Permessi diritto allo studio 2023: come utilizzarli e cosa bisogna presentare a scuola
Dal 1° gennaio è possibile utilizzare i permessi per il diritto allo studio 2023. Docenti e personale Ata possono dunque procedere con la richiesta, a patto che la graduatoria sia definitiva. In questo articolo sarà spiegato come utilizzare i permessi per il diritto allo studio 2023, che cosa presentare alla scuola e qual è la normativa di riferimento.
Permessi diritto allo studio 2023: come utilizzarli
I permessi possono essere utilizzati secondo due diverse modalità:
- Permessi orario: Viene utilizzata solo una parte dell'orario giornaliero di servizio;
- Permessi giornalieri: Viene utilizzato l'intero orario giornaliero di servizio.
I permessi per il diritto allo studio possono essere utilizzati per frequentare dei corsi, sia in presenza che online. Il tempo di fruizione comprende anche quello necessario per raggiungere la sede dove si svolge l'attività.
È importante che la fruizione del permesso venga subito certificata o che comunque il lavoratore rispetti il termine di tempo individuato dalla scuola. Qualora non venisse presentata l'adeguata certificazione, il periodo di permesso viene considerato come aspettativa per motivi familiari. Questo comporta che non vi sia alcun assegno e che l'amministrazione recuperi le competenze fisse già corrisposte.
Importante anche ricordare che non si può utilizzare il permesso accordato per frequentare un corso diverso rispetto a quello indicato nella domanda. Questa regola può essere ignorata in caso di esplicita autorizzazione dell'Ufficio Scolastico Provinciale.
Altre informazioni utili
Bisogna tenere a mente che i permessi per il diritto allo studio non incidono sul computo dei giorni ai fini dell'anno di prova se vengono fruiti a ore. Parità di trattamento per quanto riguarda i docenti di scuole statali e non statali, come da contratto nazionale.
È inoltre importante ricordare che i permessi per il diritto allo studio sono da considerarsi in aggiunta ad altri permessi previsti dal CCNL per il personale scolastico, come ad esempio:
- Permessi per partecipazione ad attività formative (art.64)
- Aspettativa senza assegni (art.18, comma 2)
- Permessi per partecipazione a concorsi o esami (artt.15, comma 1 e 19, comma 7 del CCNL/2007)
In caso di esaurimento prima della fine delle attività di formazione è dunque possibile ricorrere ai sopracitati permessi.
Cosa presentare alla scuola per usufruire dei permessi per il diritto allo studio
Docenti e personale ATA presentano di solito, direttamente alla scuola, un piano di utilizzo dei permessi per il diritto dello studio. Questo permette alla scuola di organizzare le attività in maniera più efficace. Il personale richiedente ha inoltre il diritto ad avere turni di lavoro che facilitino la frequenza del corso, compatibilmente alla esigenze dell'istituto. Per questo è dunque importante presentare un programma dettagliato e in maniera tempestiva.
Modalità di fruizione, orari e contratti regionali
Le modalità di fruizione sono comunque indicate nei contratti regionali e in caso di un'esigenza relativa a un lungo periodo, l'orario di lavoro può essere modificato. Qui alcuni esempi:
- Contratto integrativo Basilicata prorogato per 2022/23
- Contratto integrativo Emilia Romagna 2021 - 23
- Contratto integrativo Friuli Venezia Giulia 2022, 2023 e 2024
- Contratto integrativo Lazio 2022 - 25
- Contratto integrativo Lombardia 2023 - 25
- Contratto integrativo Marche 2022 - 2023 - 202
- Contratto integrativo Molise 2022 - 25
- Contratto integrativo Piemonte 2021 - 23
- Contratto integrativo Puglia 2022 - 2025
- Contratto integrativo Sicilia 2020 - 2023
- Contratto integrativo Veneto 2023 - 2025