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In Liguria uno studente con 5 insufficienze ricorre al Tar per essere ammesso agli esami di maturità, li supera e ottiene il suo diploma. Cosa è successo. it-IT Editoriale 2022-08-03T13:27:00+02:00
Normative

Studente con 5 insufficienze non ammesso agli esami di maturità presenta ricorso al Tar e lo vince. Capovolto il giudizio del consiglio di classe

In Liguria uno studente con 5 insufficienze ricorre al Tar per essere ammesso agli esami di maturità, li supera e ottiene il suo diploma. Cosa è successo.

Redazione Universo Scuola
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Fa discutere quanto accaduto in Liguria tra uno studente di liceo, il Tar della regione e la scuola da esso frequentata. Il consiglio di classe aveva infatti disposto la bocciatura del giovane a seguito delle troppe insufficienze. Lo studente ha dunque fatto ricorso al Tar guadagnando l'ammissione agli esami con riserva e superando le prove, nonostante l'iniziale decisione presa dal consiglio di classe. Com'è stato possibile?

Esami di maturità: Quando non si è ammessi

Secondo l'ordinanza ministeriale 65/2022 la decisione riguardante l'ammissione degli studenti all'esame di maturità riguarda il consiglio di classe, che viene presieduto dal dirigente scolastico o, se previsto, da un suo delegato.

Per stabilire l'ammissione degli studenti all'esame di stato il consiglio si rifà ai requisiti che si ritrovano nel decreto legislativo 62/2017 art.13 comma 2. Tra questi si ricordano:

  • Requisito di frequenza: Lo studente deve avere frequentato un numero di ore pari ad almeno tre quarti del monte annuale personalizzato;
  • Requisito di valutazione: Lo studente deve terminare l'anno scolastico avendo la sufficienza (6/10) in tutte le materie o gruppo di discipline valutabile con un voto unico;
  • Requisito di condotta: Lo studente deve avere un voto relativo al suo comportamento di almeno sei decimi.

Queste linee guida non sono comunque dogmi incontrovertibili. Il consiglio può infatti, in presenza di valide motivazioni, derogare l'ammissione dello studente anche in caso di una votazione inferiore alla sufficienza in alcune materie o se la frequenza oraria è inferiore a quella prevista.

Quest'anno in particolare sono stati il 3,8% degli studenti italiani a non essere ammessi all'esame di maturità. Come si è visto nel caso dello studente genovese, la decisione del consiglio di classe non è tuttavia irreversibile. Ecco cos'è accaduto.

Il Tar della Liguria e il Ministero determinano l'ammissione dello studente contro il parere del consiglio di classe

Lo studente ligure ha deciso di fare ricorso al Tar della sua regione per tentare di ribaltare la non ammissione all'esame di maturità, stabilita dal suo consiglio di classe a seguito delle cinque insufficienze riportate nello scrutinio di fine anno.

Il ricorso al Tar è dipeso dal fatto che le 5 insufficienze non fossero tutte gravi. Tra queste infatti ben quattro erano di lieve entità. Il Ministero procede dunque sospendendo gli atti ufficiali di bocciatura della scuola e ammette il ragazzo agli esami con riserva.

L'ammissione con riserva fa parte di quelle che nel linguaggio giuridico si chiamano "Misure cautelari provvisorie", così da garantire al ricorrente di evitare l'ingiusto pregiudizio qualora si fosse accertata l'illegittimità della sua non ammissione all'esame, senza al contempo alcun danno per l'amministrazione della scuola.

La storia si è conclusa con lo svolgimento dell'esame da parte del candidato, il quale ha sostenuto le prove venendo valutato con una votazione superiore ai 60/100 anche grazie ai suoi crediti.

L'esito dell'esame ha fatto cessare la contesa e il Tar ha ufficializzato la sospensione del precedente giudizio di inidoneità da parte del consiglio di classe, garantendo il diritto dello studente di acquisire il suo titolo di studio.

Il consiglio di classe e il problema della valutazione. Quando non bisogna ammettere uno studente

Pur non essendo un'occorrenza unica, quello dello studente genovese è un caso che impone una riflessione sul ruolo del consiglio di classe. Considerando infatti che la commissione presentava sei commissari interni, con il solo presidente come componente esterno, le stesse persone che avevano valutato lo studente come non idoneo, si sono trovate a promuoverlo dopo poco tempo.

Viene dunque da pensare che la valutazione in sede di scrutinio sia stata affrettata e discutibile, altrimenti gli stessi giudici non sarebbero stati capaci di sovvertire la decisione del consiglio di classe.

Capita infatti che di fronte a molte valutazioni sospese tra il 4 e il 5, il consiglio di classe decida di propendere verso il voto più basso, per rendere più netta la non ammissione. Una leggerezza da parte dei docenti, che però da vita anche alla considerazione opposta.

Ci si può infatti domandare quanto sia insindacabile la valutazione dei professori sugli studenti se poi di fatto questa può essere impugnato e messo in discussione dai giudici per accogliere il ricorso degli studenti non ammessi all'esame di stato. Per evitare incertezze simili è dunque fondamentale stabilire l'utilizzo di griglie di valutazione precise.

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