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Mobilità e trasferimento d'ufficio docenti: linee guida su come funziona e quali siano i soggetti interessati it-IT Editoriale 2022-01-31T12:12:38+01:00
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Mobilità e trasferimento d'ufficio: cos'è, quando avviene, quali docenti sono interessati

Mobilità e trasferimento d'ufficio docenti: linee guida su come funziona e quali siano i soggetti interessati

Redazione Universo Scuola
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Sul tema mobilità in ambito scolastico saltano puntualmente fuori dubbi e domande che, inevitabilmente, generano solo tanta confusione. Fare un po' di chiarezza può sicuramente aiutare a capire meglio come funziona, di cosa si occupa e ad analizzarne i vari aspetti per non incorrere in errori e fraintendimenti.

Trasferimento d'ufficio: cos'è e quando viene disposto

La mobilità comprende anche il trasferimento d'ufficio, che viene disposto su una cattedra vacante e, quindi, disponibile in una sede non richiesta dal docente nella sua domanda di mobilità.

Di conseguenza,i docenti che possono diventarne i diretti interessati sono coloro che:

  • non dispongono di una sede di titolarità;
  • necessitano di una scuola dove prestare servizio.

Quest'ultima è assegnata d'ufficio nel momento in cui non è possibile soddisfare il docente in merito alle sue preferenze richieste nella domanda, oppure se non viene presentata alcuna domanda di mobilità.

In base al caso di riferimento, il punteggio cambia:

  • nel caso di trasferimento d'ufficio con domanda di mobilità si valuta il punteggio in base alla tabella di valutazione in allegato al CCNI;
  • in caso di trasferimento d'ufficio in assenza di domanda di mobilità il movimento viene disposto a punteggio zero.

Trasferimento d'ufficio e docenti interessati

Quando si parla di trasferimento d'ufficio sono specifiche le categorie di docenti che possono essere coinvolte:

  • i docenti che attendono titolarità definitiva in provincia;
  • i docenti che hanno perso la titolarità definita dal CCNL, che riguarda tutti coloro che possono accettare un lavoro a tempo determinato in un diverso ordine o grado di istruzione, o per altra classe di concorso, della durata non inferiore a un anno e mantenendo per 3 anni la titolarità della sede;
  • i docenti in esubero provinciale.

I docenti elencati, per ottenere la titolarità definitiva, possono esprimere fino a 15 preferenze, indicando le scuole sia per la mobilità provinciale, sia per quella interprovinciale.

Se non riescono a ottenere nessuna delle preferenze indicate nella domanda, vengono assegnati a titolarità definitiva prima delle operazioni che riguardano la III Fase e la loro mobilità rientra così nell'operazione della II Fase indicata con la lettera H: docenti titolari su provincia che vengono trasferiti poiché non hanno ottenuto il movimento a seguito della domanda presentata nel corso delle precedenti operazioni.

Come vengono valutate le domande

Per i docenti che presentano domanda senza avere sede di titolarità, la valutazione avviene seguendo l'ordine della graduatoria attraverso la quale gli stessi partecipano alla mobilità; a ciascuno viene assegnata d'ufficio la titolarità disponibile su provincia, in base alla vicinanza tra comuni, partendo dalla prima preferenza valida espressa per scuola, distretto o comune.

Per i docenti, invece, che non presentano domanda di mobilità avviene un movimento con punti zero e si considera come punto di partenza il primo comune della provincia di titolarità secondo l'ordine dei Bollettini Ufficiali.

Appare evidente come per questi docenti risulti più conveniente presentare domanda, in modo da poter concorrere all'assegnazione di una sede più agevole e con il punteggio spettante. La valutazione con punteggio zero, infatti, li pone in coda rispetto ai docenti che hanno presentato domanda e che, quindi, possiedono un punteggio maggiore.

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