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Cosa vuol dire attività sincrona e asincrona. Scopri il loro significato e le loro differenze per capire come svolgere lezione online nella didattica a distanza. it-IT Editoriale 2023-06-29T17:43:35+02:00
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Didattica a distanza: Modalità sincrona e asincrona e consigli utili

Cosa vuol dire attività sincrona e asincrona. Scopri il loro significato e le loro differenze per capire come svolgere lezione online nella didattica a distanza.

Redazione Universo Scuola
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Il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato le Linee Guida per la Didattica Digitale Integrata (DDI). Si tratta di un documento contenente indicazioni operative per la realizzazione del Piano scolastico per la didattica digitale integrata. Ogni scuola, infatti, deve dotarsi di un proprio piano al fine di definire le modalità di realizzazione della didattica digitale integrata; didattica che deve avvenire attraverso un equilibrato bilanciamento tra attività sincrona e asincrona. Quest'ultime rappresentano una delle parti più importanti nello svolgimento delle attività di didattica a distanza. Vediamo come funzionano e quali sono le loro caratteristiche.

Attività sincrona

La lezione sincrona si svolge nella piattaforma didattica scelta dalla scuola e con la presenza online in contemporanea di docente e studente. Ciò significa che insegnante e studente si trovano nello stesso momento in un unico ambiente (classe virtuale) . Durante l'attività sincrona vi è un interazione simultanea tra docente e alunni e l'apprendimento avviene in tempo reale. Tale modalità richiama l'idea di classe, anche se virtuale.

Caratteristiche della modalità sincrona

  • Interazione in tempo reale tra docente e studente
  • Feedback immediato del docente alla domanda posta dallo studente
  • Videolezione come principale strumento di apprendimento

Nell'attività sincrona il docente segna le presenze e le assenze sul registro elettronico, spiega gli argomenti attraverso la videolezione, somministra test alla classe sotto la sua supervisione e svolge tutte le altre attività che hanno come caratteristica principale un' interazione diretta tra studente e docente.

Attività asincrona

Nell'attività asincrona non c'è la presenza in contemporanea di docente e studente nella classe virtuale. In questa modalità l'insegnante non è presente online ma segue il processo di apprendimento degli studenti al di fuori dei vincoli di tempo e di luogo. La lezione asincrona può essere, ad esempio, la fruizione di una videolezione registrata dall'insegnante che avviene da parte dello studente senza vincoli di orario.

Caratteristiche della modalità asincrona

  • Interazione in momenti diversi tra docente e studente
  • Apprendimento dello studente in autonomia
  • Nessun vincolo di orario

Nella prassi, l'apprendimento asincrono prevede la consegna di compiti o di materiali agli studenti, il loro svolgimento attraverso lo studio individuale o di gruppo e, infine, la restituzione di un feedback da parte dell'insegnante.

Differenza tra attività sincrona e asincrona

La principale differenza tra le due modalità è il rapporto di interazione tra docente e studente. La modalità sincrona permette agli studenti di avere la presenza del docente durante le ore di lezione online. La modalità asincrona, invece, prevede un'apprendimento autonomo da parte degli studenti. In quest'ultimo caso, i materiali didattici utili all'apprendimento sono resi disponibili sulla piattaforma utilizzata dalla scuola e gli alunni possono usufruirne dove e quando vogliono.

Come svolgere didattica a distanza tra attività sincrona e asincrona

Lo svolgimento della didattica a distanza non può sostituire il sistema di apprendimento che avviene in presenza e face to face tra docente e alunno. La finalità della DAD non è quella di ricreare perfettamente le tipiche situazioni che avvegono di regola in aula. Occorre dunque bilanciare le modalità di apprendimento sincrono e asincrono, al fine di ottenere i migliori risultati.

