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Una sentenza della Cassazione chiarisce alcuni aspetti riguardanti responsabilità genitoriale e vigilanza dei servizi sociali nell’homeschooling. it-IT Editoriale 2023-08-28T12:38:53+02:00
Famiglie e Studenti

Homeschooling, responsabilità genitoriale e verifiche dei servizi sociali: l’esito di una sentenza della Cassazione

Una sentenza della Cassazione chiarisce alcuni aspetti riguardanti responsabilità genitoriale e vigilanza dei servizi sociali nell’homeschooling.

Simone Esposito
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In una recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione (Ordinanza 23802/2023), è stato affrontato l'argomento della responsabilità genitoriale nell’homeschooling e il contestuale ruolo delle istituzioni deputate alla vigilanza di tale pratica.

Questa sentenza, pubblicata il 4 agosto 2023, ha importanti implicazioni per i genitori e per il sistema educativo, evidenziando la necessità di un approccio equilibrato nel processo di verifica e valutazione dei percorsi di homeschooling.

Homeschooling e responsabilità genitoriale: il caso

Il caso in analisi ha riguardato genitori di un minore che avevano presentato un reclamo contro il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Trento. La domanda essenziale sollevata riguardava il diritto dei genitori di decidere il percorso educativo del figlio e il potenziale ruolo dei servizi sociali nell’esercizio della funzione di monitoraggio.

Un precedente decreto del 20/4/2022, emanato dal Tribunale per i Minorenni di Bolzano, aveva infatti obbligato i genitori ad iscrivere il loro figlio a scuola per l'anno accademico 2022/2023. Inoltre, aveva imposto alla famiglia il controllo da parte dei servizi sociali. Questa decisione sembrava derivare da una presunta mancanza di controllo da parte della scuola sui doveri educativi dell'homeschooling.

Sebbene l'appello dei genitori abbia portato alla revoca dell'obbligo di iscrizione scolastica, il monitoraggio dei servizi sociali e l'obbligo di collaborazione genitoriale sono rimasti in vigore. Di conseguenza, i genitori si sono appellati alla Corte di Cassazione.

La sentenza della Cassazione: l’imposizione del controllo dei servizi sociali limita la scelta dei genitori

La prima sezione civile della Corte ha esaminato attentamente la questione specifica ed ha revocato l'obbligo di monitoraggio dei servizi sociali, ritenendolo una violazione della scelta genitoriale. Nel frattempo, il minore era già stato iscritto ad un test di abilità, garantendo la sua preparazione. Ciò ha reso superfluo l'intervento supplementare dei servizi sociali.

L'essenza della sentenza, riguardante le azioni degli organi di controllo, delle scuole e delle amministrazioni locali, sottolinea l'importanza dell'esercizio dei diritti costituzionali mantenendo prudenza e adeguatezza. In particolare la scelta dei metodi educativi spetta ai genitori e la verifica da parte delle istituzioni deve rispettare attentamente la normativa.

Le forme aggiuntive di controllo vanno infatti esercitate solo quando è riscontrato un effettivo rischio per l’istruzione dello studente, eventualità che non è verificata in questo caso. Per tale motivo, nel caso appena esposto, è sufficiente una sorveglianza ordinaria, senza alcun intervento supplementare da parte dei servizi sociali.

Ecco un estratto della sentenza, che afferma che:

“In tema di esercizio della responsabilità sui figli minori, la legge consente ai genitori di scegliere di provvedere direttamente alla loro istruzione, senza che i medesimi frequentino istituti scolastici, ma sotto il controllo delle autorità competenti, e nell’effettivo rispetto delle regole stabilite che, quando sono assicurate, non tollerano misure limitative della responsabilità genitoriale (nella specie il monitoraggio dei servizi sociali e la prescrizione rivolta ai genitori, di collaborare con questi ultimi) giustificate solo all’esito dell’accertamento del rischio di pregiudizio per il minore, che non può essere dato dalla sola scelta di procedere all’istruzione parentale, in sé pienamente legittima e costituente, anzi, espressione di un diritto costituzionalmente garantito” 

Alcune considerazioni finali: l’homeschooling è un diritto dei genitori

Come si evince da questa sentenza, attualmente, negare alla scuola la capacità di verificare la preparazione di uno studente adottando l'homeschooling sembra inevitabile. La questione dell'appropriato metodo di verifica rimane però aperta.

Il legislatore sembra aver riconosciuto la sua importanza introducendo il concetto di Progetto Educativo Didattico (PED). Nel Decreto Ministeriale del 5 febbraio 2021, viene infatti definito il ruolo del PED in questa verifica.

Il  progetto dovrebbe infatti essere prodotto in fase di richiesta dell'esame e adeguatamente convalidato secondo le Linee Guida Nazionali per il Curriculum. Questo dovrebbe costituire una base e una guida per valutare il corretto adempimento dei requisiti di istruzione obbligatoria.

L’homeschooling rimane pertanto una scelta importante, a carico dei genitori. La verifica dello stesso deve essere svolta con equilibrio e responsabilità, senza mancare di rispetto ai diritti genitoriali. Come già detto ,pertanto, la responsabilità della famiglia può essere infatti messa in discussione solo se si riscontra un danno comprovato per il figlio.

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