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Più della metà dei ragazzi di 15 anni non sa comprendere il significato di un testo: per il Ministro Bianchi e Save the Children, l'Italia ha un grande problema di alfabetizzazione. it-IT Editoriale 2022-05-20T11:49:13+02:00
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Più di metà dei 15enni non sa comprendere un testo scritto: per Bianchi c'è un problema generale di alfabetizzazione

Più della metà dei ragazzi di 15 anni non sa comprendere il significato di un testo: per il Ministro Bianchi e Save the Children, l'Italia ha un grande problema di alfabetizzazione.

Redazione Universo Scuola
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Che la pandemia abbia colpito con forza il mondo della scuola è qualcosa di cui ormai si discute già da diverso tempo. Con le riaperture volute dal Governo Draghi, l'attenzione si è spostata adesso sul futuro dell'istruzione nel suo complesso e sulle competenze degli alunni.

Ne parlano, a distanza, sia il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi sia il presidente di Save the Children Italia Claudio Tesauro. E lo scenario non è proprio roseo.

In Italia grave problema di alfabetizzazione: le parole del Ministro Bianchi

In un'intervista rilasciata a La Stampa durante il Salone del Libro di Torino, Patrizio Bianchi ha fatto una sorta di bilancio degli ultimi due anni. Secondo il ministro, la scuola è un vero e proprio specchio per il Paese, in cui si riflettono i cambiamenti e la frammentazione sociale degli ultimi 15 anni. Dalla crisi del 2008 a oggi, sono aumentate le divaricazioni:

  • fra nord e sud dell'Italia;
  • fra centro e periferia;
  • all'interno delle stesse città.

E sull'impatto della pandemia, Bianchi sostiene:
"Il Covid ha esasperato questa situazione, ma è una cosa che ci portiamo dietro da molto tempo prima. E non solo i ragazzi: tutto il Paese ha un problema di alfabetizzazione, di diffusione di libri, di formazione permanente che è uno dei punti fondamentali per lo sviluppo di un Paese."Di fronte a un quadro del genere, diventa allora fondamentale puntare sulla scuola che - però - si è rivelato uno dei settori più colpiti sia dalla crisi economica che da quella sanitaria. Su questo punto, il Ministro dell'Istruzione rivendica il lavoro fatto dal suo Governo che non ha puntato esclusivamente sulla scuola dell'obbligo, ma anche e soprattutto:

  • sulla fascia d'età da 0 a 6 anni;
  • sulle scuole dell'infanzia e sugli asili nido;
  • sulla scuola degli adulti.

L'obiettivo, esplicito benché non facilmente raggiungibile, è quello di riqualificare il Paese:
"C'è un lavoro di una società italiana che va ricomposta ed è chiaro che la scuola è fondamentale, perché è ormai l'unica grande struttura nazionale."

Dispersione scolastica implicita al 51%, secondo Save the Children Italia

A certificare una situazione di vera e propria crisi, ci sono anche le osservazioni di Save the Children Italia. Nelle parole del presidente Claudio Tesauro, nell'apertura dei lavori di Impossibile 2022:
"La dispersione scolastica implicita, cioè l'incapacità di un ragazzo/a di 15 anni di comprendere il significato di un testo scritto, è al 51%. Un dramma, non solo per il sistema di istruzione e per lo sviluppo economico, ma per la tenuta democratica di un paese."Per Tesauro, si tratta di una crudele ingiustizia generazionale proprio perché sono i bambini a essere più colpiti. Ci sono oggi in Italia più di un milione di bambini in povertà assoluta, e oggi un bambino ha il doppio delle probabilità di vivere in povertà assoluta rispetto a un adulto. Il triplo, se il confronto è fatto con chi ha più di 65 anni.

Per andare più nello specifico sull'istruzione, un giovane su cinque fra i 15 e i 29 anni non ha alcun percorso scolastico, di formazione o lavorativo. Si parla di circa 2 milioni di giovani, definiti in gergo "neet".

Pur riconoscendo il ruolo giocato dalla pandemia, Tesauro si rivolge sia alle politiche del Governo sia alle scelte delle aziende:
"l'impatto sociale e ambientale, al di là degli slogan, deve uscire dal perimetro ristretto della filantropia ed essere posto decisamente al centro di modelli di business che si ripensano e si trasformano."

L'efficacia delle dichiarazioni e il futuro della scuola

Che Bianchi e Tesauro abbiano a loro modo ragione, è fuor di dubbio. La scuola è quella parte di vita sociale che più di tutte ha subito l'impatto delle crisi degli ultimi anni, di conseguenza deteriorando anche le prospettive future dei giovani.

Allo stesso tempo, come sostiene Save the Children Italia, la situazione riguardante la dispersione implicita e l'abbandono scolastico è già grave e necessita di azioni concrete.

Da questo punto di vista, però, le continue rivendicazioni del Ministro dell'Istruzione non riescono a convincere né i sindacati, né gli insegnanti, né gli studenti.

La riforma del reclutamento docenti ha incontrato forti critiche, soprattutto per le prospettive di taglio dei docenti dal 2026 e per il reperimento dei fondi. Inoltre, le polemiche sui Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento - l'alternanza scuola lavoro, insomma - lasciano intravedere un futuro in cui gli studenti sono "formati" soltanto in funzione della loro utilità alle imprese.

Di lavoro da fare ce n'è, e di certo le dichiarazioni che abbiamo visto aiutano se e solo se seguite dai fatti.

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