nella scuola primaria: le indicazioni di Clotilde Pontecorvo per una didattica della Shoah

A questo proposito, Clotilde Pontecorvo ha elaborato alcune indicazioni per una didattica della Shoah. Professoressa Emerita di Psicologia dell'Educazione alla Sapienza, scampata da bambina alle persecuzioni contro gli ebrei e purtroppo scomparsa nel novembre 2022, la Prof.ssa Pontecorvo ritiene utile nel Giorno della Memoria nella scuola primaria:

  • evitare la rappresentazione realistica dell'orrore e ricorrere, invece, a rappresentazioni mediate (monumenti, musei, libri, film);
  • evitare i resoconti troppo analitici o raccapriccianti, nonché i racconti di eventi troppo persecutori;
  • adeguare le proposte alle possibilità di comprensione ed empatia degli allievi;
  • favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora, utilizzando per esempio vicende di bambini e ragazzi, nonché gli aspetti più comprensibili, come il dover celare la propria identità o trovare un rifugio per nascondersi, o ancora l'essere costretti a lasciare la propria casa;
  • attualizzare alcuni aspetti della discriminazione verso gli ebrei in situazioni contemporanee, sempre in agguato, nei confronti del diverso e in generale dell'estraneo;
  • consentire ai bambini di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi su quanto viene loro raccontato, in modo da permettere una discussione quanto più libera possibile ed evidenziare eventuali pregiudizi, anche inconsapevoli, che a loro volta possono fungere da spunto di riflessione;
  • favorire una riflessione dei bambini sulla funzione della memoria - che può essere individuale, familiare e collettiva - in relazione alle tematiche della Shoah;
  • collegare l'antisemitismo al razzismo e al modo in cui in Italia venne alimentato dalla guerra d'Etiopia degli anni 30.

Clotilde Pontecorvo conclude riconoscendo come sia essenziale che gli insegnanti si incontrino con i genitori dei loro alunni, così da informarli del programma e coinvolgerli laddove possibile. Per questa ragione, è bene anche essere preparati a eventuali posizioni contrarie o pregne di pregiudizi, ricordando la presenza della Legge n. 211/2000.

Libri, cartoni animati, film: un importante aiuto per piegare la Shoah ai bambini

Possono risultare d'aiuto, per commemorare il Giorno della Memoria nella scuola primaria, anche alcuni libri, cartoni animati e film. Ne presentiamo qui una selezione.

Libri

Per quanto riguarda i libri, l'attenzione va posta all'età consigliata per la lettura e la comprensione. Possono aiutare nel racconto del Giorno della Memoria:

  • La portinaia Apollonia, di Lia Levi e Emanuela Orciari, consigliato dai 6 anni in su, in cui un bambino ebreo incontra, nell'autunno del 1943, la portinaia Apollonia, così arcigna da sembrare una strega ma che, forse, è una strega buona;
  • Otto l'orsacchiotto, di Tomi Ungerer, consigliato dai 7 anni in su, in cui Otto l'orsacchiotto e due bambini sono tre compagni di gioco inseparabili che vengono divisi dalla crudeltà della guerra e da una stella gialla, cucita sul petto;
  • La bambina del treno, di Lorenza Farina, consigliato dagli 8 anni in su, in cui gli occhi di una bambina sul treno si incrociano con quelli di un bambino sul ciclo della strada, per una riflessione che cerca di trovare le parole adatte per spiegare la Shoah ai giovanissimi;
  • L'albero di Anne, di Irène Cohen-Janca e Maurizio Quarello, consigliato dai 9 anni in su, in cui viene raccontata la storia di Anna Frank dal punto di vista dell'ippocastano che stava di fronte all'alloggio segreto dove Anna si era rifugiata con la famiglia.

Inoltre, per bambini e ragazzi con qualche anno in più sono consigliati anche L'amico ritrovato di Fred Uhlman, Ora mai più. Le leggi razziali del 1938 spiegate ai bambini di Daniel della Seta, Portico d'Ottavia 13 di Anna Foa e Il diario di Anna Frank.

In tutti questi casi, si consiglia di evitare una lettura privata del bambino e di favorire invece un accompagnamento da parte dell'insegnante, del genitore o del pedagogista.

Cartoni animati

Fra i cartoni animati che possono aiutare gli alunni delle scuola primaria a comprendere la Shoah, uno dei più interessanti è La Stella di Andra e Tati. L'opera, presente su Rai Play, dura 28 minuti e racconta la storia di due bambine deportate ad Auschwitz-Birkenau all'età di 4 e 6 anni e sopravvissute all'eccidio nazista.

Film

Introdotti da un adulto - insegnante, genitore o pedagogista - che li guardi insieme a loro, possono anche risultare importanti alcuni film.

In particolare, opere come:

  • Train de vie - Un treno per vivere, di Radu Mihăileanu;
  • La vita è bella, di Roberto Benigni.

Commemorare il Giorno della memoria insieme ai bambini

Nel racconto della Shoah e nella commemorazione del Giorno della Memoria è importante che i genitori partecipino agli eventi, quando possibile, aiutando l'insegnante ad avvicinare i bambini al ricordo.

Creare empatia e connessione, magari leggendo la storia di un coetaneo, può favorire la comprensione dell'evento. Inoltre, per Toaff sarebbe anche utile evitare l'uso di un linguaggio retorico - con slogan quali "mai più" o "per non dimenticare" - che rischia di svuotare il senso della Shoah, anche agli occhi dei bambini. Conclude:
"La shoah dovrebbe essere studiata e analizzata durante tutto il corso dell'anno e non solo durante un'unica giornata: concentrando nozioni, immagini e parole si rischia soltanto di confondere i bambini e i ragazzi che per la prima volta si avvicinano a questa storia."

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