Guardando all'organizzazione didattica, è bene sottolineare quanto dichiarato dalle Linee Guida per la DDI: "nel corso della giornata scolastica dovrà essere offerta, agli alunni in DDI, una combinazione adeguata di attività in modalità sincrona e asincrona, per consentire di ottimizzare l'offerta didattica con i ritmi di apprendimento, avendo cura di prevedere sufficienti momenti di pausa".

Una buona prassi sperimentata dalle scuole è quella di programmare l'attività di didattica a distanza nel seguente modo:

  1. Presentazione dell'argomento (modalità sincrona)
    In questa prima fase il docente indica il metodo di lavoro e spiega gli argomenti, interagendo in tempo reale con gli studenti
  2. Esercitazione/produzione (modalità asincrona)
    È la fase in cui lo studente lavora in totale autonomia, approfondendo l'argomento con il materiale didattico condiviso e secondo le tempistiche stabilite dal docente
  3. Valutazione (modalità sincrona)
    Ultima fase in cui si verificano le nozioni acquisite e si giunge ad una valutazione.

Le piattaforme consigliate per videoconferenze

Una domanda comune a molti insegnanti e dirigenti scolastici che in questo momento si trovano ad affrontare la nuova modalità di didattica è sicuramente: quale piattaforma scegliere? Sono molte le piattaforme utili per fare lezioni online in videoconferenza, scambiare appunti e documenti o fare verifiche all'interno delle virtual classroom.

Vediamo quali sono le piattaforme più utilizzate in ambito scolastico e scopriamo come funzionano:

Google Classroom

Fa parte del "pacchetto" G Suites for Education, che riunisce diversi strumenti google dedicati all'educazione. È una piattaforma già utilizzata da molte scuole prima dell'emergenza coronavirus e che adesso sta avendo una larga diffusione.

Vediamo in sintesi quali sono le principali caratteristiche di Google Classroom:

  • assegnare compiti e correggerli virtualmente con possibilità di valutazione e assegnazione di voti;
  • comunicare con gli studenti e condividere con loro avvisi e comunicazioni;
  • caricare appunti e documenti da condividere con tutta la classe e archiviabili in Google Drive;
  • aprire videoconferenze tramite l'app Hangouts Meet.

Per utilizzarlo, bisogna avere un indirizzo di posta Gmail, mentre gli insegnanti dovranno accedere con l'indirizzo istituzionale fornito dalla scuola. Funziona da computer, smartphone e da tablet, sia Apple che Android. Una volta entrati, il sistema chiede all'utente se è un docente o uno studente: per gli insegnanti si apre una schermata dove possono creare i corsi, specificando materia, nome e classe. A quel punto, viene generato un codice da inviare a tutti gli alunni per partecipare alla classe digitale: basta inserirlo nella sezione ‘Iscriviti a un corso' per partecipare alle lezioni e interagire.

Microsoft Teams

È un applicazione della versione online di Office 365 Education A1, piattaforma online gratuita per la creazione, collaborazione e condivisione di contenuti. Microsoft Team permette di creare classi virtuali che possono collaborare e interagire attraverso chat, meeting e chiamate virtuali.

Su Microsoft Team è possibile svolgere le seguenti funzioni:

  • fare lezioni online in videoconferenza;
  • creare attività e compiti in classe;
  • gestire un registro elettronico che organizza e monitora le attività e i voti di ogni classe;
  • creare file collaborando con più persone e modificare documenti in tempo reale
  • condividere lo schermo e attivare una lavagna virtuale;
  • registrare la lezione per averla sempre disponibile per la classe su Teams.

Le riunioni Teams supportano fino a 250 partecipanti, per classi più numerose è possibile organizzare riunioni in modalità Live Event che supportano fino a 10.000 partecipanti.

Il dirigente scolastico dovrà creare un account Office 365 Education per la propria scuola compilando un apposito form. In tempi brevi Microsoft si occuperà della procedura di attivazione per l'Istituto e alla fine del procedimento si dovrà solo aggiungere studenti e insegnanti alla piattaforma. Si può creare una Team Privato, se si vuole che gli utenti debbano chiedere l'autorizzazione per partecipare, oppure pubblico con possibilità di partecipare liberamente.

