Crescono i docenti precari e diminuiscono i docenti di ruolo, in una tendenza che vede comunque più occupati nel corpo docente. È questa una delle conclusioni del dossier realizzato dalla Fondazione Agnelli sui luoghi comuni della scuola.
Come vedremo, ad aver subito i maggiori cambiamenti negli ultimi 10 anni è la categoria dei docenti di sostegno, che ha visto:
- un aumento di organico in termini assoluti;
- un aumento del numero di rapporti di lavoro a tempo determinato;
- una diminuzione delle competenze specialistiche.
Facciamo il punto della situazione.
Spesa pubblica, retribuzioni e precariato: di cosa parla il dossier della Fondazione Agnelli
L'obiettivo del dossier pubblicato dalla Fondazione Agnelli è quello di confrontare la percezione sulla scuola pubblica con la realtà e, quindi, i numeri.
Lo studio si configura come una serie di elaborazioni basate sui dati della Ragioneria di Stato, del Ministero dell'Istruzione, di Eurostat e di OCSE.
Fra le diverse questioni affrontate dal dossier, le principali sono:
- la spesa pubblica per la scuola, stabile fino al 2020 e poi in crescita;
- la spesa pubblica per studente, che è superiore alla media europea e alla media OCSE;
- le retribuzioni degli insegnanti, inferiori rispetto alla media europea;
- la diversa composizione e i cambiamenti del corpo docente negli ultimi 10 anni.
Andrea Gavosto, Presidente della Fondazione Agnelli, ha commentato nello specifico in relazione alla spesa pubblica per il settore istruzione:
"Questi sono dati che fanno riflettere. Forse in Italia per la scuola più che spendere poco semmai si è speso male, alla luce dei risultati di apprendimento insoddisfacenti, nelle scuole secondarie nettamente inferiori della media europea, con enormi divari territoriali e sociali."
Aumentano i docenti precari, più del doppio rispetto a 10 anni fa
Il dato che colpisce di più nel dossier della Fondazione Agnelli è quello che riguarda il corpo docenti della scuola italiana. La ricerca parte dalla domanda "è vero che gli insegnanti in questi anni sono diminuiti?". E la risposta breve è no, anzi sono aumentati.
La scuola statale ha visto infatti un aumento costante dell'organico in senso assoluto, con dei cambiamenti che la statistica generica non mostra.
Innanzitutto, sono diminuiti gli insegnanti di ruolo, passati dai 730 mila ai tempi della Buona Scuola ai poco meno di 700 mila presenti oggi. Al contempo, sono passati da 100 mila a 225 mila i docenti precari con contratto a tempo determinato.
Un aumento hanno visto anche gli insegnanti di sostegno. Al riguardo il dossier recita:
"per rispondere alla forte domanda di inclusione scolastica, sono aumentati gli insegnanti di sostegno. In dieci anni il loro peso sul totale del corpo insegnante è passato dal 13% al 21,5%: oggi sono dunque più di un quinto del totale."
L'aumento di docenti di sostegno è avvenuto facendo sempre più ricorso all'impiego di insegnanti precari, che sono passati dal 39% al 61% sul totale del sostegno.
Cosa vuol dire?
Secondo il dossier della Fondazione Agnelli, la tendenza vede le immissioni in ruolo diminuire e il precariato aumentare. In tale scenario, i docenti di sostegno precari pesano adesso quasi due terzi dell'intero effettivo. Come si legge:
"la stramaggioranza dei quali, però, non sono in possesso di una specifica preparazione, con rischi gravi non solo per la continuità didattica, ma per la qualità del processo di inclusione degli allievi con disabilità"
Politica di precarietà e mancata specializzazione: le accuse dei sindacati
Arrivano a commento del dossier le dichiarazioni di Marcello Pacifico, Presidente Nazionale del sindacato ANIEF, che vede nell'inadeguatezza dei governi la causa della situazione attuale.
Invece di aumentare la spesa, a fronte di un aumento degli alunni disabili, la politica ha investito pochissimo nella specializzazione del personale di sostegno. D'altronde, le poche immissioni in ruolo hanno portato anche a tenere in vita decine di migliaia di posti in deroga che non sono utili alle stabilizzazioni. Conclude Pacifico:
"È una politica, all'insegna della precarietà e della mancata specializzazione, che sta compromettendo il diritto allo studio e che crea i presupposti per un numero sempre più alto di presentazione, da parte delle famiglie, di ricorsi gratuiti per la mancanza di ore e cattedre di sostegno."Sulla medesima lunghezza d'onda anche FLC CGIL, che accusa la poca specializzazione dei docenti di sostegno e le problematiche della procedura informatizzata di assegnazione delle supplenze.
Docenti specializzati sul sostegno: il TFA sostegno VIII ciclo
La questione della richiesta di docenti specializzati si lega a doppio filo ai percorsi abilitanti, nello specifico il TFA sostegno.
A tale proposito, per rispondere ai dubbi rimandiamo qui all'approfondimento su quali sono:
- i requisiti per partecipare;
- le prove da sostenere;
- le informazioni riguardanti chi è esentato dalle prove di accesso al corso di specializzazione.
Il TFA sostegno VIII ciclo si terrà nelle università italiane nella primavera 2023, ma nelle prossime settimane ci saranno notizie più precise in merito.