La recente situazione ucraina ha riportato all'attenzione il tema dell'obbligo scolastico per i minori stranieri. L'Italia sta infatti svolgendo un ruolo da protagonista nell'accoglienza dei tanti bambini che scappano dalla guerra.
Con quest'articolo vogliamo fornire una guida alla normativa che regola l'obbligo scolastico per i minori stranieri che arrivano in Italia, con riferimento alla normativa formalizzata dal D.P.R. 31/08/1999, n.394 ovvero il "Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286"
Obbligo scolastico ed iscrizione: minori stranieri e italiani sono equiparati
La normativa in questione parte da un presupposto fondamentale: l'obbligo scolastico per i minori stranieri è equiparabile a quello che spetta ai minori italiani.
Lo Stato italiano non fa dunque differenza in base alla nazionalità e il diritto allo studio dei minori stranieri è garantito indipendentemente dalla regolarità del loro soggiorno: l'obbligo scolastico dei minori stranieri risponde quindi alle stesse disposizioni normative che regolano la vita scolastica dei minori italiani.
Lo stesso vale per le modalità di iscrizione con però una sostanziale differenza: per un minore straniero la richiesta di iscrizione può essere presentata in qualsiasi momento dell'anno scolastico.
Iscrizione con riserva di un minore straniero: come funziona
Possono verificarsi due casi che hanno come conseguenza l'iscrizione con riserva di un minore straniero. Questo accade quando:
- Il minore è sprovvisto di documentazione anagrafica;
- Il minore è provvisto di documentazione anagrafica ma questa è irregolare o incompleta.
L'iscrizione con riserva non è comunque compromettente per conseguire i titoli che concludono i percorsi di studio dei vari ordini e gradi scolastici. Se mancano gli accertamenti negativi sull'identità dichiarata, il diploma viene infatti rilasciato in base ai dati forniti al momento dell'iscrizione.
Minori stranieri: dopo l'iscrizione, l'inserimento in classe
Una volta iscritto presso una scuola, il minore straniero viene inserito nella classe corrispondente alla sua età anagrafica.
Sono possibili delle eccezioni: su delibera del collegio docenti, il minore straniero può infatti essere inserito in una classe non corrispondente alla sua età, in base ai seguenti fattori:
- Titolo di studio già posseduto dall'alunno;
- Accertamento del livello di preparazione dell'alunno, delle sue abilità e competenze, maturate grazie al corso di studi frequentato nel paese di provenienza;
- Ordinamento scolastico del paese di provenienza. Eventuali disallineamenti possono determinare l'iscrizione in una classe immediatamente superiore o inferiore rispetto a quella prevista dal criterio anagrafico.
Il collegio docenti ha quindi un ruolo fondamentale nella ripartizione dei minori stranieri nelle classi. Un criterio generale rimane comunque quello di evitare la costituzione di classi dove la maggior parte degli alunni sia straniera.
Percorsi didattici e minori stranieri: come vengono adattati i programmi
Nel caso dei minori stranieri sono previsti degli adattamenti dei programmi didattici, sempre strutturati dal collegio docenti, al fine di favorire il regolare apprendimento degli alunni.
Gli interventi sono principalmente mirati a fare imparare la lingua ai minori, qualora non parlino l'italiano, tramite interventi individualizzati o di gruppo, compatibilmente con le risorse professionali dell'istituto.
È anche possibile che la scuola attivi dei corsi intensivi di lingua italiana, progettati come attività aggiuntive di insegnamento per arricchire l'offerta formativa.
Può a questo proposito essere utile la consultazione della direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 e la nota 22 novembre 2013, riguardanti il tema dei bisogni educativi speciali.
Secondo la normativa in questione, si prevede la definizione di un Piano didattico personalizzato (PDP) per i minori stranieri che arrivano in Italia da un paese dove viene parlata una lingua non latina.
Il PDP prevede l'utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative per garantire un'offerta didattica il più consona possibile alle capacità e alle esigenze del minore straniero. La scuola è libera di organizzare le attività ritenute più adatte per i suoi studenti, esercitando la sua autonomia didattica e organizzativa.
Il rapporto con le famiglie dei minori stranieri e le attività di istruzione per adulti
Il collegio dei docenti ha anche il compito di gestire la comunicazione con le famiglie dei minori stranieri iscritti a scuola. Modalità e criteri di comunicazione sono dunque a discrezione dell'istituto che può avvalersi anche della collaborazione con enti locali, mediatori culturali o altre associazioni del terzo settore.
Il Consiglio di circolo e di istituto può anche promuovere e realizzare attività di formazione per gli adulti stranieri quali:
- Progetti di accoglienza insieme ad associazioni straniere o rappresentanze diplomatiche;
- Azioni di vario tipo per tutelare la cultura, la lingua di origine e lo studio delle lingue straniere più diffuse nel mondo;
- Altre iniziative aventi per obiettivo una solida educazione interculturale ( alfabetizzazione, corsi di lingua italiana, conseguimento titoli di scuola dell'obbligo…)
Iscrizione dei minori stranieri provenienti dall'Ucraina
Nel gestire il grande afflusso di minori stranieri provenienti dall'Ucraina è importante che vengano salvaguardate le relazioni familiari o comunitarie tra i profughi.
È inoltre opportuno cercare di integrare i profughi ucraini con altri concittadini già presenti in Italia. Importante anche l'equilibrio tra i bisogni dei profughi e la disponibilità degli spazi scolastici.
Se infatti viene fatta richiesta di iscrizione tardiva presso una scuola che non ha materialmente spazi per l'accoglienza, ad esempio a causa dell'incapienza delle classi, gli Uffici di ambito territoriale degli Uffici Scolastici Regionali devono offrire supporto al dirigente scolastico per dirottare la richiesta di iscrizione verso un altro istituto che ha gli spazi necessari all'accoglienza dei minori stranieri.