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Ufficialmente prevista una retribuzione per le figure professionali che si occuperanno di tutoraggio durante il periodo di tirocinio negli istituti scolastici. it-IT Editoriale 2022-05-02T13:08:17+02:00
Docenti

Percorsi di formazione abilitanti. Prevista retribuzione per i tutor. Nessun rimborso per i tirocinanti.

Ufficialmente prevista una retribuzione per le figure professionali che si occuperanno di tutoraggio durante il periodo di tirocinio negli istituti scolastici.

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Il nuovo percorso di reclutamento e formazione dei docenti riporta in scena la figura professionale del tutor, il quale si occuperà di accompagnare il futuro docente lungo la formazione iniziale abilitante. Il tirocinio si articolerà in due periodi distinti: uno diretto presso le scuole e uno indiretto, che prevede l'acquisizione di non meno di 20 CFU/CFA.

Il tutor del tirocinio, una figura professionale retribuita

Come previsto dal DL 36/2022, i futuri docenti dovranno seguire un percorso di formazione iniziale, durante il quale saranno seguiti da un tutor. Mentre per i tirocinanti non è prevista alcuna retribuzione, il tutor è a tutti gli effetti un lavoratore retribuito. Sono infatti stati investiti 16,6 milioni di euro per l'anno 2022, e 50 milioni di euro a partire dall'anno 2023 per provvedere al pagamento delle prestazioni lavorative degli addetti alle mansioni di tutoraggio.

Chi sono i tutor e come candidarsi

I tutor che seguiranno gli aspiranti docenti nel loro percorso di formazione abilitante non sono altro che docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado preposti alla suddetta mansione. Nel primo periodo la loro ripartizione tra università e istituzioni AFAM viene stabilita dal decreto del Ministro dell'Istruzione in accordo con i ministri dell'Università e della Ricerca e dell'Economia e delle Finanze. Non si sa ancora nulla riguardo i criteri di selezione che permetteranno ai docenti di rivestire la figura di tutor, che verranno definiti dal Ministero dell'Istruzione quanto prima.

È auspicabile che tali criteri mettano al centro le competenze pedagogico-didattiche, ma è difficile fare una previsione precisa. Fa riflettere ad esempio il fatto che il DL 36 limiti ai soli docenti di scuola secondaria, escludendo invece quelli di scuola primaria. Gli insegnanti delle scuole elementari infatti, essendosi formati su un percorso di laurea specifico, ovvero quello di "Scienze della formazione primaria" sono solitamente i più preparati riguardo la metodologia didattica e la pedagogia innovativa.

Potrebbero dunque essere una risorsa importante, mentre invece vengono esclusi dalla possibilità di diventare tutor. Non resta insomma che attendere l'evolversi della questione, ennesimo punto di una riforma divisiva e sempre al centro della discussione pubblica.

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