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Mettere in atto delle strategie per l'attenzione in classe può aiutare un docente a diventare un comunicatore migliore, aumentando la qualità della didattica. it-IT Editoriale 2022-12-21T15:22:35+01:00
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Strategie attenzione in classe. Una breve guida per docenti

Mettere in atto delle strategie per l'attenzione in classe può aiutare un docente a diventare un comunicatore migliore, aumentando la qualità della didattica.

Redazione Universo Scuola
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Non c'è dubbio che attuare delle strategie per l'attenzione in classe può rendere il lavoro del docente molto più semplice e gratificante. Non sempre carisma e buona volontà sono infatti sufficienti a catturare gli studenti: delle buone strategie per l'attenzione in classe possono essere una freccia in più al proprio arco.

Ciò non significa ovviamente sacrificare la propria spontaneità in favore delle strategie. L'attenzione in classe dipende da tanti fattori e alcuni piccoli accorgimenti possono semplicemente aiutare anche il docente più esperto a ottenere risultati migliori.

Strategie per l'attenzione in classe: perché un docente deve essere un buon comunicatore ?

In un suo saggio del 1983, lo studioso Robert Norton ha affermato che gli insegnanti sono in realtà i comunicatori più competenti. Insegnare infatti non è semplicemente trasmettere delle conoscenze, ma un processo che innesca negli studenti la volontà di imparare. Mettere in atto delle strategie per l'attenzione in classe possono migliorare radicalmente questo aspetto.

Se insomma la competenza di un docente è un requisito fondamentale per una didattica valida ed efficace, il "Come" dell'insegnamento è altrettanto importante. Non è un caso che le lezioni che tutti ancora ricordiamo sono spesso quelle associate a docenti particolarmente dotati da un punto di vista comunicativo. La memoria è infatti una facoltà fortemente segnata dall'emotività: in altre parole, ricordiamo più facilmente ciò che ci ha emozionato.

Insegnare ogni giorno è inoltre un lavoro stancante, che rischia di prestare il fianco alla routine e a un certo appiattimento della proposta didattica e comunicativa: qualcosa sicuramente da evitare e che danneggia l'efficacia del lavoro di un insegnante. Di seguito dei piccoli spunti per sperimentare delle strategie per l'attenzione in classe.

Non è cosa, ma è come

La strategia più generica per generare l'attenzione in classe è quella di concentrarsi non solo sul cosa si spiega, ma sul come lo si fa. La comunicazione infatti si compone non solo del contenuto, ma anche di aspetti verbali e mimico-gestuali.

Un piccolo esempio? Camminare tra i banchi aumenta l'attenzione degli alunni perché sono costretti a seguirci con gli occhi, dato che un oggetto in movimento suscita sempre maggiore attenzione di uno fermo.

Quest'aspetto va considerato anche in funzione della struttura di una classe: camminare permette di raggiungere in maniera omogenea tutti gli studenti, anche quelli seduti in fondo all'aula e quindi più soggetti a distrarsi dal solo stimolo acustico.

È inoltre importante marcare i punti salienti della lezione: battute, umorismo, enfatizzazione ed effetto sorpresa sono ottime strategie per l'attenzione in classe e per dare più forza ai concetti che si stanno esprimendo.

Attenzione è partecipazione

La lezione non è un monologo. Un'ottima strategia per l'attenzione in classe è quello di ricercare una costante partecipazione degli alunni. Qualsiasi sia la materia o il soggetto della spiegazione è bene dunque cercare un aggancio che possa generare coinvolgimento.

Non solo domande dirette sulla lezione quindi, ma anche condivisione di esperienze, rimandi all'attualità o ad argomenti più vicini alla vita dei ragazzi. La chiave è il coinvolgimento, che aumenta sempre il grado dell'attenzione di chi ascolta.

Dire e non dire per generare curiosità

La partecipazione richiede che gli studenti abbiano un ruolo attivo nella lezione. Ecco perché una buona strategia per l'attenzione in classe è quella di non dire tutto subito.

Una buona idea è quindi lasciare molto spazio per le domande o veri e propri momenti di riflessione. È quello che Bruner ha chiamato "Effetto Zeigarnik", ovvero la non soddisfazione della curiosità, per suscitare negli alunni più domande di quante non ne avessero all'inizio. Questo si realizza fornendo elementi incompleti, che richiedono il loro sforzo per fornire un disegno completo

Una lavagna per catturare la loro attenzione

La LIM rappresenta un grande passo avanti rispetto alle lavagne tradizionali. È uno strumento prezioso, con tante funzioni utili per rendere la lezione più varia e interessante. Specialmente con gli studenti più piccoli, può essere una validissima strategia per l'attenzione in classe.

Utilizzare la LIM permette infatti di conferire ritmo alla lezione e di variare il tipo di attività didattica, rendendola multimediale e maggiormente partecipativa. Inoltre, utilizzare video, mappe o altro, facilita il lavoro del docente, rendendolo meno stancante da un punto di vista fisico.

Il troppo stroppia

Non sempre padroneggiare un argomento ed esporlo tutto senza pause è una buona idea. Anche in presenza di un oratore impeccabile, è facile che l'attenzione degli alunni si perda.

In base a quanto detto prima, è opportuno dividere una lezione lunga in più lezioni brevi, per generare curiosità e per inserire stimoli diversi all'interno della stessa. Non è un problema di competenze, ma appunto di strategia: l'attenzione in classe dipende da tanti fattori e un lungo monologo rischia di portare inevitabilmente alla distrazione.

Compiti per casa: essere chiari e precisi

Un'ultima strategia per l'attenzione in classe riguarda la fine della lezione. Quando si lasciano delle consegne per casa, che siano compiti o spunti per la prossima lezione, bisogna sempre assicurarsi che siano chiari e precisi.

Meglio dunque presentare le consegne ad alta voce, dare più dettagli possibili su eventuali modalità e tempistiche di consegna e verificare che il messaggio sia arrivato a tutti. In altre parole, il momento delle consegne è anche quello in cui verificare l'attenzione, specie degli alunni più tendenti alla distrazione.

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