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Accesso del terapista esterno nella scuola per osservazioni e supporto ad alunni con difficoltà o disabilità: modalità, richiesta, impegni del dirigente e impegni del terapista it-IT Editoriale 2023-01-31T11:49:03+01:00
Famiglie e Studenti

Accesso di un terapista esterno nella scuola, per osservazioni e supporto: quando è possibile e come si richiede

Accesso del terapista esterno nella scuola per osservazioni e supporto ad alunni con difficoltà o disabilità: modalità, richiesta, impegni del dirigente e impegni del terapista

Redazione Universo Scuola
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Il D.Lgs. n. 66/2017 contiene le "Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità". Realizzare l'inclusione, soprattutto in ambito scolastico, vuol dire approntare strategie educative e didattiche che abbiano come fine lo sviluppo delle potenzialità di ciascun studente. Si tratta di un impegno per la comunità scolastica che riveste la massima importanza, anche nel caso in cui venga consentito l'accesso di terapisti pubblici e privati all'interno della scuola.

Accesso di un terapista esterno a scuola, fra supporto agli alunni e privacy

Un'istituzione scolastica può ricorrere alle competenze di un terapista per osservazioni e supporto agli alunni. Lo scopo della collaborazione è quello di promuovere l'apprendimento e la partecipazione nell'ottica dell'inclusione scolastica, nonché quello di dare continuità alle figure specializzate di riferimento dell'alunno e della famiglia.

A questo proposito, l'accesso di un terapista nella scuola dovrà essere:

  • concordato con la famiglia dell'alunno;
  • condiviso con il consiglio di classe;
  • approvato dal Dirigente Scolastico.

L'osservazione dovrà essere discreta ed evitare di interferire nelle attività didattiche della classe, nel rispetto della privacy degli alunni presenti.

In questo modo, il diritto all'inclusione delle alunne e degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento potrà legarsi con le norme sulla privacy, nonché con quelle relative alla sicurezza per l'accesso di personale esterno.

Richiesta, modalità e finalità dell'accesso di un terapista esterno a scuola

Nel caso la famiglia, il consiglio di classe e il Dirigente scolastico condividano la necessità di ricorrere a una figura professionale, il terapista può quindi accedere a scuola per interventi di osservazione e di supporto all'alunno. Al fine di permettere l'accesso di un terapista durante la normale attività didattica, i genitori dovranno compilare inoltrare alla segreteria scolastica una richiesta specifica. Il terapista dovrà invece redigere il "Progetto di osservazione" contenente:

  • motivazione dettagliata dell'osservazione;
  • durata del percorso, con data di inizio e fine;
  • giorni e orari di accesso alla scuola;
  • finalità, obiettivi e modalità di osservazione;
  • garanzia di flessibilità organizzativa;
  • dichiarazione sul rispetto della privacy.

Anche i genitori dell'alunno dovranno sottoscrivere il Progetto di osservazione, che verrà allegato alla richiesta di accesso del terapista.

Una volta consegnata, sarà compito del Dirigente Scolastico insieme all'insegnante di sostegno accettare o negare la richiesta, con motivazioni nel secondo caso.

Impegni del Dirigente Scolastico e impegni del terapista: autorizzazioni e report

In seguito all'approvazione del progetto di osservazione, consiglio di classe e Dirigente Scolastico si occupano anche di definire nel concreto tempi, modalità e finalità.

Inoltre, il dirigente dovrà anche acquisire un consenso scritto all'accesso del terapista da parte dei docenti coinvolti. In ogni caso, l'autorizzazione all'accesso tanto degli insegnanti quanto del Dirigente Scolastico va fatta per iscritto e comunicata tramite la segreteria.

Dal canto suo, prima di accedere in classe il terapista dovrà recarsi nella segreteria e firmare l'autodichiarazione relativa al casellario giudiziale e alla normativa sulla privacy per le informazioni su:

  • alunni della classe e della scuola;
  • docenti e personale scolastico;
  • organizzazione del sistema scolastico.

Dovesse mancare una sola di queste condizioni, l'accesso non può essere garantito. Inoltre, è bene anche che il terapista condivida dei report periodici sulle attività di osservazione effettuate o sul supporto prestato all'alunno. Il rapporto del professionista potrà essere poi impiegato per favorire un miglioramento dei processi educativi e quindi una migliore inclusione scolastica degli alunni e delle alunne.

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