Riforma reclutamento docenti, domande aperte e stop al taglio dell'organico: le novità per l'arrivo in Senato
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Dopo l'ulteriore stop di ieri mattina e il via libera dato in serata dalle Commissioni Istruzione, Bilancio e Affari Costituzionali, arriva oggi in Senato il Decreto PNRR contenente anche la riforma del reclutamento docenti. Come era lecito aspettarsi, sono diverse le modifiche che toccano i punti più controversi del nuovo reclutamento. Fra tutte, le forze politiche sembrano aver trovato un accordo:
- sulle modalità di svolgimento dei concorsi;
- sulla carta del docente;
- sul taglio degli insegnanti.
Stop alle crocette nei concorsi e al taglio all'organico docenti: gli emendamenti M5S
Il primo partito a intestarsi alcune delle modifiche è il MoVimento 5 Stelle, che rivendica il lavoro svolto dai suoi parlamentari nelle Commissioni del Senato.
Si legge in una nota:
"Abbiamo ottenuto lo stop ai concorsi con prova scritta a crocette, una modalità assolutamente inidonea a valutare il merito dei candidati ruolo di insegnante. La prova scritta sarà a risposta aperta, consentendo una valutazione migliore e più meritocratica."Altro nodo particolarmente importante è quello che riguarda i tagli all'organico dei docenti per i quali già l'ex ministra Azzolina aveva criticato l'operato del Ministero.
Dal canto suo, fino a pochi giorni fa il Ministro Patrizio Bianchi ha ribadito che il vero problema del nostro Paese è la caduta demografica. Un problema che, nell'ambito scolastico, si traduce in una oggettiva difficoltà a formare le prime classi. Non la pensa così il M5S, che sulla diminuzione del numero dei docenti scrive:
"Nessun taglio lineare all'organico docenti è contenuto nel testo. Un risultato di cui andiamo fieri, e che vedrà le risorse della denatalità restare sul capitolo istruzione per finanziare la formazione incentivata dei docenti."Resta da capire da dove arriveranno le risorse per finanziare la formazione dei docenti ma - soprattutto - in che modo la denatalità andrà a influenzare la formazione delle nuove classi, il numero dei docenti e il problema del sovraffollamento. E su questo il M5S non ha ancora risposto.
Mantenuta la carta del docente fino al 2024: la posizione di Italia Viva
Pare certo, invece, che i fondi per la formazione del corpo insegnante non arriveranno dal taglio della carta del docente, come invece sembrava in precedenza.
Come dichiarano Sbrollini e Toccafondi di Italia Viva:
"il taglio della carta del docente previsto dal testo del decreto presentato dal governo è stato scongiurato fino al 2024 grazie allo sforzo unitario della maggioranza di governo che ha consentito di trovare le risorse necessarie"Non stupisce l'attenzione del partito fondato da Matteo Renzi in merito ai 500 euro annuali per l'aggiornamento dei docenti. Si tratta infatti di una delle innovazioni introdotte dalla Buona Scuola e, forse, di quella che ha ricevuto meno critiche in assoluto.
Su questo punto, così come sulla questione della formazione iniziale e dell'abilitazione, potremo avere maggiori certezze con la discussione vera e propria in Senato. Anche qui, al netto degli emendamenti che verranno presentati, sarà necessario capire da dove provengono le nuove risorse e cosa succederà dal 2024. A meno che, coi tempi che corrono, non si deleghi la soluzione al prossimo governo.
Commenti
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Bleve Livio
24/06/2022 - 09:10
Per diventare insegnanti in ruolo è richiesto un percorso assurdo fatto di continui esami e selezioni : - laurea triennale - laurea magistrale - accesso ai 60 cfu a numero chiuso con prova d'accesso selettiva -dai 24 in un attimo si passa a richiedere 60 cfu... praticamente un anno di università con 5 esami da 12 cfu, follia pura!! - esame a fine corso per prendere l'agognata abilitazione , per la quale sei ancora una nullità.... - concorso per il ruolo - anno di prova con esame finale nemmeno per entrare alla nasa tante prove!!! assurdo per 1.500 euro al mese!!!! vergognatevi, si passa da un accesso all'altro, finora con un misero diploma magistrale si diventava insegnante delle scuole primarie!! ora nemmeno la laurea e l'abilitazione da 60 cfu sono sufficienti... vergogna!
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