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In Italia è più probabile laurearsi se si è figli di genitori laureati: un Paese che elogia il merito solo a parole e non ha più ascensore sociale. Il rapporto INAPP sulle complessità del lavoro. it-IT Editoriale 2023-06-29T13:21:45+02:00
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In Italia manca l'ascensore sociale: i risultati del Rapporto Plus 2022 sull'istruzione e il merito solo a parole

In Italia è più probabile laurearsi se si è figli di genitori laureati: un Paese che elogia il merito solo a parole e non ha più ascensore sociale. Il rapporto INAPP sulle complessità del lavoro.

Gianmarco Bonomo
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Sul cambio di nome che ha portato la nuovo Ministero dell'Istruzione e del Merito si è ampiamente parlato, soprattutto nella seconda parte del 2022. Tuttavia, al netto delle denominazioni, i concetti di merito e ascensore sociale rimangono in Italia poco più che semplici obiettivi.

A confermare questa analisi, e la conseguente preoccupazione, sono i numeri del Rapporto Plus 2022 dell'INAPP, l'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche.

In particolare, vedremo i risultati dell'indagine su:

  • mobilità intergenerazionale dei titoli di studio;
  • fattori che influiscono sul blocco dell'ascensore sociale;
  • funzione del sistema educativo e possibili soluzioni.

I figli dei non laureati hanno più probabilità di non laurearsi: differenze sociali e titoli di studio

I dati del Rapporto Plus 2022 sulla mobilità intergenerazionale dei titoli di studio restituiscono un quadro che, nel complesso, parla di un Paese diviso. In particolare, l'importanza di conseguire un titolo di studio quale la laurea può variare a seconda del titolo di studio conseguito dal padre. Secondo il report, infatti, nella fascia d'età 30-39 anni la probabilità di laurearsi è del:

  • 61%, per il figlio di un laureato;
  • 30%, per il figlio di un diplomato;
  • 18%, per il figlio di un padre con la licenza media.

Nel Rapporto Plus 2022, presentato il 25 maggio a Benevento in un evento organizzato da INAPP in collaborazione con l'omonima provincia e la Regione Campania, si delineano due tendenze parallele.

Sebbene negli ultimi anni il livello medio di istruzione sia cresciuto, si legge anche che
"l'esperienza passata dei genitori e i vincoli di liquidità giocano un ruolo importante nelle scelte che le famiglie compiono durante l'adolescenza dei propri figli. L'elevata avversione al rischio mostrata dalle famiglie meno istruite può, inoltre, indurre i genitori a non investire nell'istruzione del proprio figlio"Inoltre, a influire sulla bassissima mobilità sociale c'è anche la grande richiesta di lavoro non qualificato in Italia. In parte, questa è una conseguenza della struttura della nostra economia, fatta perlopiù di piccole e medie imprese.

Il merito solo a parole: i fattori che influiscono sull'assenza di ascensore sociale

Andando a ricercare le possibili cause di questa situazione, il Rapporto Plus 2022 analizza i fattori che influiscono sull'assenza di ascensore sociale. L'esperienza passata dei genitori e le possibilità economiche possono senza dubbio influenzare il percorso dei figli, come abbiamo rilevato. Inoltre, nel report si parla anche di fattori esterni alle famiglie come:

  • inadeguati servizi di orientamento;
  • limiti dei meccanismi di transizione fra la scuola e il lavoro;
  • insufficienti strumenti di sostegno negli studi per i giovani con basse disponibilità finanziarie;
  • inferiori rendimenti dell'istruzione rispetto alla media dei Paesi OCSE.

Insomma, in Italia al concetto di merito è dedicata un'attenzione esclusivamente superficiale. I relatori del Rapporto Plus 2022 sostengono che sarebbe necessario sostenere politiche e servizi che consentano di raggiungere i livelli europei di istruzione terziaria. In pratica, un investimento serio e a lungo termine su educazione, istruzione e formazione.

Rientra in questo quadro anche la riduzione delle disuguaglianze fra Nord e Sud Italia, così come fra grandi e piccoli centri urbani, in modo da tenere conto delle peculiarità dei vari territori. E abbiamo già sentito concetti del genere proprio nelle critiche mosse negli ultimi mesi a due riforme del Governo Meloni. L'autonomia differenziata da una parte e il dimensionamento scolastico dall'altra.

Investire nell'istruzione e nella formazione: le parole del presidente INAPP

A chiamare in causa il Governo, indirettamente ma inequivocabilmente, sono le parole del presidente INAPP Sebastiano Fadda. Nel corso della presentazione a Benevento, infatti, Fadda ha ricordato come alla distribuzione ineguale del numero di laureati rispetto all'istruzione e al reddito delle famiglie di provenienza si uniscano:

  • disoccupazione intellettuale;
  • sotto occupazione e fuga dei cervelli;
  • problemi nella formazione e utilizzazione del capitale umano.

Per raggiungere una società giusta ed equa, in cui l'impegno determini lo status socioeconomico dell'individuo, e non le posizioni iniziali,
"il sistema educativo dovrebbe garantire a tutti i ragazzi e le ragazze l'opportunità di partecipare a processi di apprendimento efficaci, in grado di sviluppare le loro potenzialità e il loro talento separando così le loro prospettive da quelle della famiglie d'origine."Ciò può avvenire soltanto con lo sviluppo dei percorsi universitari e degli altri percorsi di formazione professionale. Ancora una volta, l'investimento nell'istruzione da parte della politica non è più soltanto importante, ma è diventato indispensabile. Quantomeno, per una classe politica che si ostina a parlare di "merito" mentre, con le sue iniziative, perpetua un sistema già vecchio.

Per ulteriori informazioni, rimandiamo al Rapporto Plus 2022 nella sua completezza.

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Gianmarco Bonomo

Scrivo da sempre e, se contiamo anche i temi delle scuole elementari, anche da prima. Negli anni ho unito la mia passione per la scrittura a quella per i meccanismi della comunicazione, che ho tradotto nel mio lavoro di SEO Copywriter e autore in diversi campi. Mi piace approfondire le tematiche che riguardano il mondo della scuola e che vanno dai risvolti politici alla cultura, dagli approfondimenti normativi al racconto quotidiano delle novità scolastiche.

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