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Dopo il monologo di Fagnani, si torna a parlare di scuola al Festival della Canzone Italiana, con una battuta sui banchi a rotelle e un monologo sul valore educativo delle sconfitte it-IT Editoriale 2023-02-10T12:42:44+01:00
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Si parla ancora di scuola a Sanremo: Il monologo di Egonu e la frecciatina di Siani

Dopo il monologo di Fagnani, si torna a parlare di scuola al Festival della Canzone Italiana, con una battuta sui banchi a rotelle e un monologo sul valore educativo delle sconfitte

Redazione Universo Scuola
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Nella terza serata del Festival di Sanremo andata in onda ieri, 9 febbraio, gli ospiti invitati allo show tornano a parlare di scuola, direttamente o indirettamente. Dopo il monologo della Fagnani e gli scatti d'ira di Blanco (visto in analogia con i comportamenti di violenza scolastica) di cui abbiamo parlato in questo articolo, a parlare del mondo scolastico sono la Campionessa di Pallavolo Paola Egonu e il comico Alessandro Siani.

Il primo intervento è quello del famoso comico campano Alessandro Siani che ha tirato in ballo la scuola in una frecciatina diretta ad un "parlamentare che era con i 5Stelle, poi è passato al misto, poi agli europeisti, poi al misto e alla fine al Pd", chiaro riferimento a Dino Giarrusso, continuando con

"...sapevo che era attaccato alla poltrona, ma che era pure girevole mi pare un poco esagerato. Ecco prendiamo le sedie della Azzolina per questi politici girevoli, almeno le utilizziamo"Siani sceglie, dunque, di ritirare fuori un tormentone vecchio ormai di quasi 3 anni, per tornare a criticare Lucia Azzolina, che è stata ministra dell'Istruzione nel periodo più cupo e difficile che la scuola abbia attraversato negli ultimi anni e che però, purtroppo aggiungerei, viene ricordata soltanto per il caso dei banchi a rotelle.

Al netto delle frecciatine e dei momenti di comicità, il tema della scuola viene affrontato dalla co-conduttrice della terza puntata e campionessa di pallavolo, Paola Egonu, all'interno del suo monologo incentrato sul concetto di "perdere" e sul valore educativo delle sconfitte.

La sportiva ha esordito con una riflessione sulla capacità di superare gli ostacoli:
"Sono più le finali che ho perso di quelle che ho vinto, eppure questo non fa di me una perdente. Così come non è perdente chi a scuola prende il voto più basso, chi non riesce a realizzare al primo colpo il suo sogno, non è perdente nemmeno chi arriva nelle ultime posizioni in classifica"Nell'ultimo periodo, la questione dei voti bassi a scuola è stata al centro di un'accesa polemica, in particolare dopo la proposta dell'assessore Philipp Achammer di abolire i voti sotto 4 poiché umiliano i ragazzi, molto dibattuta da psicologi, esperti di pedagogia e politici. Ancora una volta, come avvenuto giorni fa nel caso del tiro sportivo a scuola, dal mondo dello sport, e dai giovani campioni, arriva un messaggio etico da cui tutti dovrebbero prendere spunto.

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