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Cos'è il PDP? chi lo redige? chi lo firma? è obbligatorio? Scopri tutte le informazioni sul Piano didattico personalizzato per gli alunni con DSA e BES nel nostro articolo: una guida sia per gli insegnanti che per le famiglie it-IT Editoriale 2023-06-30T16:57:31+02:00
Famiglie e Studenti

PDP a scuola: cos'è e come funziona il Piano Didattico Personalizzato per alunni DSA

Cos'è il PDP? chi lo redige? chi lo firma? è obbligatorio? Scopri tutte le informazioni sul Piano didattico personalizzato per gli alunni con DSA e BES nel nostro articolo: una guida sia per gli insegnanti che per le famiglie

Leonardo Ferreri
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L'integrazione all'interno del gruppo classe e, più in generale, dell'istituto di un alunno con bisogni educativi speciali o disturbi specifici dell'apprendimento comporta un lavoro svolto secondo apposite dinamiche da gruppi di lavoro costituiti per l'occasione, ma esistono anche dei documenti da redigere, che fungono da strumento utile all'attuazione delle strategie educative volte all'inclusione dell'alunno BES o DSA. In questo articolo ci occuperemo di rispondere alle principali domande che ruotano attorno ad uno in particolare di questi documenti: il PDP.

PDP: cos'è?

Il significato dell'acronimo PDP è Piano Didattico Personalizzato e si tratta di un documento introdotto dal Ministero dell'Istruzione con il Decreto Ministeriale 12/07/2011 n. 5669. Come si evince dal nome, si tratta di un progetto didattico-educativo a carattere personale che contiene dati e informazioni relative alle strategie e agli strumenti necessari a garantire il raggiungimento degli obiettivi scolastici degli alunni BES o DSA. In sostanza, si tratta di un patto educativo che avviene tra:

  • Istituzione scolastica;
  • Famiglia;
  • Istituzioni socio-sanitarie.

PDP: Quando è obbligatorio?

Ai sensi della Legge n° 170/10 redigere il PDP deve essere redatto obbligatoriamente in presenza di certificazione DSA, ovvero in presenza di alunni affetti da disturbi come:

  • Discalculia;
  • Disgrafia;
  • Dislessia evolutiva;
  • Disortografia.

In questo caso il documento ha pieno valore formativo e la sua presenza deve essere garantita anche in occasione di verifiche o esami.

All'interno della scuola, vi sono altre categorie di alunni con bisogni educativi speciali, ovvero:

  • alunni con disturbi non previsti nella Legge 170/2010 sui DSA;
  • alunni svantaggiati a livello socio-culturale ed economico;
  • alunni la diagnosi di DSA è ancora in corso.

In questo caso si parla di PDP senza certificazione la cui redazione non è obbligatoria ma a discrezione della scuola.

Cosa contiene il PDP?

Ai sensi della normativa, il PDP deve contenere:

  • l'anagrafica dell'alunno;
  • la specificazione della tipologia di disturbo;
  • le attività didattiche personalizzate;
  • Le misure compensative e dispensative e i relativi strumenti;
  • le modalità specifiche individuate per verifica e valutazione.

PDP: Chi lo redige?

Redigere il PDP è compito della scuola e, materialmente, viene fatto da un Gruppo di Docenti o dal Consiglio di classe previa acquisizione dei documenti relativi alla diagnosi specialistica e dopo essersi confrontati con la famiglia dell'alunno. Se necessario, in questa operazione possono essere coinvolti degli specialisti esterni.

Nello specifico il ruolo dei genitori nella redazione del PDP consiste nel comunicare eventuali considerazioni sulle esperienze fatte dallo studente anche in contesti extrascolastici, consentendo così di avere un quadro più completo del caso specifico.
VEDI ANCHE: Alunni svantaggiati: come realizzare un PDP per favorirne l'inclusione

Quando viene redatto il PDP?

Il PDP va presentato entro i primi mesi dell'anno scolastico, nello specifico entro il 30 novembre. Durante l'anno il PDP può essere modificato o aggiornato in base alle necessità dell'alunno.

Chi firma il PDP?

I Piani Didattici Personalizzati devono essere firmati da:

  • Dirigente Scolastico;
  • Insegnanti coinvolti nella redazione;
  • Entrambi i genitori dell'alunno.

Nel caso in cui nella predisposizione del documento vengano coinvolti anche i professionisti esterni dell'eventuale Team pedagogico-didattico dell'alunno, sul PDP dovrà figurare anche la loro firma.

E se la famiglia non firma il PDP?

Una delle prerogative del PDP è il coinvolgimento dei genitori esplicitato tramite la firma del documento, tuttavia ci sono casi di PDP non firmato dalla famiglia. Se infatti non si condivide in parte o del tutto i contenuti del PDP, la famiglia può rifiutarsi di non firmare il Piano e presentare al Consiglio di Classe le osservazioni alla base del rifiuto, richiedendo eventuali modifiche. La scuola dovrà verbalizzare e conservare le motivazioni e, nel caso in cui non si dovesse mai giungere all'approvazione, dovrà soltanto attenersi al rispetto delle diversità individuali di cui alla legge 53/2003.

Ricordiamo che, anche nel caso in cui la famiglia rifiuti a priori l'adozione del PDP nonostante la certificazione di DSA dell'alunno, la scuola dovrà comunque redigere il documento e conservare assieme ad esso la motivazione del rifiuto.

Cosa succede se la scuola non redige il PDP?

Nel caso in cui, nonostante la certificazione di Diagnosi, la scuola non provvede alla predisposizione del PDP entro i termini previsti, la famiglia ha il diritto e il dovere di sollecitare la sua stesura rivolgendosi a:

  • Coordinatore di classe;
  • Referente DSA;
  • Dirigente scolastico (se necessario).

Modello PDP previsti dal MIUR

Concludiamo il nostro articolo mettendo a vostra disposizione due modelli di PDP, tratti dal sito del MIUR, e realizzati secondo le disposizioni del DM 12 luglio 2011 e delle rispettive Linee Guida.

Modello PDP Scuola Primaria Modello PDP Scuola Secondaria

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Leonardo Ferreri

Ormai da anni traduco la mia passione per la scrittura e la mia esperienza come SEO Copywriter nella gestione di questo stimolante progetto editoriale. Mi dedico quotidianamente alla selezione, alla creazione e alla revisione dei contenuti che pubblichiamo ogni giorno, facendo del mio meglio per assicurarmi che siano coinvolgenti, completi e, soprattutto, utili per il personale scolastico. Mi piace pensare che, articolo dopo articolo, Universo Scuola possa contribuire alla crescita professionale di una comunità di docenti e personale ATA sempre più preparata alle nuove sfide del mondo dell’istruzione.

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