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Lo school bossing è un abuso di potere perpetrato dai superiori nell'ambiente di lavoro scolastico che mina la serenità psicofisica dei dipendenti. it-IT Editoriale 2023-04-03T17:25:52+02:00
Normative

School bossing: cosa è e come è possibile affrontare il mobbing verticale a scuola

Lo school bossing è un abuso di potere perpetrato dai superiori nell'ambiente di lavoro scolastico che mina la serenità psicofisica dei dipendenti.

Redazione Universo Scuola
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Per school bossing si intende una forma di mobbing che avviene in ambiente scolastico. Con il termine mobbing ci si riferisce a una persecuzione esercitata sul posto di lavoro da colleghi o, come in questo caso, da superiori.

Lo school bossing in particolare è un tipo di mobbing verticale, ovvero causato dall'abuso di potere e, più in generale, da comportamenti e atteggiamenti negativi che un superiore rivolge ai suoi dipendenti. Questo impedisce il sereno svolgimento dell'attività lavorativa, creando disagi che minano la salute fisica e mentale dei lavoratori.

Cos'è lo school bossing?

In altri termini, lo school bossing consiste in una serie di pratiche discriminatorie o persecutorie perpetrate dalla dirigenza scolastica nei confronti di docenti e/o personale ATA. Ha gravi ripercussioni sullo stato di salute della vittima che può iniziare a soffrire di disturbi quali:

  • Insonnia
  • Ansia
  • Stress
  • Inappetenza
  • Emicrania
  • Depressione

Alcuni esempi di comportamenti riconducibili a questa tipologia di mobbing verticale sono:

  • Mancata comunicazione (volontaria) di informazioni diffuse a tutti gli altri dipendenti;
  • Assegnazione di incarichi di lavoro specifici, spesso inferiori rispetto alle proprie competenze, oppure ripetitivi e umilianti;
  • Richiami, offese e critiche continue;
  • Eccesso di controllo dell'attività lavorativa;
  • Danneggiamento dell'immagine professionale;
  • Esclusione dai vari meeting del personale dipendente.

In generale lo school bossing si traduce in uno sbilanciamento esagerato del rapporto tra superiore e dipendente, con quest'ultimo che data la sua posizione gerarchicamente inferiore avrà problemi a reagire o denunciare l'accaduto.

È altresì importante sottolineare come una caratteristica dello school bossing, ma di tutto il mobbing in generale, sia la premeditazione dei comportamenti rivolti alla vittima. Non casi isolati dunque, ma una serie di atteggiamenti sistematicamente riproposti con l'obiettivo di rendere la vita lavorativa impossibile al professionista preso di mira.

L'obiettivo perverso del mobbing verticale è infatti quello di emarginare la vittima che vivrà il suo lavoro con ansia e frustrazione. Per questo motivo molto spesso docenti o personale ATA vittime di school bossing richiedono periodi di malattia prolungati per motivi di stress psicologico, compromettendo la qualità e la continuità della didattica.

Come affrontare un caso di mobbing verticale a scuola

Difendersi dallo school bossing non è sempre facile. Dato lo sbilanciamento tipico del mobbing verticale, non è infatti semplice per un dipendente andare contro un superiore, con il rischio magari di non essere creduto o di non trovare appoggio nei colleghi.

Inoltre, secondo il decreto legislativo 81 del 2008, è proprio il dirigente scolastico a essere responsabile della salute del personale. Come fare dunque se è proprio il preside a fare mobbing? Pur non esistendo una disciplina specifica legata allo school bossing, nell'ordinamento italiano esistono tante norme che possono tutelare i lavoratori, come ad esempio:

  • Gli articoli 1170, 1375, 2043, 2049 e 2103 del Codice civile;
  • Il D.Lgs. 81/2008 art.28;
  • Gli articoli 23, 582, 590, 610, 612 e 660 del Codice penale.

Per affrontare una situazione di school bossing è innanzitutto fondamentale raccogliere tutte le prove che possono dimostrare che a scuola siano in atto comportamenti bossizzanti. Esempi possono essere messaggi o mail sopra le righe, documenti recapitati al dipendente o registrazioni di liti o grida.

Altri aspetti importanti sono il ritrovamento del nesso di causalità tra i comportamenti del superiore e i pregiudizi subiti dal dipendente e la possibilità di dimostrare i danni seguiti a queste azioni. L'esempio più comune a questo proposito è la certificazione clinica di una forma di depressione (o altro disagio psicologico) causata proprio dal disagio vissuto sul luogo di lavoro.

Senza questi accorgimenti è impossibile procedere per via legale, in quanto è importante provare la sussistenza degli elementi che definiscono lo school bossing come fenomeno reiterato e non semplicemente episodico.

Il consiglio più scontato rimane in ogni caso quello di cercare supporto nelle associazioni sindacali ed eventualmente in un avvocato, per valutare al meglio la propria situazione e affrontarla nel miglior modo possibile.

Per una scuola a prova di bossing

Il fenomeno del mobbing è, purtroppo molto diffuso nel settore pubblico. Il 71% delle denunce di mobbing sono infatti sporte da dipendenti delle PA, con una forte prevalenza di dipendenti di sesso femminile.

Prevenzione e monitoraggio sono dunque elementi fondamentali per rendere le scuole meno soggette al fenomeno del bossing. Una speranza è che il rinnovo della parte normativa del contratto nazionale del personale della scuola possa presentare dei nuovi accorgimenti che vadano in questa direzione.

Alcune misure anti-mobbing potrebbero essere l'istituzione di sistemi di monitoraggio per rilevare prontamente eventuali abusi di potere. Sportelli d'ascolto e figure dedicate al sostegno psicologico sono di primaria importanza nell'economia di un ambiente di lavoro sano e nella messa a punto di una strategia organica di contrasto allo school bossing.

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