La comunicazione assertiva è un elemento importantissimo del bagaglio di abilità di un buon docente. Comunica in maniera assertiva è infatti un ottimo modo per avere maggiore attenzione dalla propria classe e migliorare l'effetto della propria didattica.
Di seguito riassumiamo alcuni aspetti fondamentali della comunicazione assertiva, nonché alcuni piccoli accorgimenti per i docenti, così da poterne sperimentare subito i benefici in classe.
Comunicazione assertiva: potenzialità e limiti per un docente
Iniziamo dalle basi. La comunicazione assertiva mette al centro il soggetto quindi, nel caso in questione, il docente. Comunicare in maniera assertiva parte quindi dall'utilizzo della prima persona.
È fondamentale quindi usare il pronome personale "Io". Per rimproverare un alunno, evidenziare una mancanza, o fare un complimento, è dunque opportuno formulare frasi che si concentrino sulle sensazioni del soggetto. Evitare quindi "Ti sei comportato male per questo motivo X" in favore di "Mi sento deluso dal tuo comportamento".
Non è solo una questione formale. La comunicazione assertiva è percepita dall'ascoltatore come più onesta, perché trasmette le sensazioni e le emozioni di chi parla. Questo aspetto è fondamentale: sviluppa l'empatia e limita fraintendimenti e incomprensioni, lasciando meno spazio a interpretazioni e supposizioni.
La comunicazione assertiva quindi favorisce in generale il dialogo e la trasparenza. Tuttavia, non è uno stile comunicativo privo di difetti. Innanzitutto, non può essere applicato indistintamente: un docente deve sempre sapersi adattare alle singole situazioni e capire il registro comunicativo da usare. A volte è bene non essere assertivi e comportarsi diversamente!
Inoltre non bisogna dare scontato che per risolvere certi problemi interni a una classe, basti adottare un diverso stile comunicativo. La comunicazione assertiva è da considerare come una freccia in più all'arco di un bravo docente, ma non come una formula magica capace di rendere di colpo gli studenti una platea di interlocutori ineccepibili (almeno non da sola).
L'assertività in classe: i vantaggi relazionali
La comunicazione assertiva non è qualcosa che si limita all'ambito scolastico e quindi al contesto classe. Tuttavia in quest'ultimo trova un campo d'applicazione particolarmente virtuoso. Il docente non è infatti un semplice trasmettitore di conoscenze. Piuttosto l'insegnante è parte di un importante rapporto comunicativo, dove all'altro estremo sono posti i suoi alunni.
I ragazzi imparano non solo attraverso i concetti espressi dal docente, ma anche attraverso la sua comunicazione. Questo concetto è detto "Modeling" ovvero "Apprendimento per imitazione". Non soltanto quindi lo stile comunicativo facilità l'apprendimento: questo viene a sua volta recepito dagli studenti, appreso e imitato.
L'assertività diventa dunque una sorta di insegnamento indiretto, un modello per gli alunni che apprendono e riproducono i vantaggi di un modo di comunicare che facilita la trasmissione di sensazioni ed emozioni.
Il docente deve contestualmente porsi anche come mediatore e promotore dell'assertività, smussando gli eccessi e le sproporzioni tra gli stili comunicativi degli alunni. Contestualmente, il docente deve essere quindi anche un buon osservatore, per capire le reazioni e gli adattamenti della classe alla sua comunicazione assertiva.
In conclusione, è possibile affermare che l'assertività in classe comporta vantaggi sia per il docente che per gli studenti.
- Il docente guadagnerà più facilmente il rispetto della classe. Le sue spiegazioni risulteranno più efficaci e la sua didattica avrà una maggiore presa sugli alunni, che lo prenderanno a modello. Inoltre l'assertività permette di migliorare anche la gestione del rapporto con i colleghi;
- I ragazzi impareranno un modello di comportamento e comunicazione che gli permetterà di avere più contatto con emozioni e bisogni propri. Saranno più portati ad ascoltare l'insegnante che, seppur autorevole, viaggerà sulla stessa lunghezza d'onda. Potranno sviluppare nuovi comportamenti, i quali devono essere opportunamente mediati dal docente in caso di eccessi di aggressività o passività.