We School

Un altro strumento molto usato in queste settimane è la piattaforma WeSchool, nata in Italia con l'obbiettivo di stimolare il sistema scolastico verso la digitalizzazione degli strumenti di apprendimento. Oltre alla versione desktop, esiste anche l'app scaricabile su dispositivi mobili.

Sulla piattaforma WeSchool si può disporre di:

  • un registro di classe (equivalente del registro elettronico);
  • una bacheca dove pubblicare avvisi e materiali didattici;
  • una board con lezioni online (che possono comprendere link, pdf, ecc.)
  • una sezione dedicata alle verifiche virtuali con correzione automatica, per prendere subito visione del voto della prova;

Per accedere, gli insegnanti possono registrarsi gratuitamente sul sito WeSchool e inserire i propri dati. A quel punto l'insegnante apre la classe virtuale ai suoi alunni attraverso i loro indirizzo e-mail o condividendo con loro un codice classe. Si possono creare vari corsi per diverse materie, specificando nome, classe e istituto.

Didattica a Distanza e registro elettronico

Nella nota ministeriale del 6 marzo, il MIUR ha, di fatto, promosso il registro elettronico quale strumento utile ai fini dello svolgimento della didattica a distanza tra studenti e docenti. In particolare, nella nota si legge:
"le istituzioni scolastiche della scuola primaria e secondaria, nell'ambito della propria autonomia, attivano o potenziano modalità di apprendimento a distanza, ottimizzando le risorse didattiche del registro elettronico e utilizzando classi virtuali e altri strumenti e canali digitali per favorire la produzione e la condivisione di contenuti".
Ulteriori indicazioni sono state successivamente fornite nella nota del 17 marzo 2020, nel quale il MIUR conferma il registro elettronico come strumento utile, insieme ad altri, per l'espletamento della didattica a distanza:
"Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo; la trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme digitali e l'impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il docente, l'interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali: tutto ciò è didattica a distanza"
Nella stessa nota, il MIUR precisa:

"occorre evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo. Per questo motivo il ruolo del registro elettronico è prezioso"

Come utilizzare il registro elettronico

Con le indicazioni del MIUR, è dunque possibile delineare il ruolo e le funzioni del registro elettronico nell'ambito della didattica a distanza che nello specifico sono:

  • condivisone di contenuti e materiali didattici utili alla didattica;
  • assegnazione di compiti tramite il coordinamento tra docenti;

Assenze e Valutazione

Nessuna indicazione è riportata in merito alla firma del docente o alla registrazione della presenza o assenza degli alunni. Ciò in quanto l'attività didattica è sospesa e quella a distanza attivata dalle scuole non è al momento considerata come attività didattica necessaria per il conseguimento dei 200 giorni di scuola al fine della validità dell'anno scolastico.

Non è prevista neanche la valutazione dello studente nel registro elettroncio in quanto, non essendo normata la didattica a distanza, in periodo di sospensione delle attività didattiche diventa illegittimo registrare una valutazione scritta e orale fatta a distanza.

Non basta solo il registro elettronico

Nella nota del 17 marzo, il Ministero dell'Istruzione ribadisce che al docente non basta inviare ai propri alunni dei materiali o delle dispense online per dire che sta attuando la didattica online,
Questo perché, come riporta la nota:
"il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l'apprendimento"

Parallelamente, occorre che l'attività didattica sia costituita anche dalla registrazione di lezioni, dall'utilizo di piattaforme per le videoconferenze, e dall'utilzzo di strumenti utili alla condivisione e all'archiviazione dei materiali didattici con gli studenti.

VEDI ANCHE: Scuola: arrivano le Linee Guida per la didattica digitale integrata Scuola, didattica a distanza: quante ore di lezione a settimana Didattica a distanza e privacy: si possono registrare le videolezioni dei docenti?

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