Risale a ieri - lunedì 8 novembre 2021 - l'incontro tra il Ministero dell'Istruzione e i Sindacati per la presentazione delle Linee Guida volte all'introduzione della figura del "Mobility Manager", un nuovo elemento scolastico che pare non aver messo tutti d'accordo. Scopriamolo nel dettaglio.
Chi è il Mobility manager?
Introdotta con la legge n. 221 del 28 dicembre 2015 - ed entrata in vigore l'anno successivo - quella del Mobility Manager è la figura incaricata a disporre in merito alle questioni ambientali promuovendo misure green economy volte al contenimento dello sfruttamento delle risorse naturali. Previsto per ogni ordine e grado scolastico, tale Manager è una figura professionale scelta su base volontaria tra i docenti dell'istituto, senza riduzione di orario lavorativo e senza alcuna retribuzione aggiuntiva. Il decreto dichiara infatti manifestamente che l'assunzione di tale ruolo, da parte di uno dei docenti, deve avvenire su base volontaria, cioè senza onere a carico della pubblica finanza.
Nuove Linee Guida: Di cosa si occuperà il Mobility manager scolastico?
Stando alla bozza presentata dal Ministero ai Sindacati, la nuova figura si occuperà di far raggiungere ai rispettivi istituti scolastici gli obiettivi contenuti nell'art. 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 22 volti alla promozione della mobilità sostenibile in vista dell'agire quotidiano della comunità scolastica. In particolare il Mobility Manager dovrà:
- organizzare e coordinare gli spostamenti casa-scuola sia degli studenti che del personale scolastico;
- assicurare l'abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico e/o acustico;
- mantenere i contatti con le aziende di trasporto ed i servizi comunali;
- impegnarsi ad apportare una riduzione nei consumi energetici;
- coordinare il proprio istituto con quelli limitrofi;
- ideare soluzioni in collaborazione con le aziende di mezzi di trasporti;
- introdurre l'intermodalità e l'interscambio;
- limitare al minimo l'uso individuale dell'automobile privata;
- contribuire ad aumentare i livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale da e verso la scuola;
- elaborare nuove linee di trasporto scolastico;
- individuare e segnalare punti di ritrovo dei percorsi di mobilità (capolinea o fermate) verso i quali indirizzare studenti e personale scolastico;
- incentivare l'uso della bicicletta e dello spostamento pedonale;
- segnalare l'insorgenza di problemi legali al trasporto di portatori di disabilità all'ufficio scolastico regionale.
Nuove Linee Guida per il Mobility manager: critiche su ogni fronte
L'illustrazione dell'articolato contenente le nuove disposizioni volte all'introduzione del Mobility manager ha esplicitamente precisato che non sono previste risorse da destinarsi alla retribuzione del nuovo incarico né vi saranno riduzioni del monte orario lavorativo per il docente designato.
L'Anief fa sapere fin da subito il suo rigetto verso un provvedimento impostato "a costo zero" e senza la possibilità di far conciliare l'incarico con l'orario di servizio scolastico. Secondo Marcello Pacifico - presidente dell'Anief - infatti:
"la mancanza di economie dedicate, la mancanza di esonero dal servizio, la mancanza di esonero dalla responsabilità per mansioni al di fuori della stretta competenza scolastica, nonché la discrepanza tra esigenze di spazi e tempi per il distanziamento anticovid e le esigenze di diminuire l'impatto ambientale limitando il numero di mezzi pubblici, rischiano di creare un sovraccarico di lavoro non retribuito e non riconoscibile che dovrebbe essere in capo agli enti locali, più che agli istituti scolastici".
Anche Giovanni Nonnis - vicepresidente Anief - concorde, solleva molti dubbi in merito alla questione. A suo dire, meritano certamente un plauso tutte le attività che portano la scuola al centro della comunità in cui è inserita, tuttavia ciò non toglie il permanere delle "criticità che rischiano di mettere ulteriormente in crisi gli istituti".
FLC CGIL sul suo portale evidenzia il "paradosso" - così l'ha definito - legato alla proposta del Mobility manager ritenendo che le attuali normative governative attribuiscono incarichi ulteriori senza tener conto dell'eventuale budget finanziario da destinarsi. Di fatto:
"le mansioni previste per questa figura realizzano ulteriori compiti di coordinamento interno ed esterno alle istituzioni scolastiche che non possono non prevedere specifici compensi oltre quelli già contemplati contrattualmente".Sempre nello stesso aggiornamento, la sigla sindacale invita il Ministero a rivedere e contestualmente modificare le disposizioni che pretendono "lavori aggiuntivi a costi invariati".
Anche Pasquale Turi, attuale segretario della Uil Scuola, si mostra avverso al nuovo provvedimento e non si dispone a limitare le sue critiche sul punto: certamente ritiene utile l'introduzione di una figura, dalla natura organizzativa, volta al coordinamento in materia di mobilità. Resta tuttavia impensabile ed ingiusto, a suo parere, il pensare di poterlo fare individuando un docente come figura responsabile e incaricandolo di svolgere quelle attività burocratiche a discapito dell'impegno didattico. Quello che Turi propone, allora, non è la sottrazione della figura del Mobility manager, ma la sottrazione del carico lavorativo ai docenti con l'integrazione, piuttosto, di una figura professionale specifica atta ad espletare tali funzioni.