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Novità in arrivo per i docenti neoimmessi in ruolo: bozza di legge da parte del Ministero integralmente contestata da Uil scuola. Tutti i dettagli a seguire nell'articolo. it-IT Editoriale 2022-07-19T14:49:27+02:00
Docenti

Incontro sull'anno di prova per i docenti immessi in ruolo: si va verso una prova finale ma i sindacati contestano

Novità in arrivo per i docenti neoimmessi in ruolo: bozza di legge da parte del Ministero integralmente contestata da Uil scuola. Tutti i dettagli a seguire nell'articolo.

Redazione Universo Scuola
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Si è tenuto nella giornata di ieri - lunedì 18 luglio - l'incontro tra il Ministero e le diverse frange sindacali che ha avuto come oggetto il nuovo periodo di formazione e prova per il personale docente neoimmesso. Le decisioni adottate dal Miur - e da applicarsi entro il 31 luglio - hanno suscitato ilarità da parte dei sindacati, che contestano l'interpretazione ministeriale.

La bozza di decreto

Il ministero ha presentato la bozza contenente il decreto ministeriale che dovrebbe essere applicato già entro il 31 luglio. Al suo interno è contenuta l'argomentazione del nuovo percorso di formazione e della prova finale dei docenti neoimmessi in ruolo, secondo quanto stabilito dal decreto-legge 36 convertito in Legge 79 del 29 giugno 2022.

La nuova disciplina prevede infatti che il superamento del periodo di prova - della durata complessiva di un anno di servizio - si articoli secondo le seguenti caratteristiche:

  • Deve essere necessariamente subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno 180 giorni, dei quali almeno 120 sulle attività didattiche.
  • Deve prevedere che i docenti sottoposti al periodo di prova svolgano, al termine dell'annualità, un test finale che appuri la traduzione delle conoscenze teoriche in competenze pratiche didattiche. Il test sarà effettuato attraverso una valutazione condotta dal Dirigente scolastico, sentito il comitato per la valutazione dei docenti.
  • Deve prevedere un secondo periodo annuale di prova in caso di esito non positivo del test finale.
  • Il test finale - e questa è la novità introdotta rispetto alla precedente legge - deve intrecciarsi sia con la valutazione finale del dirigente scolastico sia con quella del comitato di valutazione.

La posizione del Ministero e di Uil scuola

Il report presentato da Uil scuola rigetta totalmente l'impostazione ministeriale. Nella fattispecie, le due posizioni differiscono nella misura in cui:

  • per il Miur il percorso che viene in istituirsi con il decreto-legge n. 36 deve applicarsi a tutte le categorie di docenti che sono stati neoimmessi in ruolo o hanno ottenuto il passaggio di ruolo a partire dall'anno scolastico 2022/2023;
  • per la Uil Scuola il nuovo percorso non può in alcun modo ritenersi retroattivo; pertanto, deve applicarsi soltanto a quella fascia di docenti assunti dai concorsi previsti e banditi ai sensi del D.L. 36.

Ulteriori specifiche di uil scuola

Più in particolare, il sindacato ritiene che quella effettuata da parte dell'Amministrazione in merito alla disposizione normativa sia una interpretazione non puntuale rispetto a come questa effettivamente si costituisce in sostanza.

Se per il Ministero il nuovo percorso si deve attuare a decorrere dall'anno scolastico 2022/23 e includere tutti gli immessi in ruolo per lo stesso anno (senza alcuna distinzione tra assunti dalle GAE o dai concorsi o dalle GPS di I fascia sostegno), nonché tutti coloro che hanno ottenuto il passaggio di ruolo per l'a.s. 2022/23, lo stesso non vale per la Uil.

Il Sindacato, infatti, chiarisce che quanto è contenuto nel D.L. 36 esprime l'impossibilità di una validità retroattiva: pertanto le disposizioni contenute non possono essere applicate a quei docenti che saranno immessi nei ruoli da quest'anno, ma a quelli che avranno superato i concorsi banditi sulla base della nuova normativa di cui al D.L. 36. Non prima dell'a.s. 2023/24, dunque.

Polemiche sul test finale

Il Sindacato polemizza inoltre rispetto all'introduzione del test finale: esso viene considerato dalla sigla sindacale un elemento di ulteriore "mortificazione" del personale docente, totalmente inutile, che pone il docente nella condizione di una continua sottomissione a verifiche ed esami. L'introduzione di questa misura inoltre, tra le altre, non esprime quella garanzia di libertà di insegnamento e quella fiducia nelle competenze e capacità del personale docente che invece dovrebbero essere sedimentate.

Il test non può essere considerato come tassello di una ulteriore prova: altresì non può essere considerato in alcun modo (né come un esame da superare, né come una prova selettiva o come una ulteriore verifica valutativa da parte del dirigente). Infatti, ai soli fini valutativi, basterebbe l'aver svolto il servizio annuale di prova per avere accesso al ruolo.

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