La fine dell'anno scolastico ha certificato l'ennesimo divario tra nord e sud Italia, questa volta nel campo dell'istruzione. Allarmanti infatti i dati sui rimandati nelle scuole del sud Italia: in Sicilia ad esempio circa 25mila studenti si giocheranno infatti a settembre l'ammissione all'anno scolastico successivo.
Rimandati e prove Invalsi: la contestazione della Sicilia
La Sicilia non ci sta e mette nel mirino le prove Invalsi. I test messi a punto dall' Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione vengono periodicamente messi in discussione ma in questo caso il problema è da ricercare altrove.
Con tutte le loro storture infatti, le prove Invalsi hanno comunque il pregio dell'oggettività e, soprattutto, la loro somministrazione è omogenea in tutte le scuole italiane.
Il dato oggettivo è dunque inequivocabile: la performance degli studenti delle scuole del sud sono inferiori rispetto a quelle dei compagni del nord, indifferentemente dalla bontà delle prove Invalsi.
I problemi delle scuole del Sud: pochi investimenti e molta dispersione scolastica
Gli studenti del Sud sono dunque meno competenti in merito a lingua italiana, matematica e lingua straniera, ma questa è solo la manifestazione di un problema strutturale più radicato.
Nel mezzogiorno si registrano infatti notevoli picchi di dispersione scolastica, con anche il 30% di abbandoni registrati: un risultato tragico, che va ad alzare notevolmente la media nazionale acuendo il divario con le scuole del nord, i cui risultati si collocano su livelli paritari rispetto agli altri paesi europei.
Con i nuovi investimenti destinati al settore istruzione è auspicabile che la situazione vada incontro ad un sensibile miglioramento. Fondamentale sarà anche un sistema di monitoraggio e verifica attento e puntuale, così da evitare lo spreco di fondi stanziati per ottenere risultati ben precisi.
Boom di rimandati in Sicilia: i numeri a fine anno scolastico
Tra le regioni del sud la Sicilia ha fatto registrare un altissimo numero di rimandati. Un vero e proprio boom che ha interessato 25 mila studenti, ovvero il 13,6% di quelli che frequentano le scuole superiori.
Più della metà dei rimandati frequentano i licei, il resto invece tecnici e professionali, dove però aumenta considerevolmente il numero degli studenti bocciati e quindi destinati a ripetere l'anno.
Italiano e matematica sono le bestie nere degli studenti siciliani, seguite dal Latino. Circa la metà degli interessati devono recuperare solo una materia, mentre il 12% deve recuperare tre o più carenze, rischiando seriamente la bocciatura.
Già predisposti i corsi di recupero estivi, i quali però presentano alcune criticità. Spesso gli studenti vengono raggruppati infatti in gruppi da 8-10, aggregando anche discipline diverse.
Una situazione non ottimale che spinge spesso i genitori a rivolgersi a costose lezioni private. Un danno per i portafogli delle famiglie, costrette a sborsare anche 30-35 € per ora di lezione, per un totale che può anche arrivare a 400-500€ per singola materia da recuperare.