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Reclutamento scuola: nuove modifiche da parte del ministro Bianchi con l'abolizione dei 24 CFU e l'introduzione della formazione continua it-IT Editoriale 2022-04-12T15:32:18+02:00
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Scuola e reclutamento, addio ai 24 CFU: le nuove idee del ministro Bianchi

Reclutamento scuola: nuove modifiche da parte del ministro Bianchi con l'abolizione dei 24 CFU e l'introduzione della formazione continua

Redazione Universo Scuola
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Secondo quanto previsto dal PNRR in merito all'istruzione, entro il 30 giugno dovrà essere approvato il provvedimento per la riforma del reclutamento scolastico. Il decreto legge è già pronto e nelle mani del Governo; nella giornata di oggi verrà presentato alle forze di maggioranza e ai sindacati, mentre giovedì 21 aprile potrebbe essere preso in considerazione un provvedimento più ampio in Consiglio dei Ministri.

Diventare insegnanti senza i 24 CFU: il cambio di direzione di Bianchi

Il decreto legge che il ministro Bianchi presenterà in giornata a sindacati e forze di maggioranza prevede dei cambiamenti dei requisiti necessari per accedere ai concorsi destinati ai docenti. In sintesi, i 24 CFU da sommare alla laurea e che sono stati protagonisti del reclutamento degli ultimi anni scompariranno definitivamente.

Questi 24 CFU, da possedere in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche, erano stati introdotti inizialmente in forma transitoria in attesa di una struttura definitiva ma, alla fine, sono diventati requisito necessario da associare alla laurea per accedere ai concorsi ordinari per diventare insegnanti.

Adesso le cose potrebbero cambiare: come ha già più volte accennato, il ministro Bianchi intende eliminarli: "Non rappresentano il modello più corretto per diventare insegnante - ha dichiarato - Noi abbiamo oggi nel nostro ordinamento due lauree abilitanti per l'infanzia e per la primaria mentre chi fa una scelta disciplinare deve recuperare successivamente le competenze pedagogico didattiche; e invece dobbiamo creare dei percorsi che abbiano sin dall'inizio queste competenze per chi vuole fare l'insegnante". Secondo Bianchi, quindi, bisogna intervenire a priori, durante gli studi, in modo da ottenere una laurea che consenta l'accesso diretto alle classi di concorso. Nello specifico:

  • 30 CFU (di cui 15 di tirocinio) all'università, partecipare ai concorsi scuola e completare i restanti 30 CFU e l'abilitazione con un anno a tempo determinato e part-time;
  • 60 CFU e l'abilitazione già durante gli studi, superare il concorso, svolgere l'anno di prova e giungere alla conferma in ruolo.

I precari che sono in possesso di almeno 36 mesi di servizio possono accedere direttamente al concorso e, in caso di esito positivo alle prove, poter procedere con l'anno di prova.

Bisogna ancora chiarire, comunque, la questione dei 60 CFU: a oggi una laurea magistrale prevede 120 CFU, quindi si suppone che i 60 CFU siano aggiuntivi e che si possano acquisire in modo parallelo.

Inoltre, una volta ottenuta l'immissione in ruolo, per gli insegnanti sono previste delle novità, tra cui la formazione continua: per incentivarla, il Governo sta pensando a una progressione dello stipendio accelerata per tutti i docenti che frequenteranno corsi selezionati con profitto e successo.

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