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Dalle ultime rilevazioni emerge che la scuola italiana ha un problema di anzianità, con docenti dall'età media maggiore rispetto ad altri paesi europei. it-IT Editoriale 2022-03-10T13:25:36+01:00
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Docenti italiani, età media record in Europa. Un problema di anzianità

Dalle ultime rilevazioni emerge che la scuola italiana ha un problema di anzianità, con docenti dall'età media maggiore rispetto ad altri paesi europei.

Redazione Universo Scuola
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Sembra che in Italia l'insegnamento non sia una questione per giovani. È questo ciò che si apprende dalle ultime statistiche riguardanti l'occupazione nel settore della scuola e dell'insegnamento nel belpaese.

Un dato preoccupante, specie se raffrontato a quello degli altri paesi europei, i quali mostrano un'età media decisamente più bassa rispetto a quella italiana. Diverse, e trasversali, le cause della questione.

Età media degli insegnanti. Italia ed Europa a confronto

L'età media degli insegnanti italiani costituisce un record, seppur non esaltante, rispetto agli standard europei. Le statistiche consegnano un quadro che mette ben in chiaro come i giovani aspiranti insegnanti italiani non riescano ad entrare a scuola in tempi consoni rispetto ai loro colleghi europei.

Andando per fasce di età si nota come la percentuale di docenti over 60 sia del 18%: praticamente il doppio della media europea, che si ferma al 9%.

Analogo il dato dei docenti ultracinquantenni: il 20% dei docenti ha infatti tra i 54 e i 59 anni, mentre il 19% ha tra i 50 e i 54 anni.

In totale insomma, più della metà degli insegnanti italiani ha più di 50 anni, con una percentuale complessiva del 57,2%. Per capire meglio la rilevanza della situazione, basti pensare che in Europa la media di docenti over 50 è di circa il 36%.

Un dato che aggrava la situazione è il distacco con gli altri paesi europei. Sempre considerando la percentuale di docenti con oltre 50 anni di età, il paese più vicino all'Italia è la Bulgaria con il 47,7%, ovvero quasi 10 punti percentuali in meno. Seguono le tre repubbliche baltiche, con:

  • il 47% dell'Estonia,
  • il 46,7% della Lituania;
  • il 45,4% della Lettonia.

A seguire ancora si trova la Germania con il 44,6%, il primo paese tra i big europei ad apparire in questa classifica di anzianità, dopo l'Italia.

Il paese con i docenti più giovani di Europa è invece la piccola Malta, con solo il 13,3% di over 50. SeguonoRegno Unito al 19,7%, Lussemburgo con il 21,1%, Cipro con il 21,7, Irlanda con il 25,2% e infine il Belgio con il 27,8%.

Pari opportunità. Quante docenti donne in Italia?

Si conferma anche la tendenza per la quale l'insegnamento sia un mestiere prediletto dalle donne. La media europea dice che le insegnanti sono in media il 72%, ma l'Italia si colloca ben oltre questa percentuale, con l'80% di rappresentanza femminile dietro la cattedra.

Non un primato però: la Lettonia con l'87% è il paese con più insegnanti donne, seguita dalla Lituania all'85%, l'Estonia e la Bulgaria all'83%, la Slovenia all'81% e l'Irlanda che si attesta insieme all'Italia all'80%.

I paesi europei con più docenti maschi, seppur sempre minoritari rispetto alle colleghe, sono Lussemburgo e Grecia con percentuali oltre il 35% e Spagna, Germania, Belgio, Francia e Olanda con percentuali oltre il 30%.

Elevata anzianità dei docenti italiani: le cause del fenomeno

I numeri parlano chiaro: il mondo dell'insegnamento non appare appetibile ai giovani italiani. Mancanza di vocazione? Forse, ma non è sicuramente l'unica motivazione da considerare.

Al di là di qualsiasi considerazione sul valore del mestiere e prima di parlare di una "Crisi generazionale", bisogna considerare quelle che sono le condizioni dell'insegnamento in Italia, piagato da diversi problemi.

Primo fra tutti, il precariato, croce storica del settore della scuola e della formazione in Italia. Il percorso per avere una cattedra è sempre più difficile, con poche garanzie, tempi lunghissimi anche solo per abilitarsi e un percorso quantomai incerto.

Questa condizione costringe i giovani a guardarsi altrove, ripiegando su altri impieghi anche fosse solo in attesa di entrare a scuola, in età inevitabilmente più avanzata. In questo senso il precariato non solo eleva l'età media, ma allontana i giovanissimi dal desiderio di diventare insegnante.

Bassi anche i salari, sia rispetto ai colleghi europei, sia rispetto agli altri impieghi pubblici, con pochi margini di crescita, seppur si parli spesso di aumenti in busta paga.

Scarso insomma il welfare, ma l'insegnamento soffre anche dei problemi più generali del sistema pensionistico italiano - con interventi finora poco risolutivi - che alzano l'età media dei lavoratori in genere, rallentando considerevolmente il ricambio generazionale nelle scuole.

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